La Preparazione Precampionato del Portiere

Prepariamo i nostri Portieri

A cura di Stefano PRATO


Premessa

La preparazione pre-campionato rappresenta da sempre un problema per noi Preparatori che operiamo in prevalenza nei dilettanti, è la fase in cui nella nostra professionalità diventiamo un po' tutti 'professionisti' avendo a disposizione i portieri per tante sedute di allenamento in tempi ravvicinati, ed in taluni casi anche doppie nella medesima giornata.

In un lasso di tempo di quattro o cinque settimane proporremo un percorso di lavoro sul campo nei vari aspetti, che favorirà il raggiungimento di uno stato di forma tale da permettere ai portieri di essere competitivi sin dall' inizio della stagione, migliorando tutte le capacità fisiche, tecniche, tattiche, mentali, e dove verranno messe in gioco le competenze che caratterizzano la nostra figura di Preparatore di portieri.

Questa è una fase molto importante della stagione che va ad iniziare, è il primo momento di ritrovo tra il Preparatore ed i suoi atleti, e di conoscenza, se quest' ultimi sono portieri mai avuti in passato: in tal caso è sempre buona norma prendere informazioni sul vissuto calcistico, sulle metodologie di lavoro affrontate in precedenza, sulla capacità interpretativa del gioco, sugli infortuni subiti, l' organizzazione delle sedute di allenamento verrà articolata anche in base a questo tipo di informazioni.  

Aspetto fondamentale in preparazione pre-campionato per il raggiungimento di risultati tangibili e verificabili è una produttiva collaborazione tra i componenti dello staff tecnico, in questo periodo di intenso lavoro è importante il continuo confronto tra le varie figure, in particolar modo con il preparatore atletico che fornirà i giusti indirizzi nella scelta della metodologia da adottare in rapporto agli obiettivi prefissati e nella valutazione dei carichi di lavoro oltre che dei tempi di recupero.

Con il Mister della squadra, invece, si condivideranno le competenze per il raggiungimento degli obiettivi tecnico-tattici il cui fine sarà la redazione congiunta dei programmi generali e l' organizzazione dei quotidiani piani di allenamento, specifici e con il gruppo: in quest' ultimi i portieri dovranno essere seguiti sempre al meglio nelle esercitazioni, sarà questo il momento in cui trasferiranno il tanto lavoro tecnico e condizionale in situazioni reali di gioco.

Il Preparatore dovrà essere bravo ad ottimizzare al massimo il tempo a disposizione in rapporto alle esigenze del Mister: conoscere in anticipo i contenuti quotidiani degli allenamenti permetterà di strutturare al meglio il proprio piano di lavoro, si avrà sempre ben chiaro quando uno o più portieri dovranno svolgere le esercitazioni con il gruppo e si stabilirà in modo mirato quando aumentare i carichi di lavoro individuali senza che questi vengano sollecitati in modo improprio da lavori di squadra e sempre nel rispetto degli obiettivi programmati .

Test d'ingresso

Prima di stilare il programma della preparazione è necessario conoscere le qualità fisiche dei portieri, perciò è indispensabile far eseguire dei test di valutazione che, attraverso il rilevamento di valori numerici, forniranno la misura dello stato attuale della condizione dell' atleta.

I test atletici svolti in questo periodo andranno ripetuti in vari momenti della stagione quando gli impegni agonistici lo permetteranno (pausa natalizia e di pasqua, riposi, interruzione programmata del campionato, ecc ), per cui ad ogni pausa sarà buona abitudine effettuare delle verifiche, dove, la comparazione dei valori rilevati ed annotati nel tempo in schede specifiche, permetterà di comprendere al meglio come l' allenamento abbia favorito il miglioramento delle qualità condizionali.

Le schede individuali sono strumenti molto importanti, conterranno le nostre annotazioni oltre che sulle capacità condizionali, anche sugli aspetti psicologici e sulle valutazioni di tipo tecnico e tattico.

Questo permetterà di conoscere a fondo i nostri portieri.

I test di ingresso servono anche per evidenziare le differenze negli aspetti tra i propri numeri, ed in armonia con le loro caratteristiche fisiche, ci aiuteranno nel lavoro per portarli in una forma ottimale ed in tempi ragionevolmente brevi, oltre che a migliorare le varie capacità.

