L’unica cosa certa al mondo é il cambiamento
La frase attribuita a Buddha e ripresa da Horst Wein non ci fa stare tranquilli. E dovrebbe angustiare quegli allenatori, anche giovani, che pensano che nel calcio sia già stato detto tutto, che niente si può più inventare e che di fatto propongono e ripropongono da anni e negli anni gli stessi allenamenti con gli stessi metodi, tempi, spazi, periodizzazioni.
La realtà
calcistica è in continua trasformazione: diverse sono le
generazioni di attori (si sta iniziando a parlare di
generazione gender, in cui il genere non rappresenta più
un dato certo), diverso è contesto, la ricerca e gli
studi, gli strumenti tecnologici utilizzati per
l’osservazione almeno del dato visibile.
Tutto sempre in evoluzione. Al momento infatti grazie alla Match Analysis ed ai GPS quasi tutto sappiamo in relazione al modello prestativo del calciatore. Questo significa essere a buon punto, in virtù di coloro che sanno utilizzare e leggere il dato certo delle sinottiche sia per quanto riguarda la potenza espressa nelle accelerazioni e decelerazioni, nei CdD (cambi di direzione) e CdS (cambi di senso) sia i dati di spazio/tempo e quant’altro. Preparatori e allenatori professionali e professionisti hanno quindi la possibilità di avvalersi nel 2015 di dati certi per avere idee sempre più chiare sulla composizione e programmazione delle sedute e sul carico di allenamento.
“Crediamo che almeno il 70-80% dei CdD e CdS vadano esercitati in presenza di compagni e avversari e la riproposizione di situazioni sport-specifiche non può che portare ad un miglioramento della scelta tattica individuale, su base tecnica (Roberto Colli, 2013)
Partiamo quindi dal modello prestativo: il calcio è un gioco di invasione di tipo intermittente, in cui il giocatore alterna sforzi di alta intensità provocati da azioni esplosive a sforzi di moderata e bassa intensità originati principalmente da numerose interruzioni di gioco. In questa attività molto varia e variabile anche in base ai ruoli, il momento sensibile è rappresentato, oltre che da goal e parate, da fasi denominate transizioni in cui si alternano possessi e perdite di palla con interruzioni e/o attività di riorganizzazione di attacco e di difesa in tempo variabile adeguato alle caratteristiche delle squadre, caratteristiche che si basano su abilità prevalentemente percettive e cognitive (decision making, awareness, feed-forward e feed-back) piuttosto che tecniche, pur sottolineando che il gesto tecnico rappresenta la fondamentale invariante e l’alta precisione nello spazio- tempo.
Il giocatore di alta prestazione inoltre
cambia attività mediamente ogni 4-6 s <Mohr et al. 2003;
Bangsbo 1994> effettuando intorno a 1300 diversi tipi di
attività, di cui circa 200 ad alta intensità <Mohret et
al. 2003> realizzando in media un CdD ogni 4,61 (+/- 77)
con prevalenza da 0 a 90°<Sassi 2010> e comunque con
angoli stretti, spesso effettuati a bassa velocità che
non significa per forza bassa potenza. CdD e CdS che
avvengono tutti in funzione della situazione creata dai
compagni e dagli avversari<Colli 2013 e anche
precedentemente>. Lo sprint in linea più frequente va da
0 a 10m, raramente vengono percorsi in linea tratti
superiori ai 30m e in particolare l’accento deve essere
rivolto alle continue fasi di accelerazione,
decelerazione, frenate e ri-accelerazioni.
La frequenza cardiaca è spesso tra l’80 e il 90% di quella massima. Il consumo di ossigeno è mediamene intorno al 70-75% del VO2MAX <Bangsbo 1994; Mhor et al 2003; Reilly 1997> la capacità di effettuare lavoro ad alta intensità non è costante, ma tende a deteriorarsi tra 1° e 2° tempo e/o tra primo e ultimo quarto d’ora di gioco<Bradley et al 2009; Di Salvo et al 2007, Mhor et al 2003, Rampinini et al 2007> e quindi focus su capacità attentive concentrazione e sforzo.
Studi ancora effettuati tramite GPS dai Proff. Colli, Tafani e dai ricercatori che si ritrovano idealmente nel sito Laltrametodologia, ci indicano che non esiste rapporto causa-effetto tra potenza erogata dal giocatore e risultato della prestazione, che i dati della potenza tra la squadra che vince e quella che perde variano dell’1,9% e che quindi, ovviamente, pur essendo importante, il fattore condizionale non determina (“mancavano un po’ di gambe”!!!), che la frequenza cardiaca non è un dato fondamentale e comunque non quello con cui valutare l’intensità dell’ impegno variabile non lineare e intermittente richiesto dal calcio, che la maggior parte delle azioni di intensità elevata non durano più di 2”.
