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La didattica della difesa a tre

Davide BALLARDINI

 

Premessa

Prima di affrontare nello specifico la didattica della difesa a tre, occorre ricordare alcuni aspetti importanti che l’allenatore deve tenere presente per intervenire sia a livello individuale che collettivo:

. i principi e gli obiettivi di tattica individuale del difensore (tabella 1);

. i principi della difesa con modulo a zona (tabella 2).

 

- Tabella 1

Capacità del difensore di difendere su avversario con palla:

a) Frontalmente.

b) Di lato.

c) Con avversario girato.

A seconda della distanza dalla porta.

Capacità del difensore di difendere su avversario senza palla:

a) Con palla vicino.

b) Con palla lontano.

c) Con palla oltre il difensore.

A seconda della distanza dalla porta.

Capacità del difensore di difendere su palla inattiva:

a) Su corner e punizioni laterali.

b) Su punizioni dalla tre quarti.

c) Su rimessa laterale.

d) Sul rinvio del portiere.

Obiettivi tattici individuali:

a) Massima attenzione sempre.

b) Chiara lettura della situazione.

c) Essere veloci nel posizionarsi (sia rispetto all’avversario che con il proprio corpo).

d) Ridurre tempo e spazio al portatore di palla.

e) Scegliere quando anticipare, contrastare, temporeggiare o correre velocemente dietro.

f) Tenere conto della posizione della palla, del compagno, dell’avversario e dello spazio.

g) Sentirsi ed essere sicuri nell’uno contro uno.

 

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- Tabella 2

Principi della difesa a zona:

a) Difesa della propria porta rispetto alla palla, ponendo più linee di copertura.

b) Restringere spazio e tempo al portatore di palla.

c) Tenere conto della posizione della palla, degli spazi, dei compagni e degli avversari.

d) Conoscere i concetti di pressione, copertura, diagonale.

e) Conoscere i movimenti di elastico difensivo.

f) Pressing.

g) Fuori gioco.

h) Scivolamenti , movimenti a scalare, scambio della marcatura.

i) Collaborazione e raddoppi di marcatura.

j) Equilibrio e distanze tra i reparti.

 


 

Nella didattica della difesa a zona a tre difensori la differenza sostanziale rispetto a quella a quattro è che vi è una sola linea di copertura.

La collaborazione tra i tre difensori dovrebbe essere più semplice che a quattro, ma è ancora più importante un’attenzione costante che impedisca errori.

Nella difesa a tre, è si importante fare reparto, ma il comportamento dei tre difensori è maggiormente condizionato dal movimento degli attaccanti avversari, quindi oltre al lavoro iniziale sui principi di base (sia individuali che collettivi) da svolgere senza avversari, è molto importante lavorare sulle situazioni che si verificano maggiormente in partita; infatti l’aspetto difensivo della difesa a tre ha molte più varianti rispetto alla difesa a quattro, varianti che andranno viste ed analizzate di volta in volta.

 

L’allenatore quindi dovrà essere molto attento nell’analisi, nel consigliare le soluzioni migliori, e necessariamente nel proporre con continuità, allenamenti contro uno o più avversari tramite: situazioni di gioco, partite a tema, partite a settori e partite a gioco libero, in spazi proporzionali a quelli delle situazioni della gara.

La scelta di difendersi a tre è spesso determinata dal fatto che la maggior parte delle squadre si schiera con due attaccanti e quindi la superiorità numerica è già assicurata, mentre si guadagna un uomo a centrocampo o in attacco.

Nel caso ci si confrontasse con squadre che schierano tre attaccanti dall’abbassamento di alcuni giocatori l’equilibrio, in certe situazioni ed in certe zone di campo, sarà assicurato.

 

 · Le caratteristiche dei difensori

E’ indispensabile, nella scelta di utilizzare questo modulo difensivo, valutare le caratteristiche essenziali dei difensori a disposizione.

In particolare, dovrebbero essere dotati di grande attenzione, di semplicità e chiarezza nel conoscere ed interpretare i principi della fase difensiva.

Vediamo nello specifico cosa dovrebbero evidenziare per qualità fisiche, tecniche e tattico situazionali.

 

· Il centrale: deve essere un giocatore di grandi capacità d’attenzione e di lettura della situazione.

Un leader in grado di guidare tutto il reparto e tutta la squadra, interpretando le situazioni, ad esempio, di palla libera o coperta.

Veloce soprattutto nell’anticipazione dei movimenti degli avversari, dotato dal punto di vista tecnico di un buon calcio con entrambi i piedi, di buone doti nel gioco aereo e anche nella marcatura.

Deve avere grande personalità e trasmettere fiducia e sicurezza ai compagni.

· I laterali: devono essere molto abili nella marcatura, molto forti nell’uno contro uno in fase difensiva o per qualità fisiche o situazionali.

Devono essere bravi nel gioco aereo, determinati e coraggiosi, a livello fisico possedere forza e buona rapidità.

 


 

Premessa

Principi della difesa a zona

La didattica delle due fasi

Fase difensiva (didattica)

1) Elastico difensivo

2) Slittamenti orizzontali

3) Azione di temporeggiamento e pressione sul possessore di palla che punta verso la porta

4) Marcamento e copertura su attaccante in possesso di palla in posizione centrale

5) Marcamento e copertura su attaccante in possesso di palla in posizione laterale

6) Movimenti difensivi su taglio di un attaccante

7) Movimento difensivo su sovrapposizione al portatore di palla

8) Movimento difensivo su uno - due o triangolo degli avversari

Fase difensiva (in situazione)

1 : 1 con allenatore a sostegno dell’attaccante

1 : 1 centralmente e lateralmente

1 : 2

2 : 1

2 : 2

2 : 3

3 : 2

3 : 3

3 : 4

3 : 6 (partita difensori contro attaccanti e centrocampisti)

5 : 6 (partita dif. + 2 centr. contro centrocampisti e attaccanti)

7 : 10 (partita dif. + centro campo contro squadra avversaria schierata)

Partite

Fase offensiva (didattica e in situazione)

Conclusioni

Indice

 


La didattica della difesa a tre   


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Autore: Davide BALLARDINI | Fonte: Tesi Master Settore Tecnico
Data inserimento e aggiornamento nel sito: 10/02/2013 - 15/12/2016

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