Didattica difensiva nella difesa a 5

Moduli di Gioco

A cura di Gabriele MORGANTI

Introduzione

Ho scelto di trattare questo argomento perchè€ ho iniziato ad allenare con questo modulo difensivo e poichè€ ritengo che all’interno di esso si possano sviluppare molteplici situazioni che sono in grado di far risaltare anche l’aspetto caratteriale e mentale di chi sceglie di giocare con una difesa 3+2.

Dico 3+2 perchè per me l’ossatura principale della difesa sono i 3 difensori centrali i quali verranno supportati o da 1 esterno o da tutti e 2 gli esterni a seconda delle situazioni.

Uno dei migliori esempi di difesa a 5 è stato il Parma allenato da Scala dei primi anni ‘90. La disposizione di base:

1

Questa difesa racchiudeva tutte le componenti che secondo me sono attualissime e da ricercare anche adesso:

1) spinta eccezionale come corsa e come qualità

2) libero bravo sia a chiudere che a far ripartire l’azione

3) marcatori forti sull’uomo nell’1:1 – di testa – nei recuperi

4) uno dei 2 marcatori (Grun) strepitoso nel proporsi in fase di possesso palla, creando superiorità„ numerica a centrocampo

5) reparto ottimo non solo in interdizione ma soprattutto straordinario nel fare girare palla e nel creare i presupposti per un’azione d’attacco.

Chiaramente la difesa a 5 (3+2) è collegata a un sistema di gioco che se vogliamo in maniera molto semplice specificare con i numeri si può integrare in:

In questo periodo, si vede da parte di qualche allenatore anche una formula che, in possesso palla diventa un 3:4:3 e in non possesso scegliendo di tenere alte le 3 punte diventa un 5:2:3.

Analizzerò più avanti le problematiche dei vari sistemi collegati alla difesa a 5 mentre adesso analizzerò l’interpretazione che si può avere di questo tipo di difesa.

A uomo.

Con (uno) 2 marcatori fissi e il libero: i (il) marcatori seguono le (la) punte avversarie ed il libero copre le spalle e i 2 difensori esterni che difendono a zona, gestiscono le fasce laterali

A zona.

Con i concetti della difesa nello spazio

Misto (a uomo nella zona).

Ci si muove nella propria zona in funzione della palla, ma quando un avversario entra nella propria zona di competenza va marcato ad uomo indipendentemente dal possesso palla (tranne quando si è nella propria zona in inferiorità numerica: nel qual caso si effettua una diagonale difensiva su entrambi gli avversari).

Si abbandona la marcatura stretta ad uomo nella zona quando l’avversario comincia ad allontanarsi dalla zona centrale e non è più un pericolo immediato (e si attua la solita diagonale difensiva); oppure la si lascia solo se un compagno chiama la marcatura ed allora si va a coprire.

In questo atteggiamento tattico si evidenzia che un calciatore svolge sempre la funzione di libero.

Se il libero predeterminato dovesse trovarsi momentaneamente in marcatura, un altro giocatore immediatamente deve sempre scalare e posizionarsi come libero in copertura. 

Il marcamento a uomo nella zona cerca di sfruttare i vantaggi sia del marcamento ad uomo sia del marcamento a zona, in quanto può† contare sull’apporto di 5 calciatori, sull’ampiezza dell’ultima linea difensiva e più specificamente di 3 giocatori nell’imbuto difensivo

La difesa a 3 + 2, ruoli, compiti e funzioni

Io amo avere, se possibile, una squadra che mi rappresenti; che quando gioca dimostri di avere carattere, rabbia, fame e soprattutto uno spirito di gruppo eccezionale: in poche parole che abbia e si veda un’anima.

Fatta questa premessa, nel mio ideale di squadra vorrei avere giocatori dinamici e veloci perchè il calcio che io amo deve essere intenso, aggressivo e predisposto a ribaltare l’azione immediatamente.

