Attacco della profondità sfruttando l’ampiezza. Lavoro sulle transizioni

Augusto DE BARTOLO

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“Scoprire il giocatore libero dipende dal capire di essere beneficiari della giocata in funzione delle caratteristiche della circolazione del pallone, degli scambi tra i giocatori vicini o dal mantenimento della palla un momento in più, per dissuadere gli avversari e relazionarsi con i compagni o considerare che la ricerca della profondità si ottiene attraverso l’ampiezza e l’ampiezza stessa si raggiunge con la profondità”.

 

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La tattica collettiva

Presuppone movimenti coordinati di due o più giocatori per raggiungere uno scopo, un obiettivo comune, difensivo e/o offensivo, attraverso l’uso di un linguaggio chiaro agli interpreti dell’azione.

Il trasferimento dalla tattica individuale a quella collettiva offensiva avviene attraverso il passaggio o lo smarcamento, semplice o combinato, che permettono a due o più giocatori di relazionarsi tra di loro.

I princìpi della tattica offensiva collettiva (o di squadra)

1 - Creare più linee di passaggio (scaglionamento offensivo, occupazione degli spazi, utilizzo di passaggi filtranti o passanti)

2 - Sfruttare il gioco in ampiezza (attirare l’avversario in certe zone del campo per poi colpirlo sul lato debole)

3 - Verticalizzare, sfruttare la profondità (la squadra deve salire con la palla e cercare di andare oltre l’ultima linea difensiva avversaria)

4 - Imprevedibilità (capacità dei giocatori di risolvere i problemi, sfruttare il giocatore di talento e creativo)

5 - Mobilità (tutti i giocatori devono muoversi e talvolta scambiarsi le posizioni tra di loro)

 

Le transizioni

Perché una squadra riesca ad essere efficace con il possesso del pallone, e a comandare il gioco, deve necessariamente essere abile a recuperare il più velocemente possibile la palla, soprattutto cercare di farlo lontano dalla propria porta (laddove la si è persa) per non concedere spazio all’avversario.

Il concetto di transizione è il tempo di passaggio da una fase offensiva (di possesso) a una fase difensiva (di non possesso).

Nel calcio moderno si dovrebbe tendere a eliminare questo tempo di passaggio ma si parlerebbe di una transizione “impossibile”.

Ciò che si può fare, ed allenare, è ridurre al massimo questo lasso di tempo in modo da poter quasi considerare il gioco secondo un'unica fase, dal momento che quando una squadra ha il possesso deve prepararsi a difendere attraverso le cosiddette ”coperture preventive” che di fatto demoliscono la separazione teorica che esiste tra fase offensiva e fase difensiva.

 

Obiettivo

Ritenendo opportuno cercare di formare giocatori in grado di pensare autonomamente piuttosto che abili nell’eseguire schemi precostituiti e che difficilmente si verificheranno in partita, si è pensato di dare importanza, in questo lavoro, proprio ai concetti di ampiezza, profondità e transizione, per fornire alla squadra strumenti e direttive generali in grado di aiutare i giocatori a destreggiarsi nelle singole situazioni della partita in modo tale da costruire un gruppo in grado di essere potenzialmente padrone del gioco.

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Il lavoro

Squadra: Juniores o Prima squadra

Giorno della seduta: Ipotizzando tre allenamenti, nel secondo allenamento

Obiettivo: Ampiezza, attacco della profondità sfruttando l’ampiezza. Lavoro sulle transizioni

Numero giocatori: almeno 15

Numero di cinesini: almeno 4

Numero di palloni: almeno 5

 

Possesso palla

Dimensioni campo: (40x30) con quattro porticine agli angoli.

Numero giocatori: almeno 15, tra cui 4 sponde “spaiate” ai lati e un jolly (due se 16 giocatori) nel campo.

Svolgimento: si gioca un 6 contro 5 all’interno del rettangolo delimitato, con un Jolly che partecipa con chi ha la palla.

Chi ha la palla deve giocare con le sponde dello stesso colore della propria squadra per creare un 8v5 sfruttando l’ampiezza e il jolly.

Le sponde giocano a un tocco.

Chi cede la palla al giocatore esterno ne prende il posto mentre l’esterno entra nel campo.

Un punto alla squadra che riesce a mantenere il possesso per almeno 6 tocchi. L’allenatore inizia il gioco immettendo il pallone nel campo.

 

 

Prima variante: utilizzo del terzo uomo

 

“Sfruttare l’ampiezza può farmi trovare un futuro uomo libero”

Stesso principio dell’esercitazione precedente.

In più la sponda può ricevere palla e giocarla in profondità, all’interno della porticina sistemata in uno degli angoli, per un terzo uomo che s’inserisce (in figura, situazione di destra).

O viceversa, giocando con un terzo uomo, è la sponda che viene nel campo ad inserirsi passando nella porticina (in figura, situazione di sinistra).

Oltre ai punti dati dai tocchi consecutivi (almeno sei), un punto aggiuntivo va a chi riesce ad attaccare la profondità.

Prende il posto della sponda sempre chi cede la palla.

 

Seconda variante: cambio di gioco

 

“In queste circostanze l’azione è orientata verso le zone esterne, verso la periferia”

Valgono entrambe le regole precedenti.

