"Palla al centro"

Programma del candidato Damiano Tommasi ai sensi dell’art. 24 comma 5 dello Statuto Federale

Data inserimento  nel sito: 19/01/2018

Questo documento programmatico è frutto di un processo di condivisione e confronto.

Obiettivo del processo è stato quello di dare seguito concreto alla richiesta di «cambiamento» espressa con decisione all’indomani della clamorosa esclusione della nostra Nazionale dal prossimo Campionato Mondiale.

Ma il 13 novembre 2017 deve diventare un inizio e non soltanto la fine di un processo.

Le strategie, gli investimenti e le priorità devono prendere un’altra direzione e far ritornare il progetto sportivo al centro della discussione.

 

 


Dal fischio finale del 13 novembre, da quel risultato e dalle radici che lo hanno generato, dobbiamo ripartire.

Con progetti ed idee, il più possibile condivisi, capaci di costituire un credibile rilancio del calcio italiano.

All’interno di questo documento sono sinteticamente elencate le priorità di intervento, suddivise per aree, con le relative proposte concrete elaborate attraverso il confronto tra calciatori e addetti ai lavori delle diverse anime che compongono il sistema calcistico italiano.

 

Per la prima volta i calciatori hanno la possibilità di partecipare attivamente al processo di gestione del sistema del quale fanno parte, con idee e proposte, ma anche attraverso un concreto atto di impegno (vedi contrattazione collettiva nell’ottica della distribuzione delle risorse).

Le parole chiave sulle quali tutti ci siamo trovati d’accordo sono: «responsabilità», «cultura sportiva», «credibilità», «competitività» e «gioco di squadra».

Concetti sportivi semplici, di immediata applicazione, che ci portiamo dietro dalle recenti esperienze elettorali, vissute con l’intensità e l’impegno di chi era convinto che le cose non stessero andando nella giusta direzione per il calcio e per il futuro del nostro sistema.

 

L’unica «filosofia» possibile, oggi, è: ripartire dal calcio, dai «fondamentali» della passione per il gioco.

Rimettere, come dopo ogni goal o come all’inizio di ogni tempo, la «palla al centro».

Serve un programma semplice e servono professionalità capaci e credibili per garantirne l’applicazione.

Una «nuova» Federazione, che implichi il coinvolgimento attivo di professionalità che vengono dal campo, affiancate da professionisti qualificati capaci di adattare al «modello italiano» idee nuove. Una «regia» delle riforme che, se prima erano necessarie, dopo il 13 novembre sono diventate irrimandabili.

 

Questo momento deve diventare un punto di partenza per rifondare dalla base il sistema, puntando sulla sua capacità di rinnovarsi e sul bisogno di guardare avanti.

Se non riusciremo a costruire un’altra visione del calcio, se continueremo a programmare pensando al consenso o alle dinamiche elettorali senza concentrarci sul progetto sportivo, avremo perso due volte ...