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Il Napoli di Sarri contro il Napoli di Benitez: impostazione tattica e situazioni di gioco

 


 

 

 

Il 4-2-3-1 di Benitez dell'ultimo anno utilizzava 2 centrocampisti molto vicini e dediti in particolare alla fase di non possesso dando copertura alla difesa, anche su palla laterale, lasciando però spesso sguarnito il settore di campo in zona centrale.

I 4 uomini offensivi da servire in verticale per cercare la superiorità numerica offensiva sia in pausa ma anche sn prisa occupavano tutto il fronte d'attacco, l'obiettivo era tenere il possesso nell'attesa che si aprissero varchi per verticalizzare.

La costruzione dell'azione con Benitez non avviene centralmente, ma da Albiol, regista arretrato della squadra, chiamato ad impostare spesso senza copertura, alla spagnola diciamo così, si sviluppa spesso verso destra sull'asse Callejon-Maggio o Henrique, oppure verso Higuain per cercare proprio il movimento in zona cieca dell'ala spagnola.

Diversamente nel 4-3-3 di Sarri l'obiettivo principale è muovere velocemente la palla per stanare gli avversari e cercare l'imbucata giusta, in prevalenza dalla corsia sinistra con la catena Ghoulam-Hamsik-Insigne.

Hamsik parte da una posizione di mezzala, rispetto al Napoli di Benitez, dove era propriamente un attaccante restando alto nella fase di non possesso ed alternandosi nel ruolo con Gabbiadini, ora è il primo a portare pressing nella propria zona di campo, in fase negativa, ma come con il tecnico spagnolo approfitta del movimento incontro di Higuain per attaccare lo spazio alle sue spalle.

 

Altra differenza importante è il posizionamento dei giocatori offensivi, in Sarri molto stretti per lasciare l'ampiezza agli esterni bassi, in particolare Ghoulam, mentre con Benitez l'ampiezza era prerogativa di Insigne e Callejon, che ora invece viene più spesso tra le linee per dare una soluzione di passaggio a Jorginho.

Nel ruolo del play nella costruzione del gioco osserviamo un'altra differenza sostanziale: Jorginho si propone a Reina formando un triangolo con i difensori centrali con l'obiettivo di orientarsi verso la porta avversaria e verticalizzare sulle punte, consentendo ad Hamsik di alzarsi e agli esterni bassi di prendere campo.

 

Quando il passaggio verso il play è chiuso, o a Jorginho viene impedito di girarsi, è Koulibaly che fa da regista arretrato, giocando molti palloni sia in orizzontale, verso i compagni di reparto per muovere velocemente il pallone, o in verticale per consentire invece ai centrocampisti di andarsi a giocare la seconda palla.

Altra freccia all'arco di Sarri nella costruzione della manovra rispetto al secondo Napoli di Benitez è l'opportunità che garantisce Reina sul quale è sempre possibile la giocata a sostegno per cercare successivamente in maniera efficace la palla lunga in caso di giocate sul corto chiuse. In conclusione analizzo due soluzioni su palla inattiva, in particolare su corner, dei due allenatori.

 

 

 


Fonte: Dino PEZZELLA
Data inserimento nel sito: 18/03/2016