Organizzazione Tattica | Moduli di Gioco | Roberto FANI | AIAC Sez. Arezzo - Seminario di aggiornamento Bibbiena
Difesa a tre. Specificità e filosofia di gioco

Roberto FANI

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Premessa

Tutto ciò che segue è il mio pensiero, la mia verità del momento … 

Il marcamento da me adottato è a zona elastica (evoluzione del marcamento a zona)

 

Punti fondamentali della difesa elastica

 - Corretta presa di posizione (frontale in divaricata antroposteriore) sull'avversario diretto in possesso palla (1c1). 

 - Corretta presa di posizione (controllo visivo) sull'avversario diretto non in possesso palla:

con il corpo orientato sempre verso la palla posizionarsi in modo da avere il più possibile nel proprio campo visivo anche l’avversario diretto non in possesso palla; quando ciò non è possibile si dà precedenza alla palla ma tramite il movimento laterale, repentino e continuo della testa si cerca di tenere sotto controllo anche l’avversario.

 

Distanza elastica sull'avversario diretto non in possesso palla (più marcare o coprire):

◦ la distanza dall’avversario diretto diminuisce man mano che ci si avvicina alla porta all'interno dell'imbuto difensivo;

◦ la distanza non è più vincolata al mantenimento della linea difensiva (e quindi al compagno) ma si allenta o si stringe in modo elastico in base alla posizione della palla, alle caratteristiche proprie e dell’avversario ed alla sua posizione rispetto alla porta;

◦ quindi i difensori scelgono in base alla situazione se stare più in marcatura oppure più in copertura (diagonale difensiva) al compagno di zona (dando più spazio all’avversario diretto).

 

Perchè si sceglie la difesa a tre

Sostanzialmente perché la riteniamo più opportuna in base alle caratteristiche dei giocatori a disposizione o in base a situazioni contingenti di gioco

 

Principali differenze tra difesa a 3 e difesa a 4

1. con la difesa a 3, vi è sempre e solo una linea di copertura;

2. la collaborazione tra i 3 difensori risulta più semplice ma comporta maggiore attenzione ed organizzazione perché il movimento delle punte avversarie potrebbe creare delle incomprensioni tra di essi (chi marca, chi copre, quando scalare, ecc…).

 

Vantaggi

1. la difesa a 3 permette maggiore copertura centrale ed in profondità;

2. permette ai difensori di ricercare spesso l’anticipo avendo sempre maggiore copertura.

 

Svantaggi

1. le punte avversarie larghe possono costringere i centrocampisti laterali a giocare più bassi;

2. gli inserimenti avversari in fascia (alle spalle dei nostri centrocampisti laterali) creano spesso il 3vs3 costringendo il difensore esterno a decidere se staccarsi dal reparto oppure rimanere compatto centralmente (controllando da lontano l’inserimento) pronto ad uscire qualora l’avversario ricevesse palla.

Fase di non possesso. Zone pericolose e non
 

Non potendo coprire in modo adeguato tutta l’ampiezza del campo vengono definite delle: zone pericolose dove i difensori difendono stretti e compatti a protezione della porta (quella centrale larga quanto il cerchio di centrocampo) zone meno pericolose (quelle laterali) dove i difensori si limitano a sorvegliare (lasciando le chiusure laterali ai centrocampisti laterali).

 
 

Fase di non possesso. Punto forte e punto debole
 

Analizzando la dislocazione in campo è possibile notare che: il suo punto forte è la densità (concentrazione) nella zona centrale e la possibilità di poter gestire meglio la profondità con il difensore centrale

 

Il punto debole è l'impossibilità di poter coprire l'ampiezza (cioè le zone laterali quando vengono attaccate dall’avversario).

 
 

Caratteristiche dei giocatori in fase di non possesso

- Il portiere: deve saper comandare tutta la difesa, deve saper giocare lontano dalla linea della porta (in quanto la difesa gioca alta) muovendosi “ad onda” con il reparto di difesa (sull’elastico difensivo).

- I 3 difensori: devono essere dotati di buona struttura fisica, avere forza, capacità d'attenzione, di concentrazione e di determinazione, devono essere bravi tatticamente nel mantenere le giuste distanze, devono essere veloci negli scambi di marcatura, nelle coperture in diagonale difensiva, nell’accorciare sul portatore palla avversario (entrato nella propria zona di competenza sotto la linea dei centrocampisti) e nella lettura dei movimenti degli avversari, devono saper marcare e dare copertura, essere bravi nell’1vs1, sui cross laterali e nel gioco aereo;

◦ il centrale: deve saper guidare il reparto con grande personalità (giocatore leader), deve avere il senso della posizione e deve essere molto bravo nella lettura delle situazioni (per coordinare il movimento del reparto);

◦ l’esterno: deve essere coraggioso nell’anticipo ed aggressivo nella marcatura, deve saper prendere le marcature in fascia (deve essere veloce nelle corse e spostamenti orizzontali) e gli inserimenti centrali.

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Principi di tattica individuale in fase di non possesso

 Presa di posizione:

◦ controllo e cautela in difesa. 

Marcamento individuale. Difesa della porta:

◦ temporeggiamento e/o pressione individuale;

◦ contrasto indiretto. 

Recupero individuale della palla

◦ contrasto diretto, intercettamento o anticipo. 

Respinta della palla.

 

Alcune specificità di tattica individuale in fase di non possesso

Marcamento individuale. Il difensore esterno zona palla:

 -  Marca l'avversario ricercando l’anticipo, pronto a coprire al tempo stesso la profondità in fascia (se è più veloce deve esasperare la marcatura stretta, se è più lento deve marcare più lo spazio dietro). 