In previsione di lavori specifici di forza, inoltre, è necessario calcolare il carico massimale che ciascun portiere può sopportare, la quantificazione dei carichi di lavoro dovrà tenere sempre in considerazione questo dato numerico.

Per calcolare questo valore di riferimento occorre fare delle prove e individuare il punto massimo con cui si riesce ad effettuare non più di tre o quattro ripetizioni, è consigliabile tra una prova e l’altra fare un recupero di tre o quattro minuti essendo questo un momento a rischio di infortuni per gli atleti.

Per concludere è importante sottolineare che una buona qualità condizionale è inutile se non supportata da adeguate basi tecniche, per cui sin dai primi giorni di preparazione è consigliabile indirizzare le giuste attenzioni anche sul miglioramento di questi aspetti, sia in analitico che in applicato.

Di seguito sotto inserisco alcuni esempi di tabelle che utilizzo e che permettono di tenere traccia del rilevamento dati, sia negli aspetti condizionali che tecnici.

Modello prestativo del Portiere

Al portiere sono richieste qualità specifiche dal punto di vista motorio, cognitivo e mentale; la gestualità che lo differenzia rende indispensabile prevedere una preparazione particolare e sedute di allenamento spesso differenziate rispetto a quelle della squadra.

Per predisporre un adeguato programma di allenamento sin dal periodo di preparazione occorre conoscere e fare riferimento al modello prestativo teorico, vale a dire a parametri tecnici e tattici come espressione del comportamento del portiere durante la partita.

La costante evoluzione del gioco determina continue variazioni alle richieste di prestazione, i comportamenti tecnici e gli atteggiamenti tattici si modificano con il variare delle strategie collettive in gara: in questo contesto il portiere esprime gestualità catalogabili che in rapporto alla sua storia, alle sue caratteristiche, al pensiero tattico dell' allenatore della squadra, sceglieremo ed inseriremo nel modello prestativo teorico ed a cui faremo riferimento nella strutturazione delle sedute di allenamento.

Di seguito un concetto che considero molto importante e che mi è stato trasferito da Gianluca Spinelli anni addietro, il contenuto porta la firma del preparatore atletico Alessandro Contadin “ Il modello prestativo teorico rappresenta un elemento importante nella cultura del tecnico, questo modello permette infatti di avere un riferimento preciso sull’evoluzione tecnica e prestativa del giovane o dell’atleta evoluto ed è pertanto uno strumento di confronto e di riflessione sia per l’atleta che per lo staff tecnico.

L’applicazione del modello non deve essere rigida e deve sempre tener conto dei vari aspetti riguardanti sia l’individuo (età biologica, caratteri antropometrici, attività motoria svolta ecc.), sia i motivi tecnico e tattici “.

Individuazione obiettivi specifici

E' risaputo che nel calcio il ruolo del portiere è estremamente particolare, la sua figura possiede peculiarità diverse da quelle dei giocatori di movimento, non solo perchè esegue i gesti anche con le mani oltre che con i piedi, ma per la complessità del ruolo e per la qualità richiesta dalla prestazione che lo rendono un atleta con caratteristiche tipiche di altre discipline inserite nel calcio.

Finalità generale della preparazione pre-campionato è quello di sviluppare gradualmente le condizioni di base affinchè il portiere possa migliorare le proprie qualità e presentarsi in un buono stato di forma all' avvio dell' attività agonistica.

In senso più specifico il Preparatore, in sede di programmazione, terrà conto dei seguenti obiettivi, sempre per gradualità qualitativa e quantitativa, e con progressione crescente nei carichi di lavoro:

• conoscenza della 'storia' e delle caratteristiche del portiere;

• miglioramento e potenziamento delle capacità fisiche individuabili nella forza, nella velocità, nella flessibilità, nella coordinazione;

• ripresa e perfezionamento della tecnica di base ed applicata, acquisizione e controllo dei comportamenti sia caratteriali che più strettamente riferiti alle risposte ai comandi mentali;

• attività podalica e gestione in assimilazione ai compagni di reparto con i quali il portiere si deve rapportare a livello motorio, collaborativo e comunicativo - verbale;

• ripresa e miglioramento del gioco aereo con acquisizione dei riferimenti sul campo, compagni ed avversari;

• arricchimento della gamma di risposte di tipo reattivo in automatico con lavori di reattività, psicocinetica, azioni condizionate;

• attività di soluzione dei problemi applicate a reali situazioni di gioco;

• gestione delle situazioni di palla inattiva.