La palla è una e i giocatori sono 22 in campo quindi essenziale risulta il lavoro effettuato dai 21 giocatori senza palla per mantenere un’elevata qualità di gioco e contrastare la squadra avversaria per tutta la durata dell’incontro. Infine i dati GPS ci dicono che mai un minuto è uguale all’altro, in questa felice festa in cui capacità condi-coordinative si fondono per la migliore delle prestazioni.
Dal modello prestativo alla costruzione dell’allenamento.
L’allenatore in questa visione del gioco calcio dovrà quindi ben presto avvalersi del migliore degli staff o quantomeno collaborare strettamente con il preparatore, lavorare all’unisono: non è più pensabile agire a compartimenti stagni come a volte si è usato in passato; qualora poi si ritrovi da solo, il mister dovrà avere le idee molto chiare sul come gestire e suddividere i cicli di allenamento ( metodi, tempi, mezzi )per avere la squadra in forma in base alle esigenze richieste dal gioco e agli appuntamenti settimanali ma anche più frequenti. Un lavoro basato su una intensità relativa alle richieste quindi, con sedute non generiche ma strettamente correlate al modello prestativo.
La palla dovrà essere presente il più possibile, con eventuali rifiniture fatte a secco, allo scopo di poter incidere al massimo sulle capacità tecnico-tattiche metaboliche e neuromuscolari, psicologico - motivazionali dei propri giocatori. Non si dovranno quindi prendere in considerazione per modulare il carico solo i parametri fisiologici ma i mediatori di tali parametri quali la componente coordinativa e la componente metabolica in termini di costi energetici ( Colli, 2015 ). Come ho già scritto nel precedente articolo, la componente condizionale dovrà essere filtrata attraverso la coordinativa e vissuta in un contesto tecnico-tattico, oserei dire nel contenitore denominato PERIODIZZAZIONE TATTICA: una “forza tattica” ad esempio, che ha bisogno di stimoli brevi e intensi, (durata dell’intensità elevata di un’azione : 2”), accelerazioni e in particolare decelerazioni. Ma non basta.
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Il matto nun se vede
Questa frase popolare usata comunemente dalle mie parti
per dire che apparentemente un individuo potrebbe
sembrare equilibrato nell’aspetto ma squilibrato a
livello cerebrale, ci dà il là per dire che comunque
tutte le osservazioni, anche le più accurate e
tecnologicamente sofisticate non sono esaustive per
illustrare il modello prestativo calcio. Ad esempio, non
sappiamo, osservando un giocatore che effettua un
dribbling, se in quel momento esegue questo fondamentale
elemento in maniera meccanica e ripetitiva, se lo sta
facendo con cognizione di causa ( awareness ), se lo
esegue per scelta
intelligente, per
eludere la marcatura di un avversario, per risolvere un
problema ( problem solving, decision making ). Altro
ancora se l’azione si effettua in presenza di un solo o
più avversari. Tra qualche anno forse le tecniche di
neuroimaging verranno in nostro aiuto. Per ora dobbiamo
mettere il punto sapendo che c’è ancora molto altro da
poter validare scientificamente. Giocare il calcio,
prima di tutto, implica che la dimensione pensante,
quella strategica, tattica sia il centro della nostra
azione didattica.
Poi
verranno tutti gli altri mezzi, importanti,
indispensabili. Ma in seconda battuta. Per questo le
sedute di allenamento
dovranno essere modulate per immergere il
giocatore INTO THE TROUBLE, una
SITUAZIONE PROBLEMATICA
che sia il più vicino possibile a quella
che il sabato o la domenica il giocatore riscontrerà sul
campo. E se siamo d’accordo
sul fatto che la
dimensione tattica in un gioco sia l’aspetto
determinante, non possiamo relegarla solo al giorno
della rifinitura o al giorno
“giusto”
infrasettimanale perché tutti i giorni sono giusti per
lavorare di tattica. E di conseguenza tutte le età sono
giuste: dal piccolo amico al giocatore professionista.
L’evoluzione del pensiero tattico e del giocatore
pensante deve iniziare il prima possibile e continuare,
continuare ( il cervello cancella di continuo dati per
fare spazio e immetterne di nuovi) .
