Un tedesco ispanico. Il calcio di Tuchel fa il percorso da Guardiola a Klopp e poi all'inverso, sviluppando una metodologia propria ed un gioco riconoscibile e piacevole. Concetto principale: tenere il pallone, non forzare la giocata lunga.

Sviluppare quindi sul corto partendo dal basso al fine di portare molti uomini in zona palla ed attaccare con tanti calciatori.

Il risultato principale è l'accettare la parità numerica dietro, spesso anche l'1c1 difensivo. Diventa quindi essenziale riconquistare subito il pallone. La riaggressione immediata con molti uomini, il Gegenpressing, è infatti il marchio di fabbrica del Borussia targato Tuchel.

E' un gegenpressing immediato, condotto con molti calciatori e asfissiante, ma ragionato, che attacca la palla e l'avversario quando lo spazio/tempo per arrivare sul pallone è tale da impedire un'aggressione scriteriata verso la palla, infatti se lo spazio da coprire è troppo non si abbandona il principio di attaccare in avanti, però si attacca con la pressione del calciatore più vicino e la riorganizzazione posizionale sotto linea palla per guadagnare spazio dal portatore avversario e reimpostare una nuova aggressione con più calciatori.

Cosa accade quando si riconquista palla? Nel Borussia di Klopp la giocata era spesso verticale, qui la giocata va a consolidare il possesso, ciò permette, spesso con un passaggio di scarico, di occupare più posizioni sopra linea palla e sviluppare un attacco posizionale che sfrutta 4 uomini allineati alla difesa avversaria e posizionati stretti, lasciando l'ampiezza agli esterni bassi e portando tanti uomini a ridosso dell'area avversaria.

Ne viene fuori un'idea di calcio ben diversa dalla Bundesliga dei primi anni 2000, che è invece piacevole, divertente e che offre molti spunti interessanti.
 

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