Individuazione obiettivi specifici

Ipotizzando un impegno di quattro o cinque settimane, e salvo esigenze particolari, la periodizzazione della preparazione pre-campionato si può distinguere in tre fasi periodiche ben definite.

a) periodo di attivazione

Considerando che la ripresa della stagione agonistica avviene solitamente dopo un periodo di inattività più o meno lungo è necessario prevedere nel proprio programma un periodo di attivazione da svolgersi nell' arco di cinque o sei sedute di allenamento: questo per consentire al portiere un buon impatto con il progressivo aumento dei carichi di lavoro e per favorire il minor rischio possibile da infortuni che inficerebbero il raggiungimento nei tempi giusti della condizione ottimale.

Obiettivo primario sarà la ripresa di confidenza con il pallone, con la porta, con il terreno di gioco, attraverso esercitazioni di adattamento a bassa intensità: il portiere verrà impegnato nella presa adottando le varie posture, nelle raccolte della palla in forma dinamica, nei tuffi abbinati alle modalità di spostamento, il tutto curando l' esecuzione tecnica in forma analitica.

Il tuffo assumerà progressivamente la centralità delle attenzioni da parte del Preparatore, le proposte di adattamento al terreno saranno fondamentali per il giusto approccio al lavoro da parte del portiere, posizioni di partenza ' in decubito', 'in ginocchio', 'saggitale' fino ad arrivare ' in piedi' eviteranno traumi durante il contatto con il terreno.

Grande importanza rivestono le proposte di tipo coordinativo, sia a secco che in abbinamento ad un gesto tecnico, verranno inserite in riscaldamento con circuiti o esercitazioni, dove saranno interessate tutte le capacità generali e di tipo speciale.

Non dimentichiamo che il portiere è innanzitutto un atleta, oltre che una persona unica, e il bagaglio di conoscenze motorie sono la base su cui costruire ed affinare una qualità tecnica adeguata, specifica del ruolo; più ampia sarà la padronanza del corpo più facilmente il nostro numero uno sarà in grado di risolvere compiti motori complicati.

Come dicevo prima in questa fase della preparazione, oltre che nelle successive, sarà importante per il portiere dedicarsi in modo mirato anche a proposte con obiettivi di prevenzione infortuni, prima di dedicarsi ad esercitazioni per l' incremento della forza.

Le proposte potranno prevedere:

• esercizi di stretching statico o dinamico

• posture;

• esercizi basici di core stability;

• rotazioni e scivolamenti sulla swiss ball per la sensibilizzazione del bacino e per l' irrobustimento degli addominali e dorsali;

• utilizzo di Bosu per lavori sull' equilibrio e sulla propiocezione.

b) periodo di preparazione vera e propria

Questa è la fase in cui la preparazione contempla lavori che mirano con decisione al raggiungimento di una ottimale condizione nell' atleta, all' accrescimento dello stato di forma delle capacità fisiche e tecniche.

La durata può variare dalle due alle tre settimane di sedute quotidiane, a seconda del livello e degli obiettivi della società di appartenenza sarà possibile strutturare anche doppie sedute giornaliere ad intervalli prestabiliti, l' intensità del lavoro aumenterà progressivamente con l' aumento dei carichi.

Gli aspetti coordinativi e tecnici non verranno tralasciati ma la valenza maggiore nelle proposte sarà assunta da obiettivi volti al miglioramento dell' aspetto condizionale; le esercitazioni prevederanno un numero rilevante di ripetizioni, anche otto nella serie, verrà curata la tecnica del tuffo e dell' uscita nelle sue componenti come presa , contatto con il terreno, spostamento, rialzata nelle varie espressioni.

Queste verranno inserite nel contesto della porta ed anche nella difesa dello spazio-porta, si eseguiranno esercitazioni con passo e spinta, con palla nelle varie traiettorie ed a velocità relativamente medio-bassa.

Dopo la prima settimana, se le valutazioni conseguenti all' osservazione lo permetteranno, si potranno inserire proposte per il miglioramento della rapidità di esecuzione e della velocità di spostamento in cui l' espressione del gesto tecnico, singolo o abbinato, verrà stimolato anche attraverso l' utilizzo di materiali come ostacoli bassi, scalette, nastri, paletti, e per un massimo di quattro o cinque ripetizioni nella serie.