Il punto, invece, è doppio se si riesce ad attirare la squadra non in possesso in una porzione di campo e poi la si “punisce” sul fronte opposto con un cambio di gioco.

Per far sì che si riesca ad attirare la squadra in una porzione di campo, il possessore del pallone deve fare la “siesta”, deve rallentare il gioco in modo che gli avversari lo attacchino in quella zona con i compagni pronti a liberarsi per ricevere palla e per cambiare repentinamente il fronte del gioco.

Prende il posto della sponda dove si realizza il cambio di gioco chi ha effettuato positivamente l’inserimento.

 

Gioco di posizione, transizione positiva e negativa

 

“Una volta ripresa palla vi è un passaggio di sicurezza, indietro, per togliere il pallone dall’imminente pressione avversaria, un passaggio che concede tempo per far ritrovare la struttura di gioco sul campo”.

Stesso campo senza porticine, si allunga la zona della profondità di una decina di metri.

In mezzo si gioca sempre un 5v5 (due difensori, due centrocampisti e un attaccante), più i jolly che agiscono sull’esterno e sono attivi con chi ha la palla. Altri due difensori per ogni squadra attendono nella zona difensiva.

Fa due punti chi riconquista il pallone e riesce a fare un passaggio in sicurezza a uno dei due.

Un punto va alla squadra in possesso che tiene il pallone per almeno 6 tocchi. In questa fase i due difensori sono semi-passivi, si limitano a posizionarsi bene per ricevere il retropassaggio e a reimmettere il pallone in gioco per un compagno, senza superare la zona di competenza.

Non possono scambiarsi il pallone e devono giocare a due tocchi.

 

Prima variante: i difensori si attivano

 

Chi conquista la palla può attaccare soltanto dopo aver passato la palla nella zona difensiva attivando anche i due difensori che erano rimasti semi-passivi e che entrano nel campo.

Si gioca solo lì e con i due jolly esterni a cui deve essere giocata la palla obbligatoriamente almeno una volta.

Loro giocano a un solo tocco.

Verificandosi di fatto un 9v5 il numero dei tocchi per ottenere un punto aumenta almeno a 10.

 

Seconda variante: si attivano anche i difensori non in possesso

 

Il retropassaggio di chi ha conquistato palla non solo attiva i propri difensori ma anche quelli avversari.

In questo caso si viene a verificare un 9v7 all’interno del rettangolo delimitato. Non viene assegnato più punteggio in base ai tocchi ma solo se una squadra riesce a superare la linea di meta giocando con i jolly che, a loro volta, a un tocco possono solo favorire l’inserimento di un compagno per effettuare il punto o rigiocare la palla nel mezzo.

 

Partita a tema con esterni opposti

 

Dimensioni del campo: metà campo, corsie larghe 10 /15 metri

Numero giocatori: 18 compresi i due portieri

Svolgimento: in mezzo si gioca un 6v6.

Ci sono due sponde per squadra che si attivano solo in fase di possesso palla fungendo da esterni d’attacco che non possono essere contrastati dai diretti avversari e che si posizionano preferibilmente opposti (il destrorso a sinistra, il mancino a destra).

Per andare al tiro si deve obbligatoriamente giocare con l’esterno che viene dentro al campo con il primo controllo mentre chi ha ceduto palla esce.

Il ricevente può andare direttamente al tiro, dialogare con i compagni e rifinire l’azione.

La squadra che perde la palla deve provare a recuperarla immediatamente e ogni due volte che viene pescata “rinunciataria” le viene concesso un rigore contro.

A fine azione o a riconquista avversaria si recuperano le posizioni stabilite in partenza.

Chi è uscito rientra in gioco, l’esterno riprende il suo posto.

 

Variante

 

Chi cede palla esce ma si può proporre al di sopra della linea della palla grazie al movimento creato dall’esterno che entra.

Chi esce è attivo a tutti gli effetti e può andare eventualmente a crossare o a giocare ancora palla.

Come sopra a fine azione o a riconquista avversaria si recuperano le posizioni stabilite in partenza.

Chi è uscito rientra in gioco, l’esterno riprende il suo posto

 

Conclusioni

La finalità di questo lavoro è quella di proporre mezzi a medio-alta intensità che tengano presenti diverse situazioni di gioco con palla attiva.

Soprattutto quello di abituare i giocatori a relazionarsi tra di loro attraverso una corretta distribuzione dello spazio sia in zona palla (anche nella fase di riconquista) ma senza tralasciare l’opportunità di andare a “far male” sul lato debole dell’avversario.

Il possesso palla e lo sfruttamento dell’ampiezza non devono risultare fini a se stessi ma devono permettere alla squadra di superare, come obiettivo finale, l’ultima linea difensiva avversaria.

Per questo motivo si richiede attenzione nell’attaccare la profondità attraverso l’abitudine a giocare filtranti e anche con l’utilizzo di esterni “opposti” capaci di andare a chiudere direttamente l’azione quando possibile.

Tutto ciò perché “il pensiero preventivo da parte del giocatore deve avere delle strategie capaci di dominare il presente, consapevole che ciò che realizza avrà ripercussioni su ciò che effettueranno poi i compagni”.

 

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Augusto DE BARTOLO,

Redattore sito Sky.it Sport. Allenatore di Base UEFA B

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Data inserimento e aggiornamento nel sito: 25/01/2015 -  26/10/2017 Scarica il contributo in formato PDF


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