Quindi le caratteristiche ideali che io vorrei nei miei 5 difensori sono:

- i 3 centrali tutti veloci

– bravi nell’1:1 perchè se voglio alzare i 2 esterni devono essere capaci di giocare anche 3:3

– bravi di testa perchè nel calcio di oggi si salta molto il centrocampo, lanciando alto sulle punte

– bravi nei recuperi, perchè quando si è superati ed i compagni hanno fatto il movimento di copertura, si deve andare a coprire lo spazio lasciato libero (quindi mai buttarsi in scivolata, perchè€ altrimenti non si recupera più)

– i due terzini, uno dx e uno sx da posizionare nei rispettivi lati perchè una volta che si allargano, possono facilmente giocare sia sul corto ma anche con lancio lungo linea o centrale sulle punte

– bravi negli anticipi perchè c’è la consapevolezza della copertura del libero

– capacità di grande concentrazione per tutto l’arco della gara perchè eventuali errori potrebbero risultare determinanti per l’esito del risultato

– fisicità nel ruolo: secondo me in questi ultimi anni il fatto di non avere più bravi difensori in Italia o di vedere errori clamorosi come posizione o come atteggiamento dentro l’area di rigore è dovuto anche al fatto che si è insegnato molto a come allargarsi in possesso palla, a proporsi, a fare diagonali di copertura, a scalare etc.

Insomma tutte situazioni giuste e reali che servono in un contesto globale di squadra e quindi di tattica collettiva.

Per fisicità del ruolo del difensore io intendo (avendo giocato sempre da libero) proprio il farsi sentire corpo a corpo quando si salta, quando si deve anticipare, quando si corre spalla a spalla per arrivare sul pallone – quando si sa che da una tua leggerezza in un contrasto si può perdere la partita.

Insomma voglio dire che bisogna ritornare ad insegnare ed inculcare il fatto che quando il difensore non fa prendere la palla all’avversario o meglio ancora quando con un intervento vero e proprio riconquista la palla, il suo compito principale è stato raggiunto, sempre agendo nell’ambito dei regolamenti di gioco.

I difensori devono essere bravi a difendere, ad annullare gli avversari, a dare sicurezza alla squadra e poi se sanno anche proporsi e giocare è meglio, ma il punto di partenza deve essere sempre la capacità fisica, mentale, interrelata col reparto, per cercare di vincere il duello o i duelli che durante la gara si succedono.

Mentre se per i 2 terzini le cose dette per l’uno valgono anche per l’altro, nei 3 difensori centrali, il ruolo di libero o centrale dei 3  a parte.

Nella difesa a 5 il libero svolge una funzione determinante: quella di trasmettere a tutto il reparto difensivo sicurezza e tranquillità.

-  Deve possedere una grande personalità perchè è colui che guida il reparto.

-  Deve possedere spiccate doti di intuizione, intelligenza tattica e senso della posizione.

- Deve essere molto bravo di testa perchè presumibilmente sarà sempre in zone “calde” dove il suo intervento potrebbe essere decisivo.

- Deve essere tempista e possedere capacità di anticipazione (capire prima cosa far la squadra avversaria).

Per me è molto importante che abbia anche un buon calcio lungo perchè deve saper ribaltare l’azione che da difensiva diventi offensiva.

In genere il libero che possiede tutte queste qualità diventa un uomo molto carismatico e la squadra molto spesso lo configura come autentico leader.

I difensori esterni nella difesa a 5 svolgono un ruolo determinante nell’economia del gioco sia in fase di possesso palla che in quella di non possesso: devono essere veloci, uno dx e uno sx, devono possedere grande resistenza fisica e psicologica ed essere sempre pronti a proporsi.

Le rispettive fasce sono di loro competenza, in quanto sono loro a determinare l’ampiezza della squadra.

In non possesso non devono mai farsi “bucare”, devono saper effettuare correttamente e tempestivamente le diagonali di copertura e devono saper marcare d’anticipo l’appoggio avversario.

In possesso palla devono con la loro dinamicità proporsi a ribaltare un’azione, sia con la palla che senza, nello spazio con i tempi giusti di gioco.

Devono saper saltare l’avversario in dribbling in corsa, avere un buon piede per il cross ed anche per il taglio interno per la conclusione o il passaggio filtrante; devono avere una buona intesa sia con il reparto di centrocampo che difensivo; devono, in pratica, saper fare molto bene la tecnica applicata o tattica individuale.