Di pari passo e compatibilmente con il miglioramento degli aspetti tecnici si dovrà incidere in modo specifico anche nella condizione fisica sollecitando la forza veloce nelle sue espressioni di esplosiva, di elastico-esplosiva, di riflessa.

La forza verrà migliorata con gesti veloci e con minimi tempi di contatto con il terreno così da esprimere potenza e velocità nell' espressione del gesto.

Sono molto importanti le esercitazioni tra i pali, tre o quattro ripetizioni per arto nella serie e con recuperi totali sono sufficienti, le traiettorie del pallone saranno le più varie per incidere nel modo più ampio gli angoli e le direzioni di spinta.

Consigliate anche le esercitazioni di tipo pliometrico che migliorano i tempi di contrazione muscolare quando si effettuano rapide toccate a terra incidendo in questo modo su forza elastica e riflessa.

Il miglioramento condizionale dell' atleta verrà caratterizzato anche dall' utilizzo di circuiti specifici con sovraccarichi, senza utilizzo di macchine isotoniche, ma con manubri, bilanceri, barre.

Personalmente credo più nel lavoro con i pesi liberi in cui la componente di destabilizzazione che viene a crearsi sollecita continui ed efficaci adattamenti funzionali nel momento in cui vi è aumento di forza e crescita muscolare.

Negli anni ho maturato sempre più questo convincimento, supportato anche da quanto trasferitomi nell' edizione 2010 di ApportGarda da un preparatore di grande competenza come Vincenzo Pincolini: affermò chiaramente che le macchine isotoniche rendono 'ignoranti' i muscoli degli atleti quando queste non incidono in modo diretto sulla specificità del gesto.

Utilizzando tali macchine si effettuano esercizi a movimento guidato credendo che ciò sia l' ideale, non creando scorrettezze nella forma, quando invece questo movimento 'standardizzato' genera il vero punto debole.

Partendo dal giusto presupposto che la scelta dei mezzi di allenamento è sempre in dipendenza dei portieri, della loro storia, delle loro caratteristiche sono anche del parere che si dovrebbero progressivamente educare, se questo tipo di cultura manca, ad esercizi multiarticolari come squat, stacchi, trazioni, bench press ecc., l' utilizzo delle macchine lo vedo più idoneo per obiettivi di tipo riabilitativo, quando si vuole fare un elevato numero di ripetizioni per il raggiungimento di un buon trofismo del muscolo.

L' utilizzo di manubri, bilanceri, barre, oltre all' aumento della massa ed al miglioramento della forza favoriscono in modo deciso l' incremento delle capacità delle strutture stabilizzanti e l' aumento della qualità propriocettiva.

Nel programma con obiettivi condizionali è importante prendere in considerazione anche la parte superiore (arti superiori, tronco, spalle ecc), con esercizi specifici anche a carico naturale, come piegamenti sulle braccia, piegamenti su panca per i tricipiti, dorsali su panca, addominali, ecc.

Durante le settimane di questa fase grande importanza verrà data anche all' allenamento tattico con il gruppo squadra, solitamente dopo la prima settimana, con esercitazioni situazionali sempre più presenti nel programma delle sedute.

Questa sarà l' occasione che consentirà ai portieri di conoscere dettagliatamente i propri compagni di reparto, durante la riproduzione delle strategie, mettendo in gioco, oltre che le abilità tecniche, anche aspetti di collaborazione e comunicazione verbale.

L' osservazione del Preparatore in questi frangenti risulterà di fondamentale importanza, molto spesso ciò non avviene e quello dell' affiancamento ai portieri durante le attività di gruppo è un comportamento da adottare assolutamente: durante le esercitazioni tattiche, durante le partite a campo ridotto, con o senza vincoli, dobbiamo verificare il comportamento dell' estremo difensore, otterremo le informazioni necessarie che confermeranno o meno la capacità di risolvere i problemi che si genereranno nello sviluppo del gioco, il livello di comprensione, l' abilità interpretativa delle varie situazioni, oltre che la giusta applicazione di quanto preparato nelle sedute specifiche.

c) periodo finale

E' l' ultima fase della preparazione, quella di avvicinamento agli impegni ufficiali della stagione. Saranno cinque o sei giorni di lavoro in cui i contenuti potranno essere accostati a quelli della settimana tipo, rapidità e velocità saranno gli aspetti maggiormente sollecitati, sempre con un occhio vigile alla prevenzione dopo i lavori incentrati sulla forza.

