Confronto tra 2 proposte di Giochi di Posizione e il modello funzionale della partita

Preparazione Fisica


di Luca BELLINI

 

   

I Giochi Di Posizione (GDP) sono un mezzo di allenamento, non comune, ma abbastanza diffuso.

Essi si differenziano dai possessi palla semplici per alcune caratteristiche (8) quali ad esempio la presenza di “Jolly” (o “comodini” se si adotta la traduzione letterale dallo spagnolo) , la “direzione di gioco” e un limite preciso di giocatori coinvolti nell’esercitazione. Richiedono sicuramente rispetto ad altri, ma come tantissimi altri mezzi di allenamento un certo periodo di adattamento e di “presa di confidenza” prima di essere davvero efficaci, ma alcune pubblicazioni hanno già evidenziato dati interessanti e significativi rispetto la qualità allenante degli stessi dal punto di vista non solo tecnico tattico ma anche organico (3) nei professionisti come nei dilettanti (4).

Negli studi già svolti su queste tipologie di esercitazione il parametro principale preso in considerazione per valutarne il reale valore allenante, in particolare dal punto di vista organico e stato l’andamento della Frequenza Cardiaca (FC).

In questo caso invece partendo dalla considerazione che in una disciplina caratterizzata da accelerazioni e decelerazioni brevi come il calcio1, la FC non può essere un dato totalmente attendibile per stimare correttamente l’impegno fisico di un calciatore, si e deciso di prendere in considerazione il modello funzionale elaborato da Di Prampero, rispetto la correlazione tra l’esercitazione e la partita e la potenza metabolica (5-6) per indagare la reale spesa energetica dei soggetti nell’esercizio e in relazione al modello prestativo.

Le esercitazioni proposte sono sostanzialmente due GDP dove pero viene data la possibilità ai calciatori di effettuare una conclusione in una porticina di dimensioni 50 x 50 cm secondo alcuni vincoli tattici posti dal tecnico rispetto posizione in campo e posizione della porta stessa.

Entrambe le esercitazioni sono state divise in 3 blocchi da 2’30” con recupero 1’ tra le ripetizioni e 5’ nelle due serie.

La superficie di gioco utilizzata e stata di forma rettangolare con le dimensioni di 35m x 25m e i giocatori utilizzati sono stati in entrambi i casi 9.

Esercitazione 1

All’interno del campo sono stati schierati i giocatori rispettando i criteri caratterizzanti il GDP (8) riproducendo una situazione che creasse una linea di centrocampo a 4 (4-8-7-11) e il jolly, collocato nella posizione di centrocampista centrale e un solo attaccante 9. Questi giocatori avevano il compito, come da GDP, di mantenere il possesso ma anche di realizzare una segnatura in una delle porte. I vincoli previsti per l’effettuazione delle segnature erano i seguenti: il n° 9 poteva effettuare una segnatura valida solamente nelle due porte esterne, i numeri 11 e 7 potavano realizzare una segnatura nella porta centrale o in quella opposta al loro lato di pertinenza.

 

Esercitazione 2

All’interno del campo sono stati schierati i giocatori rispettando i criteri caratterizzanti il GDP (8) riproducendo una situazione che creasse parte di una linea di difesa a 4, ovvero difensore centrale (5) e due esterni di difesa (2-3) in condizione di Jolly, e una parte di linea di centrocampo a 4, ovvero i due esterni (7-11) e uno dei due centrocampisti centrali (4) in condizione di Jolly.

Per gli esterni di centrocampo il gol era valido nella porta centrale o in quella opposta al loro lato di pertinenza mentre i 2 esterni difensivi il gol era valido solo nella porta esterne posta sul loro lato di pertinenza

 

Durante entrambe le esercitazioni tutti i componenti dei due gruppi sono stati monitorati con un GPS QStar e i dati sono stati elaborati con il software Lagala - Colli.

Le esercitazioni si sono svolte sulla stessa porzione di campo, in superficie sintetica.

Considerando entrambe le esercitazioni si e poi proceduto a confrontare i dati rilevati con quelli forniti da Di Prampero (5-6):

Tabella 1  

 

E’ evidente come le esercitazioni proposte globalmente presentino alcune caratteristiche importanti se riferite al modello prestativo. Infatti secondo la rilevazione effettuata, le esercitazioni hanno sollecitato i giocatori in maniera tale che essi erogassero una potenza media molto vicina a quella che viene generalmente erogata in partita ovvero 11 W contro gli 11,7 erogati in partita e una VO2 Media molto vicina ai valori di gara cioè 31 ml contro i 33,3 di riferimento.

Per chiarezza vuol dire che i giocatori hanno sviluppato quindi una velocità media2 inclusa tra i 6 e i 12 Km/h ciò significa che l’esercitazione e di per se un mezzo che stimola i soggetti a tenere un ritmo medio basso (2).

Continuando nell’analisi vediamo che altri valori si sono avvicinati al modello prestativo.

