Il profilo psicologico 
									dell’adolescente
											
									
									
											Non bisogna inoltre dimenticare che 
									l'adolescente vive " tra passato e futuro ", 
									tra ciò che egli è stato e ciò che vorrà e 
									dovrà diventare.
									
									
									
											Ciò significa che un corretto 
									approccio alla problematica richieda che si 
									tenga particolarmente conto degli obiettivi 
									tipicamente adolescenziali.
									
									
									
											Essi sono: o la percezione e la 
									costruzione di un identità personale (in 
									parole più semplici una risposta 
									soddisfacente alla domanda "Chi sono?");
									
									
									
											o la progressiva definizione di una 
									"filosofia di vita" (relativa a problemi 
									oltre che filosofici, anche politici e 
									religiosi);
									
									
									
											o il conseguimento dell'autonomia 
									sia psicologica che sociale;
									
									
									
											o il raggiungimento di uno stabile, 
									per quanto non rigido, adattamento sul piano 
									dei rapporti sociali (ad es. per quanto 
									riguarda la scelta della professione e del 
									correlativo status sociale).
									
									
									
											Anche se l'analisi costringe ad 
									esaminare i vari aspetti o problemi 
									separatamente, è molto importante avere 
									presente che essi sono intimamente collegati 
									fra loro.
									
									
									 
									
											Aspetti psicologici dello sviluppo 
									fisico
											
									
									
											Nel caso lo sviluppo fisico sia 
									particolarmente accelerato, esso può 
									comportare:
									
									
									
											- una diminuzione delle capacità 
									coordinative
									
									
									
											- perdita di autostima
									
									
									
											- difficoltà di attenzione e di 
									concentrazione
									
									
									
											- talvolta anche comportamenti 
									aggressivi.
									
									
									 
									
											L'avvertire la perdita di certe 
									abilità può comportare un certo 
									disorientamento.
									
									
									
											A questo proposito è possibile che 
									il preadolescente viva il proprio corpo come 
									estraneo a sé e si preoccupa eccessivamente 
									per il modo con cui sostenere il confronto 
									con i compagni o le compagne.
									
											- In alcuni casi lo sviluppo fisico 
									comporta, almeno esteriormente, un profondo 
									cambiamento.
									
									
									
											L'adolescente può preoccuparsi 
									perché non sa quale sarà il punto finale, il 
									punto di arrivo di questo sviluppo.
									
									
									
											Diventando a questa età il confronto 
									con altri adolescenti particolarmente 
									intenso, l'adolescente che non si rivela 
									sufficientemente abile o che rivela la 
									presenza di lievi difetti fisici, reali o 
									presunti, può sentirsi particolarmente 
									frustrato.
									
									
									 
									
											Lo sviluppo intellettuale
											
									
									
											A partire dagli 11 - 12 anni 
									l'adolescente acquisisce un certo tipo di 
									pensiero, detto pensiero formale o ipotetico 
									deduttivo.
									
									
									
											Questo pensiero consiste, 
									essenzialmente nella capacità di condurre 
									ragionamenti logicamente corretti senza la 
									necessità di partire da un dato di 
									esperienza.
									
									
									
											Tale capacità porta l'adolescente 
									saper usare nozioni come quella di infinito, 
									di luogo geometrico, di caso e di 
									probabilità; implica la possibilità di 
									impostare correttamente un esperimento 
									scientifico ecc.
									
									
									
											La capacità di condurre un 
									ragionamento logicamente corretto può essere 
									vissuta come una conquista talmente 
									importante da spingere a trascurare 
									l'utilità della verifica sul piano 
									dell'esperienza.
									
									
									
											Si parla, a questo proposito, di 
									"egocentrismo intellettuale."
									
									
									
											Il fatto che l'adolescente disponga 
									ora di un nuovo tipo di pensiero può 
									portarlo alla riflessione introspettiva e a 
									porsi, a volte anche in maniera esasperante, 
									domande come: "chi sono?", "quali sono i 
									miei difetti e i miei pregi?"
									
									
									
											Ciò che importa sottolineare è 
									l'intensità emotiva con cui egli si pone 
									queste domande e le profonde risonanze, di 
									entusiasmo o di abbattimento, che derivano 
									in lui man mano che crede di aver trovato 
									una risposta.
									
									
									
											L'allenatore di giovani calciatori 
									deve tenere particolarmente conto di tutto 
									ciò.
									
									
									
											Da una parte, infatti, non deve 
									stupirsi di fronte ad episodi di 
									"egocentrismo intellettuale", dall'altra è 
									importante che responsabilizzi il ragazzo e 
									lo renda protagonista dell'apprendimento.
									
									
									 
									
											Lo sviluppo affettivo e sociale
									
									
									
											L'adolescenza è particolarmente 
									caratterizzata da due tipi di marginalità 
									psicologica volontaria e marginalità 
									sociale.
									
									
									
											1. Marginalità psicologica 
									volontaria: l'adolescente sente di non 
									appartenere né al gruppo degli adulti né a 
									quello dei bambini.
									
									
									
											In modo particolare all'interno 
									della famiglia l'adolescente si trova in una 
									situazione di marginalità nel senso che egli 
									vuol essere contemporaneamente "dentro e 
									fuori".
									
									
									
											Da una parte egli non ha ancora 
									acquisito una sufficiente autonomia e sente 
									perciò l'esigenza di rientrare nella 
									famiglia ogni volta che ne ha bisogno.
									
									
									 
									
											2. Marginalità sociale: essa è 
									causata dal fatto che il raggiungimento di 
									una certa maturità intellettuale ed emotiva 
									non è che di rado accompagnato dal fatto di 
									rientrare pienamente nel gruppo degli adulti 
									e di rimanervi in condizioni di piena 
									libertà.
									
									
									
											Egli è, in definitiva, ancora in una 
									posizione marginale, né bambino né adulto.
									
									
									
											Tutto ciò può provocare un 
									indebolimento nel senso della propria 
									identità.
									
									
									
											Come può l'adolescente reagire a 
									tale insicurezza e al senso di perdita della 
									propria identità? Soprattutto inserendosi in 
									gruppo di coetanei in cui non si senta 
									isolato, che gli permetta di confrontarsi, 
									di confidarsi, scontrarsi con dei pari, di 
									imparare a discutere in gruppo considerando 
									contemporaneamente molti punti di vista, 
									ecc.
									
									
									 
									
											3. L'adolescente particolarmente 
									impegnato in un'attività sportiva può 
									soffrire una terza forma di marginalità: ai 
									margini del gruppo dei pari.
									
									
									
											E' importante averne piena 
									consapevolezza per sostenere in questi casi 
									il giovane sportivo nel modo più adeguato.
									
									
									
											E' ad esempio importante non 
									osteggiare il suo bisogno di avere una vita 
									ricca ed intensa al di fuori dell'attività 
									sportiva.
									
									
									
											E' inoltre importante che il gruppo 
									sportivo sia caratterizzato da rapporti di 
									amicizia fra i suoi componenti.
									
									
									
											Lo sport viene praticato dagli 
									adolescenti come mezzo di costruzione 
									dell'identità personale, come strumento di 
									conoscenza, di rafforzamento, di verifica 
									delle caratteristiche dell'Io.
									
									
									
											Se nel corso della pratica sportiva 
									non intervengono delle modificazioni nelle 
									motivazioni, è inevitabile che, una volta 
									superata la fase adolescenziale, con 
									l'emergere di nuovi bisogni, la pratica 
									sportiva non soddisfi più.