 - Con palla laterale ricerca l’anticipo prendendo posizione sull’esterno rispetto all’avversario (in caso di passaggio sull’interno l'avversario diretto sarà preso in consegna dal difensore centrale). 

 - Non segue l'avversario quando rientra sotto la linea dei centrocampisti. 

 - Si muove in base alla palla e non alle corse di deviazione dell’avversario (atte ad allargare le maglie difensive), cioè si limita a controllarlo da lontano finché non riceve o sta per ricevere palla (poi esce di scatto temporeggiando in attesa del raddoppio del centrocampista laterale).

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Principi di tattica collettiva in fase di non possesso

 -  Scaglionamento difensivo:

◦ restringimento degli spazi, equilibrio difensivo. 

 

Marcamento collettivo:

◦ copertura, diagonale difensiva, piramide difensiva, scalate e scorrimenti, scambi di marcatura, elastico difensivo, fuorigioco. 

 

 - Azione ritardatrice:

◦ temporeggiamento collettivo, concentrazione difensiva, raddoppi di marcatura, pressione collettiva, pressing. 

 

 - Recupero collettivo della palla:

◦ recupero collettivo organizzato, recupero collettivo immediato.

----- -  Marca l'avversario ricercando l’anticipo, pronto a coprire al tempo stesso la profondità in fascia (se è più veloce deve esasperare la marcatura stretta, se è più lento deve marcare più lo spazio dietro). 

 

Alcune specificità di tattica collettiva in fase di non possesso

Scaglionamento difensivo
 

Su palla centrale

I 3 difensori possono rimanere abbastanza piatti con il corpo sempre orientato verso la palla

 

Io preferisco sempre scaglionati con il centrale leggermente staccato dietro (per comandare l’elastico difensivo allineandosi ai difensori esterni quando sale cioè senza mai superarli).

 
 

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Marcamento collettivo

 - In superiorità numerica:

◦ il comportamento dei difensori è orientato alla riconquista della palla forzando l'anticipo piuttosto che al temporeggiamento con difesa della porta. 

 - In parità (o inferiorità) numerica:

◦ il difensore esterno deve sempre temporeggiare e protegge la parte interna cercando di accompagnare l'avversario in fascia per permettere l’organizzazione e la densità davanti alla porta (se superato in velocità dovrà mettere il braccio per ostacolarne la corsa);

 

Marcamento collettivo contro una punta

 - Ricerca esasperata dell'anticipo; 

 - la doppia superiorità numerica centrale (3vs1) comporta inevitabilmente l'inferiorità numerica in altre zone, possiamo compensare avanzando il difensore centrale in posizione di centromediano (rimanendo 2vs1 in difesa)

 

Marcamento collettivo contro due punte

 - La superiorità numerica centrale (3vs2) comporta la ricerca esasperata dell'anticipo (i difensori esterni possono anche marcare ad uomo). 

 - Sull'incrocio centrale dei 2 attaccanti i 3 difensori scappano a difendere la porta stringendo il reparto.

Esempio 2 di marcamento collettivo contro due punte
 

Con palla laterale

Il difensore esterno zona palla marca in modo aggressivo l’avversario ricercando l'anticipo esterno

 

Gli altri 2 difensori marcano e coprono a seconda della posizione dell'altro attaccante.

 
 

Esempio 3 di marcamento collettivo contro due punte
 

Il taglio della punta più lontana dalla palla

Dietro alla punta più vicina che va incontro inseguito dal difensore centrale (che esce in marcatura)

 

viene gestito dal difensore esterno opposto (si crea l’1vs1 in profondità senza copertura).

 
 

Esempio 4 di marcamento collettivo contro due punte
 

L'attaccante centrale che si apre in profondità in fascia

Dietro l'attaccante più vicino che va incontro in seguito dal difensore esterno di zona che esce in marcatura forzando l’anticipo

 

Viene preso dal difensore centrale (si crea l’1vs1 in profondità con copertura lontana del difensore esterno opposto).

 
 

Esempio 5 di marcamento collettivo contro due punte
 

Il cambio di campo

Per l'attaccante più lontano che si defila dalla parte opposta, viene preso dal difensore esterno opposto se il centrocampista laterale opposto non è scalato sulla linea difensiva.

 
 

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Marcamento collettivo contro due punte in verticale

Se le 2 punte avversarie si dispongono in verticale si potrebbe arrivare in ritardo in chiusura sulla punta più bassa; in questo caso si può marcarla a zona con il centromediano o centrocampista centrale opposto (in diagonale lunga) oppure marcarla a uomo con un difensore esterno (lasciando il 2vs1 con la punta avanzata)

 

Marcamento collettivo contro tre punte

 - È possibile difendere in parità numerica ma senza le dovute coperture non sarà possibile forzare l'anticipo; 

 - il difensore centrale potrà rimane leggermente scaglionato per difendere la profondità centrale potendo contare sullo schermo difensivo (sulla linea palla/porta) del centromediano o centrocampista centrale opposto in diagonale lunga (pronto anche ad entrare sulla linea difensiva); 

 - il difensore esterno zona palla gioca in marcatura individuale (1vs1); 

 - il difensore esterno opposto si accentra rimanendo in marcatura allenata sul proprio attaccante in modo da poter dare copertura al difensore centrale ed arrivare in tempo sul cambio di gioco (se l’attaccante opposto si accentra si crea il 2vs2 centrale)  

 


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Roberto FANI,  Allenatore di Base. Diploma UEFA B


Data inserimento e aggiornamento nel sito:  09/05/2014 -  26/05/2017

 

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