L’importanza dell’allenamento specifico per la formazione del giovane portiere
Data inserimento e aggiornamento nel sito: 25/01/2015 - 13/02/2018

Premessa

Vi proporrò qualche considerazione metodologica e didattica di tecnica calcistica, sintetizzabile in questi punti: la motivazione del giovane portiere, la personalità, le capacità coordinative, le capacità condizionali, le abilità tecniche.

La motivazione del giovane Portiere

Perché un giovane decide di fare il portiere?

Il periodo dell’età evolutiva che và dagli 8 ai 12 anni, si definisce come l’età ideale della motricità, in quanto, il giovane atleta manifesta qui il desiderio di sperimentare e migliorare le sue capacità motorie, eseguendo in forma varia, semplice e complessa, tutti quei movimenti e quelle azioni che

   

 

 

   


Autore: Pietro FASSOLI

definiamo schemi motori di base: camminare, correre, saltare, tuffarsi, rotolare, arrampicarsi, strisciare, spingere, tirare, lanciare, afferrare.

Esiste nel fanciullo naturalmente, una predisposizione innata a ricercare durante il gioco il contatto con il terreno.

Ci fanno dire che l’unità di lavoro in questa fascia d’età, deve prevedere per tutti azioni di gioco con le mani; non si abbia premura nell’assegnare ruoli definitivi in campo. Riflessioni finali ci portano a pensare che la realtà sociale è cambiata.

Offre tantissimi svaghi ed interessi agli adolescenti di oggi che hanno quindi per forza di cose, meno tempo e voglia di “giocare a calcio”. È convinzione che per appassionare e legare definitivamente il bambino ad un ruolo così carico di difficoltà e responsabilità, è di vitale importanza far passare la DIDATTICA ATTRAVERSO IL GIOCO.

La personalità e l'equilibrio psichico

Anche questa è una dote complessa per lo sviluppo della personalità del portiere.

Comporta la capacità di superare rapidamente stress psico-fisici eventuali; volontà tenace di raggiungere uno scopo prefisso; autonomia di carica psichica; spirito critico e spirito di collaborazione; autocontrollo; risolutezza e decisione.

L’elenco non è completo, ma ci fermiamo qui pensando di aver reso l’idea delle ricche e complesse doti umane e sportive che deve possedere un vero portiere.

Capacità coodinative

Esperti in metodologia dell’attività sportiva, affermano che la fascia d’età tra i 6 e gli 11 anni sia decisamente la più “sensibile” allo sviluppo delle capacità coordinative.

Pensiamo di doverle così raggruppare; naturalmente questo è solo frutto di una riflessione che vuole rimanere aperta e propositiva per ulteriori confronti.

 

Le capacità coordinative che interessano il giovane portiere si possono riassumere in:

· Capacità senso-percettive (la sensazione è intesa come esperienza immediata, mentre la percezione è in funzione dell’esperienza stessa);

· Capacità esterno-percettive (quelle che provengono dall’esterno);

· Capacità propriocettive (interne a livello muscolare)

· Capacità di orientamento spazio-temporale (capacità di determinare e variare la posizione dei movimenti differenti del corpo nel tempo e nello spazio);

· Capacità di combinazione (capacità di coordinare tre loro i movimenti);

· Capacità di differenziazione (capacità di esprimere in modo preciso e semplice un gesto di più parti del corpo);

· Capacità di reazione motoria (capacità di eseguire rapide azioni in risposta ad uno stimolo);

· Capacità di equilibrio statico-dinamico (capacità di mantenere o ristabilire una posizione di equilibrio sempre ideale);

· Capacità di ritmizzazione (capacità di esprimere un ritmo dei movimenti);

· Capacità di adattamento e trasformazione (capacità di cambiare un movimento già stabilito nel corso del suo svolgimento);

· Capacità di anticipazione motoria (capacità che permette di anticipare lo svolgimento e la conclusione di un movimento);

· Fantasia motoria (capacità di usare le proprie risorse personali per risolvere problemi motori, tecnici e tattici.

 

A partire da 14-15 anni inizia a fare parte della seduta di allenamento anche lo sviluppo delle capacita’ condizionali

Le capacità condizionali sono convenzionalmente tre:

VELOCITA’, FORZA, RESISTENZA.

La mobilità articolare è da considerarsi una capacità composta, coordinativa e condizionale.

LA VELOCITA’ è suddivisa in:

· Rapidità di reazione (capacità di reagire rapidamente ad uno stimolo, un suono, un fischio);

· Rapidità di movimenti aciclici (capacità di utilizzare rapidamente più schemi differenti: correre, saltare, bloccarsi);

· Rapidità di movimenti ciclici (capacità di utilizzare rapidamente condotte motorie quali correre, nuotare, pedalare).

 

LA FORZA è suddivisa in:

· Forza massima (tensione più elevata che il sistema è in grado di esprimere con una contrazione volontaria; non è consigliabile prendere in considerazione fino al quattordicesimo anno di età);

· Forza veloce (suddivisa in forza esplosiva, forza reattiva, forza riflessa);

· Forza resistente (capacità del muscolo di opporsi alla fatica durante la prestazione di forza).

 

LA RESISTENZA è suddivisa in:

· Resistenza aerobica (capacità di resistere a lungo ad uno sforzo blando);

· Resistenza specifica (resistenza tipica della gara).

 

ABILITA’ TECNICHE Ritengo che dopo i 10 e gli 11 anni sia costruttivo incominciare a proporre al giovane portiere esercitazioni specifiche, che non devono però essere la sola forma di allenamento.

Solo dopo i 12-13 anni la formazione specifica deve essere incrementata fino a diventare preponderante alla seduta di allenamento.

 

Pietro FASSOLI