Il giovane Portiere: come farlo crescere

Marco BRUZZICHESSI

----------------------------------------------

Premessa

Nel calcio moderno, il ruolo del portiere ha assunto un ruolo sempre più a 360°; si è passati ad intenderlo come ultimo baluardo della difesa, a colui che oltre al compito difensivo assume il ruolo di primo attaccante.

Tenuta presente tale considerazione, risulta semplice evidenziare come siano molteplici le caratteristiche che devono essere sviluppate in un portiere moderno.

E’ altresì vero che parlare di specializzazione del ruolo fin dai primi anni di attività, non mi trova del tutto d’accordo, anche se proprio in quegli anni si possono migliorare in maniera esponenziale determinate caratteristiche proprie del ruolo.

 

Elementi prestativi

Gli aspetti che caratterizzano un portiere sono:

• coordinativo

• condizionale

• tecnico

• tattico-situazionale

 

Ovviamente tutti questi elementi vanno tenuti in considerazione e sviluppati; prestando attenzione alla fascia di età a cui ci riferiamo.

Con gli atleti adulti o evoluti, si dovrà tendere allo sviluppo di determinate qualità e caratteristiche; per contro man mano che ci riferiremo alle fasce dei più giovani, alcuni elementi perderanno importanza per far spazio ad altri.

Con atleti di prime squadre o categorie primavera/berretti e allievi nazionali, incentreremo il nostro lavoro dal punto di vista condizionale, tattico-situazionale e tecnico, tralasciando in parte l’elemento coordinativo.

Non perché questo non abbia importanza o non possa essere allenato ma bensì perché si suppone che il portiere abbia già un bagaglio coordinativo di rilievo. Scendendo nelle fasce di età dei più giovani, l’elemento condizionale avrà sempre meno importanza, fino a scomparire qualora ci riferissimo alle categorie pulcini ed esordienti; così come l’aspetto tattico-situazionale.

In questa categoria infatti avremo la predominanza del aspetto coordinativo e tecnico. Nelle categorie di mezzo, ovvero giovanissimi ed allievi sperimentali, abbiamo una tipologia di allenamento di “passaggio”.

Ovvero daremo sempre rilievo alla tecnica e alla coordinazione, ma verranno introdotti i primi “lavori” condizionali a carico naturale e a basso impatto; in quanto il nostro atleta morfologicamente non è ancora in grado di sopportare determinate tipologie di allenamento. E’ mia intenzione partire dalla “base”, ovvero riferirmi ai portieri più piccoli quelli facenti parte della categoria ultimo anno pulcini e primo anno esordienti (10-12 anni).

Pulcini e Esordienti

In questi anni, i ragazzi hanno una predisposizione particolare all’apprendimento; somigliano a delle pagine bianche.

All’allenatore il compito di porre le righe su questi fogli; per far si che negli anni successivi vi si possano scrivere elementi condizionali, tecnici e tattici.

Queste “righe” sono composte dagli elementi coordinativi e dagli elementi tecnici, intesi come la gestione della palla con le mani e con i piedi.

 

Elemento coordinativo

Proprio in questi anni, i giovani atleti hanno una capacità particolare ed impressionante di assimilare quelli che sono i gesti coordinativi e gli elementi di pre-acrobatica; che saranno poi alla base di numerosi interventi.

Perché non sfruttarlo?

Citerò di seguito alcune delle capacità coordinative che ritengo più importanti.

Orientamento spazio - temporale E’ la capacità di determinare e variare la posizione ed i movimenti differenti del corpo nello spazio e nel tempo, in relazione a punti di riferimento sia statici che dinamici.

----------------------------------------------

Esercitazione 1

Il portiere esegue delle prese in varie posizioni (seduto, in ginocchio, supino) dopo aver eseguito uno spostamento in relazione alla traiettoria della palla e dove questa vada a cadere. La palla calciata dall’allenatore a parabola dal limite dell’area.

Esercitazione 2

Il portiere con un cono in mano, cerca di prendere al volo una pallina lanciata dall’allenatore posto al limite dell’area.

 

Capacità di combinazione

E’ la capacità di coordinare tra loro movimenti di più segmenti corporei in rapida successione; al fine di realizzare un gesto tecnico.

Esercitazione 1

Il portiere esegue un gesto di pre-acrobatica (ruota, capovolta avanti/indietro, rullata su una spalla, ecc…) e successivamente esegue una presa alla figura su palla calciata dall’ allenatore.

 

Capacità oculo - manuale

È la capacità di mettere in relazione il movimento della mano con le informazioni provenienti dall’organo visivo e organizzare allo stesso tempo le due funzioni. Esercitazione 1

Due portieri posti frontalmente si scambiano i rispettivi palloni in maniera simultanea (uno sopra ed uno sotto).

Esercitazione 2

Due portieri posti frontalmente si scambiano i rispettivi palloni tenuti con la mano destra simultaneamente; in direzione della mano sinistra del compagno. Esercitazione 3 Due portieri posti frontalmente, durante lo scambio di una palla due mani petto, eseguono una presa o respinta con una mano di una seconda palla lanciata dall’allenatore posto lateralmente.

 

Capacità di equilibrio statico - dinamico

E’ il riuscire sia in forma statica o dinamica, a mantenere o ristabilire una posizione di equilibrio ideale.

Esercizio 1

Utilizzando un trampolino elastico, il portiere esegue delle prese ad una o due mani in equilibrio statico su una gamba.

Esercizio 2

Il portiere posto dietro il trampolino, esegue uno skip più un balzo con arrivo in arresto monopodalico sul trampolino ed esegue una presa su palla calciata dall’allenatore.