Come dice un vecchio adagio, CONFIDENCE BREEDS
SUCCESS, cioè la confidenza, la sicurezza è la via verso
il successo. Chi di noi non lo sperimenta ogni giorno
osservando la propria squadra?
Sicurezza che deriva dall’aver provato una determinata situazione infinite volte in allenamento con tutte le variabili casuali e indotte da meravigliosi esercizi scovati sui testi o sul web o meglio inventati per le esigenze della propria squadra o del proprio modello di gioco e sperimentati con i propri compagni di squadra, che non è proprio come contro gli avversari, ma quasi. Sicurezza che elegge vincente il giocatore che OSA, quello che sa prendere decisioni senza esitazione e brucia il tempo dell’avversario.
Guardar crescere l'erba
Trovo i famosi TAGLI dell’artista Fontana, oltre che
indiscusse opere di arte contemporanea, l’emblema della
sintesi. La figura dell’allenatore, racchiude in sé
molti aspetti, e si può considerare anch’esso la sintesi
di svariate competenze a partire da indiscusse capacità
cognitive presupposto di ogni agire umano. Tra le altre
qualità, il mister possiede in genere la capacità
gestionale della propria squadra e un indubbio senso
pratico: è quindi ora di andare al sodo. Allo stesso
tempo le esercitazioni
denominate
Small Sided Games, in quanto frammenti di partita,
accanto ai possessi palla, ai circuiti metabolici con
palla o condi-coordinativi, le navette con palla, la
psicocinetica, i test condi-coordinativi, le partite
tattiche, rappresentano un magnifico metodo per far
sperimentare e allo stesso tempo stimolare nei ragazzi
delle nostre squadre, dai piccoli amici ai
professionisti, con
adeguati tempi e spazi e modi, quelle qualità uniche che
permetteranno loro di affrontare con decisione e
risolvere le più intricate situazioni della
partita.Oltre alla svariata gamma di SSG classici (
1vs1, 1vs 2, 2vs2, 2vs3, 3vs3, 3vs4…..) che associati a
obiettivi tecnici e tattici specifici delle sedute
aumentano in maniera esponenziale il numero delle
varianti, propongo una serie di SSG efficaci, proposti
da vari autori in genere associati alla Psicocinetica
che rappresentano la sintesi di quanto precedentemente
affermato: un metodo, uno dei tanti, per imparare a
pensare ad agire a riflettere e quindi prendere
consapevolezza e progettare un allenamento sempre più
adeguato al modello prestativo calcio.
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Il fantastico mondo di Maurits Cornelius Escher |
La Preparazione Fisica non esiste (Francisco Seirul Vargas)
Le 3 esercitazioni che seguono rappresentano frammenti di psicocinetica e SSG – Small Sided Games, cose viste nel web e trascinate fin qui dalla memoria, assemblate però in modo di esercitare in un ordine logico (ma strumentale perché poi la mente è meravigliosamente anarchica) il processo OODA (osservazione, orientamento, decisione, atto), quelle capacità cognitive essenziali per il gioco che si rendono evidenti solo nell’esecuzione finale: quello che si vede insomma è un passaggio, un dribbling ma non l’operazione mentale che lo ha generato che rimane nella testa del nostro giocatore.
Ripeto che gli SSG
sono
uno dei principali
elementi
di
sviluppo delle capacità di
gioco, naturalmente non l’ esclusivo, per
tanti motivi (da me sintetizzati in una
precedente tabella) ma essenzialmente per
le fasi calcio-specifiche in
inferiorità o superiorità
numerica che offrono
e per essere in grado
di utilizzare un livello
di variabilità molto simile a quella della
partita. È inoltre
possibile inserire in questi
contenitori gli obiettivi di seduta decisi
dal mister ed esercitarli in presenza
dell’avversario. Perché è l’AVVERSARIO CHE
MI DETERMINA.
