L'allenamento della fase offensiva nel settore giovanile

Tema: “Le Parole Chiave del Calcio”

Massimo DE PAOLI

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Vede solo chi sa

Il gioco del calcio appartiene a una forma di conoscenza che nasce dall’azione e si sviluppa proprio con il fare.

Non è il risultato della semplice applicazione di un sapere statico e stabilito a priori, bensì comporta un processo dialettico tra pensiero e azione che rimane sempre attivo. In questo risiede la sua difficoltà, ma anche il suo fascino.

Se ho imparato qualcosa dopo tanti anni dedicati a questi temi è che qualsiasi tentativo di costruzione teorica nel nostro ambito deve, fin dall’inizio, assumere un ruolo ausiliario, una condizione secondaria, subordinata alle situazioni di gioco, all’attività svolta sul campo, che sono le autentiche depositarie della conoscenza tanto nel calcio quanto in qualsiasi altra attività sportiva.

Questo carattere ausiliario che attribuisco alla teoria nel campo dell’attività calcistica non diminuisce per niente la sua importanza, né nega il suo valore decisivo.

 

E’ come la centina che rende possibile la costruzione dell’arco: una volta compiuta la sua missione, scompare e non rientra nella percezione che abbiamo delle situazioni di gioco, ma sappiamo che è stato un passaggio obbligato e imprescindibile, un elemento necessario a erigere quello che ora vediamo e ammiriamo. L’esperienza ci insegna che il processo per raggiungere la consapevolezza, per permettere il passaggio dal poter fare al saper fare si porta a compimento per cammini molteplici, secondo un itinerario personale che di solito contiene una forte componente autodidatta.

Ecco perché a quanto qui presentato, una semplice progressione relativa ai movimenti senza palla, non deve mai mancare uno spazio dedicato al gioco libero..

 

 

1° Step

Saper leggere lo spazio, occuparlo, viverlo

Semplici esercitazioni

- Muoversi inizialmente in modo libero nello spazio 

- Muoversi utilizzando uno spazio codificato ma sempre secondo un proprio schema mentale e la propria creatività.

- Chiedere poi una esecuzione più dettagliata e raffinata, nonché veloce.

- Chiedere di ripetere le scelte motorie, che ogni ragazzo ha adottato, in modo ritmato (corsa balzata, ecc., allo stesso ritmo del compagno, ecc.), o in condizioni temporali differenti (lungo/ breve), occupando uno spazio ben definito.

Queste richieste rappresentano segnali percettivi che “stressano”positivamente l’ organismo, arricchendo il bagaglio motorio di ogni giocatore.

- Ripetere il tutto con la palla

 

2° Step

Dove, come, quando

Il gioco del calcio è si un gioco di corsa ma anche e soprattutto un gioco di continue scelte.

Le principali domande che ogni giocatore si pone durante il gioca sono:

· Dove muovermi con e senza palla?

· Quando effettuare il passaggio, lo smarcamento?

· Come e con quale velocità sviluppare lo spazio e il tempo?

 

Tante e svariate sono le esercitazioni che possono aiutare il giovane calciatore a visionare lo spazio, il tempo e il ritmo di gioco.

Di seguito, a titolo esemplificativo, viene proposta una semplice progressione dedicata ai movimenti senza palla ed alle capacità percettive e spazio-temporali.

Una didattica riferita a tali capacità è condizione sine qua non per un più efficace apprendimento tecnico-tattico.

Lo spazio di gioco è costituito da un rettangolo, convenzionalmente denominato castello, sul cui perimetro si dispongono sette giocatori in possesso di palla ognuno posizionato in prossimità di una portina definita da due cinesini.

Questo setting, volutamente, rimane costante per tutta la progressione mentre variano i principi o le regole per occupare o liberare tale spazio con azioni individuali o collettive.

Ciò che si propone è ben rappresentato dalla seguente locuzione: “non tanti esercizi, ma tante varianti di un medesimo esercizio

 

Di seguito analizziamo sei possibili varianti:

A) Passaggi in dai e vai cambiando sempre lo spazio della giocata (porticine).

Non si può andare nella medesima porticina. (vedere figura 1)

 

 

A)

Passaggi in dai e vai cambiando sempre lo spazio della giocata (porticina). Non si può andare nella medesima porticina

 

 

 

B)

Alternare la giocata; una volta a destra e una volta a sinistra (vedere figura 2)

 

 

 

C)

Abbinare l’alternanza della giocata a destra ed a sinistra e con una giocata in fascia (destra o sinistra), un’altra al centro (vedere figura 3)

 

 

 

D)

Chiedere, ai due giocatori posti all’interno dello spazio di gioco, di andare alternativamente l’uno sul corto e l’altro sul lungo (vedere figura 4)

 

 

 

E)

Chi passa la palla detta il tempo della profondità (vedere figura 5).

La sponda scambia la palla fino (rimani) a quando il secondo giocatore in castello non è in condizioni di ricevere un passaggio in profondità (vai)

 

 

 

F)

Organizzo il movimento dei quattro giocatori che stanno nel castello. Uno va incontro, uno va in zona luce, i rimanenti 2 vanno a ricercare ampiezza e profondità (vedere figura 6)

Quando tutti e quattro i giocatori hanno effettuato il movimento la sponda può effettuare il passaggio ad un dei tre (zona luce, ampiezza o profondità) ed entrare in castello interscambiandosi con il compagno che aveva effettuato il movimento sul corto

 

 

 

3° Step

Il castello e le parole chiave

L’utilizzo del castello e di un linguaggio comune, costituito da poche parole chiave, consente di rappresentare e visualizzare uno spazio da attaccare o da difendere. In questa fase lo spazio gioco utilizzato nel secondo step, il castello, viene individuato e collocato all’interno del campo di gioco.

 

 

La sua posizione ed il numero di giocatori, attaccanti e/o difensori, che lo utilizzeranno è convenzionale. Il suo utilizzo è strumentale al raggiungimento degli obiettivi tecnico-tattici, ma anche percettivi e spazio-temporali che ogni allenatore vorrà raggiungere ……. ..

 

 

Buon lavoro

 

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Massimo DE PAOLI: Allenatore Professionista di Seconda Categoria,

 


Data inserimento e aggiornamento nel sito: 18/12/2011 - 21/04/2017

 

 

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