Tra questi appaiono degni di nota, sempre riferendosi a valori di tipo più condizionale, i valori riferiti al numero di azioni intense al minuto cioè 4 contro le 4,5 del modello di riferimento, ma soprattutto il valore pari al 13% contro il 15% riguardante la percentuale di tempo passata sopra i 20 W (ovvero di azioni ad elevata potenza 2) e di 34% rispetto a 37% in riferimento al rapporto tra le potenze erogate dai soggetti oltre i 35W rispetto a quelle erogate al di sopra dei 20W (ovvero il rapporto tra le potenze Alte e Massime rispetto alle Elevate) questo per quanto concerne i valori che seppur interessanti restano al di sotto dei dati di gara.

Nell’analisi della media dei dati alcuni valori hanno invece evidenziato come i GDP abbiano prodotto sollecitazioni tali da portare a misurazioni superiori a quelli del modello di riferimento.

In particolare le accelerazioni intense (>+5 m/s2) e decelerazioni intense (>-5 m/s2) sono state all’interno delle esercitazioni il rispettivamente il 13% e il 16% contro l’11% e il 13% del modello prestativo.

Gli altri valori che sono risultati al di sopra di quelli forniti da Di Prampero (5-6) che possono offrici un’idea più precisa dell’esercitazione sono stati quelli relativi a i cambi di direzione al minuto svolti sopra i 20 W di potenza ovvero 3 contro 1,5 e i cambi di direzione superiori ai 30° al minuto pari a 24 contro 18.

Sicuramente non tutti i dati rilevati pero sono superiori o uguali ai dati forniti con il modello prestativo. Infatti la distanza percorsa al minuto e minore, come e minore il tempo trascorso a velocità superiori ai 16 Km/h o le potenze erogate oltre i 20 W dai giocatori per tempi ≥ 3”.

Come nel caso pero dei dati relativi alle rilevazioni concernenti ampiezza e profondità fatte registrare dai soggetti probabilmente le dimensioni del campo dove si e svolta l’esercitazione, scelte per questioni relative ad aspetti tecnici e tattici non hanno permesso lo sviluppo di situazioni riconducibili al modello prestativo che invece si basa si situazioni di gara.

Allo stesso modo il numero più alto di recuperi attivi (ovvero tra 0 e 5 W) fatto registrare in misura di 19 contro 13, potrebbe essere imputato alla naturale condizione dell’allenamento che dal punto di vista mentale non stimola nella stessa maniera i soggetti come la gara, o/e dal fatto che ad ogni segnatura realizzata il gioco di fatto si arrestava o infine, il fatto che i soggetti non erano tutti omogeneamente abituati all’utilizzo del mezzo allenate dei GDP.

Quest’analisi “globale” benchè fornisca un’idea piuttosto precisa a interessante della qualità delle proposte allenanti non tiene conto di alcuni fattori: la naturale differenza, data dai ruoli da mantenere da parte dei giocatori, tra una proposta e l’altra, la loro natura specifica nell’esercitazione, ovvero se giocatori “jolly” o meno.

Di seguito nelle “Tabella 2” e “Tabella 3” si e proceduto quindi con un’analisi dei dati in modo disgregato.

Tabella 2  

 

In questo caso appare evidente come l’esercizio n°1 mantenga in senso generale le caratteristiche allenanti in riferimento al modello fisiologico e non si discosti troppo da quelli che sono i valori medi per gli stessi indicatori considerati in relazione alla media tra le due proposte prese in esame.

Risulta pero interessante notare come nello svolgimento dell’esercizio appaiano evidenti differenze nell’esecuzione dell’attività per più di un parametro considerato, rispetto alle posizione occupate dai giocatori.

Infatti mentre le punte e gli esterni fanno registrare valori degni di nota, e quindi in linea o superiori al modello funzionale, con gli opportuni distinguo, appaiono meno “allenanti”, seppur d’interesse, i valori dei centrocampisti centrali.

Considerando quindi solo i valori qualitativamente significativi rispetto l’obbiettivo dell’esercitazione, ovvero quelli riferiti ai giocatori che hanno ricoperto la posizione di esterni o punte, si nota come sostanzialmente i valori registrati per entrambe le categorie siano sovrapponibili e sempre, con una sola eccezione (riferita al valore fatto registrare rispetto alla % di potenze > 20W erogate per più di 3”) dove gli esterni hanno fatto registrare un valore pari al 20% contro una valore di 27% delle punta in riferimento al valore del 25% di riferimento, sempre a favore dei primi rispetto ai secondi.

Tra tutti i valori presi in considerazione e riportati in tabella, un solo valore risulta largamente al di sotto di quello preso a riferimento, ovvero quello riferito a alla percentuale di tempo passata a velocita superiori ai 16 km/h erogando potenze superiori ai 20 W dove le due categorie esaminate si fermano rispettivamente al 30% e al 23% contro il dato di riferimento fissato al 41%.

Tabella 3

 

Anche nell’esercitazione n°2 appare evidente come i valori strettamente collegati agli aspetti del modello fisiologico del calciatore, ovvero potenza erogata e VO2 Media restino assolutamente allineati, sebbene inferiori ai valori riferiti alla situazione di partita.