Questo concetto della Tecnica Applicata o Tattica Individuale deve essere ben chiaro a tutta la squadra ma in particolar modo al reparto arretrato perchè il difensore deve sempre agire in maniera razionale, quindi in non possesso, sapendo la logica che più marco e meno copro, mentre se più copro e meno marco, deve conoscere:

1) presa di posizione: essere sempre tra avversario e la propria porta in diagonale rispetto alla palla; se si è tagliati fuori dal gioco correre sempre verso la propria porta perchè si deve coprire la zona centrale che è quella pericolosa

2) marcamento: a uomo (la posizione in campo è determinata dall’avversario) a zona (la posizione in campo determinata dalla palla) a uomo

– a) per marcare bene,mettersi tra la porta e l’avversario

– b) vedere contemporaneamente palla e avversario

– c) nel caso non sia possibile vedere palla e uomo, si decide di seguire l’avversario specie in area di rigore a zona

- a) ognuno è responsabile della zona di campo a lui assegnata e deve guardare le zone limitrofe

- b) si muove in essa in funzione della posizione della palla

- c) va ad aggredire chiunque entri nella propria zona in p. palla eccetto quando si trova in inferiorità numerica

Intercettamento e/o anticipo: creare finte zone libere per poi intervenire sul passaggio dell’avversario.

Non presuppone la presenza del diretto avversario

Contrasto: può essere diretto o indiretto diretto: quando il difensore cerca di togliere la palla in possesso del diretto avversario oppure di allontanarla dal suo controllo

Può essere un contrasto frontale-laterale da dietro indiretto: l’avversario non è in p e il difensore con un’abile presa di posizione mette in zona d’ombra il diretto avversario, cercando di impedire un passaggio sui piedi e rischiando l’eventuale palla in profondità.

Difesa della porta: vuol dire per il difensore essere tra palla e porta

1) Mai girarsi in caso di tiro dell’avversario: rischio di farmi male, di fare autorete ed essendo in posizione precaria puoi essere saltato con una finta o un dribbling

2) in caso di tiro cercare di coprire col proprio corpo una fetta di porta al fine di agevolare l’intervento del proprio portiere

3) se il tiro passasse correre velocemente verso il proprio portiere per “coprirlo” in caso di non presa della palla.

Principi di tattica collettiva

Oltre naturalmente al saper stare in campo in maniera singola è importantissimo che i 5 difensori ragionino anche in maniera comune, che in fase di non possesso sappiano come comportarsi come reparto, che abbiano bene in mente i principi di tattica i quali vanno sempre bene a prescindere da come si gioca e da chi si affronta: sono i punti fondamentali, i cardini su cui si basa l’organizzazione di gioco perchè chi possiede organizzazione persegue un’idea, una logica e nel tempo ha più possibilità di successo.

Lo sposo appieno la frase: lo schema è fondamentale nella fase di non possesso.

La difficoltà in fase di non possesso che tutti devono pensare allo stesso modo nello stesso tempo.

L’Organizzazione Difensiva prevede: lo scaglionamento.

Significa disporsi in modo tale da non stare in linea, cosicchè oltre a controllare il proprio avversario si può intervenire anche in copertura ad un compagno. lo scaglionamento permette la copertura reciproca

Azione ritardatrice.

Significa alterare i tempi di gioco avversari, far perdere tempo e questo si ottiene con

a) temporeggiamento: vuol dire arretrare, dare campo agli avversari rientrare nell’imbuto difensivo così da aumentare la densità verso la nostra porta (rallento la manovra avversaria per mettere a punto la organizzazione difensiva)

b) pressing e fuorigioco: vuol dire scalare in avanti per togliere tempo e spazio al portatore di palla avversario (accelero le giocate degli avversari così da farli sbagliare o da farli diventare prevedibili)

Concentrazione. 

La dislocazione sul terreno di gioco, vuol dire rientrare nell’imbuto, vuol dire essere densi attorno alla palla, vuol dire difendere la zona più pericolosa quella centrale rispetto alla porta

L'equilibrio.

La difesa deve avere sempre la possibilità di copertura reciproca; più rigida è la marcatura a uomo più si rischia di creare spazio e di compromettere l’equilibrio difensivo.

Si deduce che coprire lo spazio è più importante che marcare i giocatori soprattutto quando si è in inferiorità numerica Il controllo e limitazione in difesa. 

La consapevolezza del rischio e delle priorità.

Bisogna sempre ragionare e conoscere le eventuali conseguenze del nostro comportamento e della nostra scelta: non farsi attirare dal pallone, importante la posizione dei compagni e degli avversari.

In area come regola di gioco deve valere che ognuno è responsabile dello spazio davanti a se, sempre in rapporto alla posizione della palla.

Aggressività difensiva.

L’esaltazione nel vincere i duelli e la mentalità combattiva che in genere si propaga agli altri componenti della squadra.