Nelle esercitazioni si utilizzeranno con una certa frequenza ostacoli bassi, scalette, cerchi e nastri, tanti skip nelle varie forme verranno richiesti al portiere, in abbinamento ad esercitazioni tecniche in porta e finalizzando sempre con un gesto, sia di parata che di uscita.

In questo periodo obiettivo primario sarà il raggiungimento della massima efficacia nell' esecuzione dei gesti, stimolando rapidità e velocità il portiere acquisirà quella fluidità di espressione necessaria per il raggiungimento di prestazioni ottimali in gara.

Rapidità e velocità potranno essere lavorate singolarmente o in abbinamento, alla parte rapida della proposta si potranno aggiungere percorsi di cinque, dieci, quindici metri da coprire in forma veloce, le stesse distanze che normalmente sono di pertinenza del portiere durante la gara; si proporranno anche esercitazioni tecniche con palla in prossimità del corpo, con poche ripetizioni nella serie, in cui spinta, rialzata e ripartenza vengono stimolate in modo specifico per migliorare i tempi di contatto.

Come dicevo sopra questa è la fase di avvicinamento al primo impegno ufficiale e come tale dovrà essere preparato affinchè i nostri portieri giungano il più pronti possibile ad affrontare le gare.

Si lavorerà in modo più mirato e specifico su aspetti tecnici, quali:

• prese e deviazioni alla figura;

• tuffi in presa e deviazioni;

• uscita alta in presa e deviazione;

• uscita bassa e situazioni di 1c1;

• appoggi e rilanci con i piedi;

• appoggi e rilanci con le mani.

Durante le esercitazioni tattiche con il gruppo squadra sarà necessario affiancare i portieri, osservarli con attenzione ed intervenire con correzioni e migliorativi su aspetti inerenti:

• difesa della porta;

• difesa dello spazio;

• collaborazione e comunicazione con il reparto;

• tattica in fase di possesso e non possesso.

Considerazioni

Un prima considerazione è relativa alle esercitazioni di tipo coordinativo: è bene sottolineare che il portiere tra le varie capacità speciali dovrà stimolare in particolar modo, con esercitazioni specifiche, quelle di adattamento e di trasformazione dei gesti in cui gli stimoli saranno variati con continua frequenza.

Tali proposte miglioreranno la rapidità e la velocità esecutiva e la qualità coordinativa del gesto, e incideranno efficacemente sulla capacità del numero uno a correggere, a combinare, a trasformare, ad adattare il movimento in situazioni di variabilità.

Il contenuto di queste esercitazioni rappresentano frangenti che il portiere vive realmente in gara dove lo stimolo in continua variazione è parte integrante nel suo modo di pensare e di dare risposte.

Circuiti di rapidità, con o senza contenuti psicocinetici, esercizi per il controllo di più segmenti corporei attiveranno in modo marcato il sistema nervoso centrale che gestice il movimento, aumenteranno il reclutamento delle fibre muscolari e si innalzerà la frequenza dello stimolo relativo alla contrazione.

E' importante che le variazioni siano frequenti durante l' esecuzione delle proposte, i movimenti non devono progressivamente automatizzarsi, il portiere verrà stimolato in modo tale da mantenere una modalità costantemente pensante.

Altre osservazioni interessano le esercitazioni per il miglioramento della forza veloce con i tanto noti multibalzi.

Se analizziamo la prestazione del portiere in gara si evincerà chiaramente che questo esegue raramente spinte bipodaliche, in ragione di quelle monopodaliche.

Per tale motivo le proposte con obiettivi di tipo condizionale dovrebbero contemplare anche stacchi con arto singolo, affinchè il miglioramento possa incidere sia sulle risposte di forza esplosiva sia negli aspetti coordinativi che risultano necessari per l' ottenimento di un miglior risultato finale.

In questo contesto spesso si nota l' utilizzo di ostacoli alti, personalmente non lo ritengo congruo all' abituale espressione tecnico-motoria del portiere: se lo osserviamo durante il superamento con spinta bipodalica ci renderemo conto che porterà al petto gli arti inferiori in modo estremamente marcato, con angoli troppo chiusi, ed in modo non specifico in rapporto alle comuni gestualità dell' estremo difensore, quali uscite alte o basse, tuffi, con spinte monopodaliche.

