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  + - CAMBI DI GUIDA TECNICA  
  08.04.2010 | Il "laboratorio" di Glerean riparte da Cosenza
  Riparte da Cosenza il “laboratorio Glerean” , dopo l’esonero del tecnico più vincente della storia rossoblù quel Mimmo Toscano che ha lasciato dopo 2 promozioni e una finale di Coppa Italia da giocare contro il Lumezzane di Menechini. E’ un addio amaro quello del tecnico di Cardeto che nel corso dell’ultima conferenza stampa dichiara “Avevamo individuato le lacune dell’organico e bloccato con Mirabelli i giocatori giusti, era tutto pronto comprese le firme, ma all’ultimo giorno di mercato Carnevale si è tirato indietro, ed ha ordinato al DG piuttosto di vendere, per racimolare qualche euro. E così è stato: la squadra, invece di rinforzarsi, è stata indebolita. C’è voluto un miracolo per  
trattenere Biancolino, che il presidente voleva dare al Taranto per 200mila euro”. Si chiude cosi il capitolo Toscano e ne inzia uno nuovo, il capitolo Glerean ha inizio alle ore 12,00 nella sala stampa dello stadio San Vito..
  Note su Ezio Glerean
 

Ezio Glerean è nato a San Michele al Tagliamento il 27 giugno 1956
Esordisce nella stagione 1990-1991 sulla panchina del Caerano.
Dopo due stagioni con il Bassano Virtus nel 1993-1994 vince il suo primo campionato alla guida del Sandonà, nel Campionato Nazionale Dilettanti, riportando la società veneziana in serie C, campionato dal quale mancava dal lontano 1952.
Durante il primo anno di Serie C2 si fa notare guidando la squadra ad un clamoroso secondo posto e mettendo in luce il suo spregiudicato modulo, il 3-3-4 o 3-3-1-3, mutuato dagli olandesi dell'Ajax, che ha avuto modo di studiare grazie anche alla moglie Caroline, originaria di Amsterdam.
Il primo posto e la promozione gli sfuggono a due giornate dalla fine in seguito alla sfida di Montevarchi, dove il Sandonà perse 4-2 lo scontro diretto dopo essere stato in vantaggio nel primo tempo per 2-0 e aver subito ben tre reti nella parte finale dell'incontro. Nei successivi play-off venne eliminato al primo turno dal Fano 1-2 0-0.
L'anno successivo non riesce a ripetersi, raggiungendo soltanto il 10° posto, anche a causa della perdita dei giocatori più importanti della squadra dell'anno passato.
Nella stagione 1996-1997 approda a Cittadella dove costruisce il suo vero miracolo calcistico. Da allenatore di una squadra che nella sua storia aveva al massimo lottato per la salvezza, rende realtà i sogni e le ambizioni del presidente Piergiorgio Gabrielli, figlio del fondatore e presidente onorario della società Angelo Gabrielli. Al primo campionato di C2 raggiunge i playoff, ma viene eliminato in semifinale dal Lecco.
Al secondo, nella stagione 1997-1998, torna agli spareggi e li vince, portando per la prima volta il Cittadella in Serie C1, dopo la finale contro la Triestina disputata a Ferrara e terminata 0-0, ma favorevole ai veneti grazie al miglior piazzamento in campionato (2°).
Alla prima esperienza in C1 manca i playoff all'ultima giornata, ma li raggiunge e li vince nel campionato successivo. In semifinale elimina il Varese, che gli era arrivato davanti due anni prima, ed in finale ha la meglio sul Brescello sul campo neutro di Verona. La gara termina 1-1, con il decisivo pareggio di Mazzoleni a tempo quasi scaduto. Salito in Serie B il Cittadella cambia il nome in Cittadella Padova e si trasferisce a giocare nello stadio del capoluogo. La squadra ottiene la salvezza al primo anno, mentre nel campionato successivo retrocede in C1.
Con la retrocessione si consuma anche il divorzio tra mister e società. Viene comunque chiamato a Venezia in Serie B dal presidente Maurizio Zamparini. Mentre è in ritiro con la squadra, Zamparini acquista il Palermo, sempre in B, dove lo trasferisce con il blocco dei giocatori scelti tra i veneti, ma l'avventura in Sicilia finisce in ottobre, con l'esonero alla prima giornata.
Tormentata anche la successiva esperienza in C1 con il Padova: gli obiettivi ambiziosi si scontrano con la realtà. Glerean si dimette dove aver perso il derby all'ultimo minuto proprio a Cittadella, dove aveva costruito la sua fortuna. La società respinge le dimissioni, ma la separazione avviene comunque nel febbraio successivo. Non va meglio l'anno dopo, chiamato in Serie B dal Venezia già sull'orlo del baratro a dicembre. In febbraio arriva l'esonero.
Approda a Ferrara per guidare la SPAL ma la mancata ammissione in C1 della società chiude l'esperienza prima che inizi. Nel 2006-2007 ricomincia dalla Serie C2 a Bassano, a pochi chilometri da Cittadella

 
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