Sviluppi di gioco difensivi.

Per completare il discorso iniziato con il parlare prima della tattica individuale, poi dei principi di tattica collettiva, si deve parlare degli sviluppi in fase di non possesso che rappresentano ci† di cui una squadra ha realmente e tassativamente bisogno: si possono definire indispensabili sono a pieno titolo schemi di gioco.

Essi sono: Pressione Pressing Fuorigioco Elastico difensivo Raddoppio di marcatura

Pressione: è un’azione individuale anche se può essere diffusa a molti membri della squadra che ha lo scopo di limitare Tempo e Spazio al portatore di palla.

Non è un’azione coordinata di più uomini o di reparto, ma un aggredire costantemente l’avversario al quale ci si sta riferendo.

IMPORTANTISSIMO: il movimento di avvicinamento all’avversario deve avvenire durante il tempo di passaggio e non quando questo è entrato in possesso di palla.

Bisogna anche sapersi fermare per non farsi dribblare, fintando l’intervento d’entrata sulla palla e, in attesa di un eventuale intervento sicuro, saper accompagnare indirizzando l’avversario verso la zona di campo da noi voluta: accompagnare significa mai farsi saltare.

Pressing: è un modo di conquistare la palla che è in possesso agli avversari con l’azione coordinata di più di 2 giocatori o di reparti o dell’intera squadra

SCOPI:

1) restringere spazio e tempo al possessore di palla

2) a non permettere che i compagni più vicini al possessore di palla possono intervenire in aiuto liberamente smarcati (per mezzo di contrasto indiretto, intercettamento, anticipo, marcatura stretta, contrasto).

3) se eseguito dall’intera squadra di impedire verticalizzazione o profondità alla squadra avversaria.

Ha come conseguenza logica anche se non voluta come obbiettivo primario l’applicazione della tattica del fuorigioco.

Fuorigioco: azione coordinata di 2 o più giocatori che toglie profondità, verticalizzazione alla squadra avversaria ed impedisce a qualche avversario di partecipare al gioco.

Esso ha come condizione indispensabile l’applicazione della pressione o pressing sul possessore di palla

Senza limitare Spazio e Tempo a chi ha la palla, la tattica del fuorigioco è ad alto rischio, perchè l’avversario ha la possibilità e il tempo di trovare soluzioni alternative ed inoltre trova la nostra difesa senza la copertura reciproca, in avanzamento oppure ferma.

Elastico difensivo: condizione indispensabile: su palla libera centrale e con la difesa alta esiste un’altra possibilità oltre a retrocedere: l’uso dell’elastico difensivo

a) Un giocatore predeterminato dil segnale e tutti tornano indietro ad imbuto

b) Se le punte seguono sulla linea difensiva, al momento dell’escursione della palla calciante, salgo

c) Se le punte rimangono alte e non seguono la linea difensiva: nessun problema, in quanto ricevono palla davanti la difesa.

Alternativa: il giocatore predeterminato si stacca.

Palla Libera: o chiamo linea o mi stacco

Raddoppio di marcatura: è un’azione di 2 uomini che ha lo scopo di limitare Tempo e Spazio al possessore di palla.

Il primo uomo non sempre conquista la palla, ma deve costringere l’avversario a un movimento tale da permettere ottime possibilità di conquistare la palla al secondo aggressore.

Può essere la prima fase per un pressing di reparto o di squadra

E’ notevole nei pressing a invito perchè lascia all’avversario con palla, solo il campo visivo che a noi interessa.

Esistono situazioni di gioco favorevoli durante una gara per applicare gli sviluppi difensivi di cui abbiamo parlato: più una squadra è preparata e allenata a questo, più l’azione difensiva avrà successo.

1) avversario riceve palla con le spalle girate alla nostra porta

2) controllo di palla non preciso (stop di palla imperfetto)

3) effettuazione di un passaggio sbagliato (nel tempo e nello spazio)

4) palla aerea

5) palla indietro

6) rimessa laterale avversaria vicina alla loro area di rigore

7) passaggio lento e lungo

8) nel momento in cui l’avversario con palla sta per calciare (elastico).

 

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Info

Titolo: Didattica difensiva nella difesa a 5   

Autore: Gabriele Morganti

Categoria: Moduli di Gioco

Anno di pubblicazione: 2016

Fonte: Tesi Master Settore Tecnico

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