Anche in questo caso il consiglio è di proporre esercitazioni anche con spinte monopodaliche utilizzando però ostacoli medio-bassi. Per quanto riguarda le esercitazioni a contenuto pliometrico si deve portare l' attenzione sulla modalità di esecuzione e sui tempi di contatto con il terreno.

Le esercitazioni di pliometria sono comunemente utilizzate perchè portano numerosi vantaggi al portiere nell' espressione rapida del gesto, primo fra tutti quello di ottimizzare l' elasticità muscolare producendo una contrazione più intensa con maggiore reclutamento delle fibre rapide.

Il meccanismo elasto-pliometrico, però, scatta solo quando il tempo di passaggio tra le contrazioni di accorciamento e quelle di allungamento presentano tempi minimi.

Un tempo lungo di pausa o un caricamento eccessivo fanno si che si eseguano due contrazioni completamente distinte tra loro perdendo in questo modo l' energia elastica immagazzinata.

Per cui o si eseguono azioni con tempi di contatto brevi, molto rapidi o l' obiettivo che ci siamo prefissi con l' esercitazione pliometrica non verrà raggiunto.

Altro argomentazione che spesso è oggetto di discussione tra i Preparatori di portieri è se si devono svolgere o meno lavori che interessino meccanismi di tipo aerobico: analizzando la prestazione del portiere in gara si evincerà chiaramente che il suo movimento in campo è caratterizzato in larga parte da varie modalità di spostamento, posizionamenti più o meno lenti, alternati da azioni rapide su distanze di pochi metri.

Per questo motivo la resistenza deve essere sviluppata in modo specifico, evitando volumi eccessivi di corsa lenta che spesso risultano controproducenti per il portiere, favorendo invece corse su distanze medio-brevi con variazioni di velocità o allunghi.

Le proposte che il portiere eseguirà durante il precampionato ma anche durante l' intero arco della stagione dovranno stimolare meccanismi in larga parte di tipo anaerobico-alattacido.

Conclusioni

Il periodo del pre-campionato è una tappa fondamentale nella preparazione del portiere, il lungo periodo di inattività estivo consentirà al Preparatore di disporre di atleti ben motivati ed ansiosi di riprendere l' attività sul campo, propensi ad accettare numerose sedute di allenamento, nuovi metodi e carichi di lavoro elevati.

Mai durante il resto della stagione si potrà disporre di loro per un tempo così ampio, questo periodo dovrà essere programmato attentamente, evitando improvvisazione e casualità, in modo da poter sfruttare in toto le opportunità che questo offre.

Occorre evitare di considerare la preparazione pre-campionato come un momento di sola preparazione fisica, questa assumerà sicuramente una parte preponderante nei contenuti ma il rischio è quello di esagerare, tralasciando lo sviluppo delle altre componenti dell' allenamento del portiere.

Il Preparatore dovrà miscelare opportunamente le attività da proporre e gli obiettivi da raggiungere, così da realizzare un piano di lavoro completo, concreto ed adeguato al ruolo.

La programmazione, predisposta in virtù dei riscontri iniziali di conoscenza diretta e dei test d'ingresso, dovrà risultare costantemente flessibile, modificabile ed adattabile alle risposte che i portieri daranno nel corso delle quotidiane sedute di allenamento.

 

Il Preparatore di portieri è un componente dello staff tecnico che trasferisce competenze ai propri allievi le quali sono generate dalla conoscenza specifica della tecnica.

Egli possiede una evidente predisposizione all' insegnamento, al confronto, all' osservazione e propone progressioni didattiche con lo scopo di trasferire e migliorare la gestualità tecnica.

La capacità di analisi lo supporta nell' individuazione dell' errore tecnico del portiere, facendo sempre riferimento al proprio modello teorico prestativo, e la conseguente rielaborazione correttiva transiterà attraverso una didattica che abbracci la giusta metodologia e gli appropriati principi cognitivi specifici dell' età dei portieri con cui si opera.


Info

Fonte: Alleniamo.com   

Autore: Stefano PRATO

Categoria: Prepariamo i nostri Portieri

Data inserimento: 07/11/2020

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L'Autore

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    Stefano PRATO   

    Allenatore di Portieri - Goalkeeper Coach presso Sanremese Calcio 1904
       
     

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