Esercizio 3

Il portiere in stazione eretta fianco sinistro dietro il trampolino, esegue uno skip più un balzo con rotazione e arresto monopodalico con piede sinistro sul trampolino e compie un gesto di tecnica podalica sulla palla lanciata dall’allenatore.

----------------------------------------------

Elemento tecnico

Tecnica podalica

Considerando la tecnica del portiere, ci si rende conto di come il ruolo sia cambiato ed evoluto in questi anni.

Qualche anno fa si sarebbe inteso solo la tecnica manuale, ovvero la capacità di trattare la palla con le mani, negli ultimi anni invece molta importanza è data alla tecnica podalica.

I portieri infatti, devono avere delle capacità tecniche alla pari dei loro compagni, possedendo la capacità di calcio con entrambi i piedi.

Chiunque analizzi la partita del proprio atleta annotando le varie tipologie di interventi effettuati, si accorgerà come la maggior parte di questi avvenga con i piedi (rilanci, retropassaggi, ecc…)

Tenendo presente quanto detto sopra, non trovo del tutto sbagliato far si che i portieri più piccoli, svolgano parte dell’allenamento tecnico con i propri compagni, fondamentalmente per due motivi.

Innanzitutto perché il portiere generalmente si allena da solo con il proprio preparatore, ma non dimentichiamoci che fa parte di una squadra e di un gruppo; e che l’affiatamento con i propri compagni è importante. In secondo luogo, l’allenamento del portiere spesso è inteso con l’uso della porta, prese, parate, ecc….così facendo egli perde tutto ciò che è tecnica di base; tro

vandosi poi in difficoltà nella realtà della partita.

Esercitazione 1

Due portieri posti frontalmente, divisi da un ostacolo si scambiano la palla sotto.

Variante: il portiere esegue un controllo con spostamento laterale della palla.

Esercitazione 2

Creato un “corridoio” (15x2) i portieri posti alle estremità scambiano la palla di prima intenzione con l’obbligo di non farla uscire lateralmente ma solo sul fondo del “corridoio”

Esercitazione 3

Il portiere esegue uno slalom tra paletti, e calcia in porta dal limite dell’area (3 punti se la palla entra in porta senza toccare terra, 1 punto se entra in porta toccando terra, -1 se la palla esce)

Variante: il calcio può essere fatto con piede debole, simulando un rinvio, in drop.

Esercitazione 4

Il portiere riceve un retropassaggio dell’allenatore con un secondo portiere che va in pressione, l’allenatore si sposta lateralmente e il portiere esegue un passaggio.

 

Tecnica manuale

Infine non dimentichiamoci che ciò che contraddistingue il ruolo del portiere rispetto al resto della squadra è l’utilizzo delle mani.

Credo che in età giovanile, qualsiasi attività sportiva (pallavolo, pallacanestro,ecc…) che preveda l’uso della palla e delle mani, sia propedeutica all’attività del portiere e che queste attività sviluppino una sensibilità particolare nel trattare la palla che giova sicuramente al ruolo.

Esercitazione 1

Il portiere con palla in mano, esegue dei palleggi sopra il capo, facendo rimbalzare la propria palla su di una seconda palla (palla su palla).

Esercitazione 2

Due portieri posti frontalmente con una palla in mano ciascuno eseguono dei palleggi, tenendo la palla in mano e facendola rimbalzare contro una terza palla. Esercitazione 3

Il portiere esegue uno slalom tra paletti palleggiando e all’uscita esegue una conclusione con le mani dentro una porticina protetta da un secondo portiere.

Il tuffo E’ sicuramente l’elemento che affascina di più i ragazzi, e che li fa avvicinare al ruolo.

Questo però deve seguire un processo di apprendimento ben preciso per evitare, innanzitutto dei traumi ai ragazzi e successivamente che questi vadano ad assimilare una tecnica errata che a lungo andare determinerà una perdita di efficacia del gesto atletico.

Esaminando la dinamica del tuffo lo si può scomporre in:

• spostamento

• caricamento

• spinta

• contatto con il terreno

Si capisce bene come l’organizzazione dei 4 elementi sopra citati al fine della riuscita di un corretto intervento provochi non poche difficoltà al ragazzo.

Quindi è utile a livello didattico o perché no, al fine di perfezionare un frangente del tuffo; scomporlo nei suoi 4 elementi e proporre delle esercitazioni specifiche per ciascun componente.

Esercizio 1

Il portiere esegue delle parate in deviazione o presa con partenza in ginocchio.

Esercizio 2

Il portiere inginocchiato, con un piede in avanti sul piano sagittale esegue delle parate su palla calciata dall’allenatore sullo stesso lato del piede in appoggio. Esercizio 3

Il portiere in ginocchio, al segnale dell’allenatore richiama il piede di spinta sull’asse sagittale ed esegue la parata sulla palla calciata.

Esercizio 4

Il portiere in posizione di attesa, esegue delle parate con l’obbligo di spostare solo la gamba di spinta relativamente al lato della parata.

Esercizio 5

Il portiere supera in piede-scaccia-piede (psp), una linea posta sul terreno ed esegue una parata sulla palla calciata dall’allenatore

 ----------------------------------------------

Marco BRUZZICHESSI, Preparatore dei Portieri Bassano Virtus 55 Soccer Team Settore Giovanile


Data inserimento e aggiornamento nel sito: 05/03/2011 -  25/05/2017

 

 

Scarica il contributo in formato PDF