1 – Fast & Furious |
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Finalità |
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decision making, awareness, feed-forward e feed-back, lettura della situazione, problem solving, concentrazione e memorizzazione |
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Obiettivo |
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cercare e generare soluzioni adeguate ai problemi di gioco, leggere adeguatamente la situazione, pensiero rapido, esercitazione di tutte le capacità condi-coordinative |
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Modalità |
|
L’esercitazione è suddivisa temporalmente in due parti che però si succedono in maniera repentina per mantenere elevata la concentrazione e l’intensità; la prima riguarda l’esercitazione psicocinetica e la seconda lo SSG proposto. L’allenatore dirige tramite comando vocale ( o di altra natura ) l’esercitazione di psicocinetica effettuata dai due gruppi con le stesse modalità, poi sempre tramite un comando vocale ( o di altra natura ) convenuto precedentemente con le squadre, da il via alla seconda parte dell’esercitazione, quella dello SSG |
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Categoria |
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piccoli amici e pulcini | |
Set |
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- un rettangolo 40m x 20m
suddiviso in 3 aree , una
centrale da 20m e due laterali
da 10m; sui lati corti disporre
5 coni gialli-tot.10 |
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Numero Giocatori |
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2 squadre di 4 | |
Mezzi |
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10 coni gialli, 2 coni rossi, 2 coni blu, cronometro, palloni, casacche | |
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Le due squadre, la rossa e la
blu, si posizionano in fila, una
a destra e una a sinistra del
rettangolo centrale. |
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Le due squadre giocano un 4 contro 4 nella zona centrale. Appena effettuati 3 passaggi il giocatore con palla ha la possibilità di spostarsi nella zona piccola avversaria e colpire uno dei coni.1 cono 1 punto a favore. Può mantenere il possesso palla ( chi segna regna ) oppure le squadre si avvicendano Varianti: - può colpire uno dei coni solo il giocatore che prontamente si sposta nella zona piccola avversaria e riceve quindi un passaggio in profondità - si possono colpire i coni solo quando tutta la squadra si è spostata nella zona piccola avversaria |
2 – La dolce arte di esistere |
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Finalità |
|
decision making, awareness, feed-forward e feed-back, lettura della situazione, problem solving, concentrazione e memorizzazione |
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Obiettivo |
|
cercare e generare soluzioni adeguate ai problemi di gioco, leggere adeguatamente la situazione, pensiero rapido, esercitazione di tutte le capacità condi - coordinative |
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Modalità |
|
L’esercitazione è suddivisa
temporalmente in due parti che
però si succedono in maniera
repentina per mantenere elevata
la concentrazione e l’intensità;
la prima riguarda
l’esercitazione psicocinetica e
la seconda lo SSG proposto. |
|
Categoria |
|
dai pulcini secondo anno | |
Set |
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- un quadrato 20m x 20m
suddiviso in 4 aree 10mx10m |
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Numero Giocatori |
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4 giocatori rossi, 4 giocatori blu, 2 giocatori jolly bianchi | |
Mezzi |
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2 coni rossi, 2 coni blu, 2 coni gialli, palloni,12 cerchi, cronometro, casacche | |
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Le due squadre, la rossa e la
blu, si posizionano una a destra
e una a sinistra del rettangolo
centrale in fila doppia. |
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|
Il campo è un quadrato 20mx20m
suddiviso in 4 quadrati 10mx10m |
x
3 – Focus. Niente e’ come sembra |
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Finalità |
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decision making, awareness, feed-forward e feed-back, lettura della situazione, problem solving, concentrazione e memorizzazione |
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Obiettivo |
|
cercare e generare soluzioni adeguate ai problemi di gioco, leggere adeguatamente la situazione, pensiero rapido, esercitazione di tutte le capacità condi-coordinative |
||
Modalità |
|
L’esercitazione è suddivisa
temporalmente in due parti che
però si succedono in maniera
repentina per mantenere elevata
la concentrazione e l’intensità;
la prima riguarda
l’esercitazione psicocinetica e
la seconda lo SSG proposto. |
||
Categoria |
|
dagli esordienti | ||
Set |
|
un rettangolo 45m x 30m suddiviso in 3 aree di 15m x 10m; in prossimità dei lati corti disporre 5 bastoni e due coni, uno rosso e uno blu uno a destra e uno a sinistra dei bastoni |
||
Numero Giocatori |
|
3 squadre di 4 giocatori, rossi blu e bianchi | ||
Mezzi |
|
2 coni rossi, 2 coni blu, 10 bastoni, palloni, cronometro, casacche | ||
|
![]() |
|||
|
|
|||
|
La squadra rossa in possesso
palla si posiziona in uno dei
rettangoli distali, la squadra
bianca nel rettangolo centrale e
la squadra blu nel rettangolo
residuo. |
Bibliografia
Nervi-Piovani I cambi di direzione specifici nel calcio-www.allenatore.net
Sito web LALTRAMETODOLOGIA di Roberto Colli
Monteleone Jimenez La costruzione di un modello di gioco
Aquilani-Nardo Principi ed esercitazioni psicocinetiche per il calcio-www.allenatore.net
Viscidi Allenare le transizioni-www.allenatore.net
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