Non solo, in questa esercitazione rispetto alla precedente, i valori registrati risultano in generale superiori e anche qualora inferiori a quelli rilevati in partita, risultano comunque più vicini a questi ultimi.

Anche in questa situazione appare evidente la differenza tra i giocatori che hanno svolto l’esercizio in posizione di centrale (sia essa di difensori o di centrocampisti) rispetto ai giocatori che nell’esercitazione hanno ricoperto ruoli esterni (terzini o esterni di centrocampo) che erano in maniera primaria coinvolti per il raggiungimento dell’obbiettivo tattico della proposta.

Le differenze più significative sui giocatori esterni si concentrano in particolare sui parametri relativi alla potenza media e alla VO2 media oltre che sulle percentuali di tempo trascorse a potenze maggiori di 20 W e il numero di azioni intense al minuto.

Va ricordato che questa differenza che ha portato nel primo caso a valori significativamente al di sotto di quelli della partita potrebbe essere ricondotta al fatto che i giocatori nelle posizioni esterne difensive erano jolly, quindi “scevri” da marcatura, mentre per gli esterni non vigeva questa condizione, obbligandoli di fatto a un continuo movimento che per altro emerge dai valori relativi ai tempi di recupero che sono differenti nei due casi ovvero un 23,1 dei terzini contro un 17,5 degli esterni. Nonostante queste criticità tuttavia appaiono pero uguali o superiori ai valori da partita tutti quei parametri legati alla qualità, laddove si considerino parametri per la definizione di quest’ultima, l’occupazione e la gestione dello spazio strettamente legati al raggiungimento dell’obbiettivo tattico del lavoro.

Al netto dei dati raccolti, appare evidente come entrambe le proposte risultino senz’ombra di dubbio allenanti per i giocatori che ricoprono i ruoli esterni.

Questa considerazione non sorprende più di tanto, poichè, dal punto di vista tattico, queste due esercitazioni nascono proprio per lo sviluppo del gioco in ampiezza e delle sovrapposizioni o per stimolare la ricerca dei tagli da parte degli esterni, nonchè la creazione dello spazio per permettere il movimento dei tagli da parte delle punte, che anche se non occupanti una pozione esterna comunque dai dati raccolti dimostrano di possedere una mobilita significativa.

In definitiva, pur considerando i limiti di questa valutazione, soprattutto in termini di numero di soggetti esaminati, e possibile concludere che i GDP restano e sono un adeguato mezzo di allenamento non solo dal punto di vista tecnico, ma anche fisico (non considerando la FC come valore di riferimento), anche se all’interno di questi viene introdotto l’elemento tecnico della conclusione.

Affinchè pero i GDP possano risultare allenanti non solo per alcuni dei ruoli dei giocatori, occorrerà proporre situazioni con vincoli di svolgimento (Es. giocatori abilitati alla segnatura, differenti modalità di effettuazione di una segnatura) e di disposizione in campo (Es. collocazione dei jolly) differenti, che tengano in considerazione il sistema di gioco e soprattutto il Modello di Gioco (7). Per ultimo, ma non meno importante, ancora una volta e possibile affermare che pur considerando i livelli tecnici e tattici differenti i GDP restano un mezzo di allenamento in grado di produrre risposte significative durante all’allenamento dei giocatori dilettanti come nei professionisti, tanto da fare registrare valori prestativi vicini, sebbene tal volta superiori e tal volta inferiori a quelli della partita di quest’ultima classe di giocatori.  

Bibliografia e sitografia

1. E. Arcelli, Appunti del Corso di T.M. Allenamento degli Sport di Squadra, Facoltà di Scienze Motorie, Università degli Studi di Milano, 2005

2. R. Colli, E. Marra, C. Savoia, V. Azzone; “La Rivoluzione della Misurazione della Potenza Metabolica nel Calcio tramite Gps o Videoanalisi”, www.laltrametodologia.com, 2011

3. C. Castagna, E. Castellini, M.Viscidi; "Analisi dell'esercitazione 2vs2+2", Notiziario del Settore Tecnico n°5/2012 (47-48), Firenze 2012

4. S. Martini, L. Bellini; “Confronto della Risposta Allenante tra Professionisti e Dilettanti nei Giochi di Posizione e nei Possessi Palla”, Tesi di Laurea in Scienze Motorie, Università degli Studi dell’Insubria, 2012

5. P.E. Di Prampero, C. Osgnach; Atti Seminario AIPAC “Impegno Metabolico del Calciatore: Teoria e Realtà”, Milano, 2013

6. P.E. Di Prampero, Appunti Facoltà di Scienze Motorie, Sezione di Fisiologia Umana, Dipartimento di Scienze e Tecnologie biomediche, Università degli Studi di Udine, 2010

7. X. Tamarit, “. Que es la Periodizacion Tactica?”, 2007

8. M.Viscidi; “Giochi di posizione: i moderni possessi palla per ruoli”, www.allenatore .net, 2011

L'Autore

Luca BELLINI
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    Luca BELLINI  

    Docente Abilitato di Scienze Motorie e Sportive, Docente Universitario a Contratto, Allenatore di Base U.E.F.A. - B



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