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			Super Santos 
														"E' una regola eterna. 
			Immutabile. E bisognerebbe riuscire a trovare una formula 
			matematica. O quantomeno una riduzione numerica, una frase 
			aritmetica, un tentativo di proporzione, un delirio logaritmico. 
			Insomma, qualcosa che ne verifichi l'assoluta scientificità. Si 
			dovrebbe trovare una traccia formale per poter comprendere i 
			meccanismi ineluttabili e perenni che regolano le partite di calcio 
			di strada". E' questo il fulminante inizio del racconto che Roberto 
			Saviano ha deciso di pubblicare direttamente in ebook.
			Dal 19 gennaio sarà disponibile nella collana digitale Feltrinelli 
			Zoom con il titolo di Super Santos a 0,99 euro. E' quindi un 
			esperimento travolgente, la nuova prova di un autore che ha abituato 
			i suoi lettori a seguirlo in tutte le forme mediatiche in cui 
			incarna il suo talento, dal tradizionale libro che con Gomorra l'ha 
			consegnato ad una scomoda celebrità, alla tv, a internet. Eppure è 
			ancora una volta un racconto che torna all'origine, nato nelle 
			strade di Gomorra, inseguendo un pallone rosso fuoco.
			L'autore, ispirato da una vicenda realmente accaduta, racconta la 
			storia di quattro ragazzini che "avrebbero potuto vivere giocando", 
			quattro amici - Dario, Rino, Giovanni, Giuseppe - che diventeranno 
			uomini per entrare nel "sistema, parola con cui da anni si definisce 
			la camorra". I quattro diventano, quasi senza accorgersene, i 
			guardiani di una fortezza in cui lo scambio di droghe viene regolato 
			e protetto da un messaggio in codice inespugnabile o quasi: 'o 
			pallone, 'o pallone, 'o pallone. Un'eco che attraversa la piazza, la 
			strada, si arrampica sui balconi, si fa sentire ovunque, permettendo 
			ai pusher di scomparire e di mettere al sicuro le bustine di coca. 
			Più veloce di qualunque mezzo, al di sopra di ogni sospetto. Giocare 
			a pallone a Gomorra, diventa l'unico modo per essere riconosciuti e 
			avere un ruolo.
			L'unica via per crescere e diventare adulti, in un mondo minuscolo 
			che ti soffoca dentro ogni speranza di poterne uscire. Fino a 
			quando, un giorno, seguendo lo slancio di un'azione immaginaria, 
			Dario contravviene al codice. E tutta la storia cambia. Poi anni 
			dopo arriva per altri tre una convocazione, a Brescia, per giocare 
			una partita ben diversa da quella di ragazzi dietro ad un pallone: 
			devono scortare il cuore di un ragazzo che serviva ad un boss, un 
			cuore da trapiantare. Dovevano correre e non fermarsi mai, come 
			facevano da piccolo dietro al Super Santos. In qualche modo 
			l'esperienza di una fuga quindi, ma ben diversa da quella dello 
			stesso Saviano a New York, che lo scrittore racconta a Vanity Fair, 
			nel numero in uscita domani. "Mai avrei pensato che un giorno 
			qualcuno avrebbe aperto la mia gabbia", dice. "Per cinque anni ho 
			fatto in tutto forse un migliaio di passi. E ho approssimato per 
			eccesso. Mi sono totalmente disabituato alle file negli uffici, al 
			caos dei supermercati, al caos in strada. Non entravo in una 
			metropolitana, in un treno, da cinque anni e mezzo. Per me, quelli 
			statunitensi sono stati sei mesi di vertigini continue provocate 
			dalle situazioni più banali". Tutto questo, sicuramente, diventerà 
			oggetto della sua prossima forma espressiva. Forse il ritorno in tv 
			con Fabio Fazio per la nuova versione su La7 di quello che fu già un 
			evento tv, Vieni via con me. pagare caro.  |