Principi e periodizzazione dell'allenamento della velocità.

Fascia di età 15 - 16 anni

Data inserimento e aggiornamento nel sito: 01/12/2011 - 08/02/2018

Concludiamo la serie di proposte per l’allenamento della velocità nel calcio giovanile con l’ultima fascia considerata, quella che include gli atleti oltre i 15-16 anni di età.

Siamo nella fascia dell’allenamento di alto livello.
Aspetti tecnico - coordinativi
Al più alto livello professionistico l’allenamento mira a mantenere elevata la qualità esecutiva nonostante la presenza di fattori distruttivi quali, ad esempio, la pressione, la stanchezza, una visione ristretta ed altri ancora.

La complessità delle proposte aumenta fino a raggiungere quella degli atleti evoluti L'obiettivo è quindi quello di eseguire movimenti complessi con la maggiore velocità possibile mantenendo

Canale Preparazione Fisica    

 

 

   


Autore: Davide FANTINI

molto elevate la precisione esecutiva e la correttezza tecnica.

Aspetti condizionali

E’ bene sottolineare ancora una volta che occorre tenere conto dell’età biologica del ragazzo e non dell’età cronologica nè del livello di prestazione.

Una volta terminato lo sviluppo puberale, o comunque quando la capacità di carico è ripristinata, il giovane calciatore è in grado di sopportare carichi di lavoro più importanti.

In questa fase l’allenamento condizionale diviene sempre più rilevante ed è possibile cominciare un vero e proprio programma di sviluppo della forza veloce e, gradualmente, della RSA (Repeated Sprint Ability, ovvero la capacità di reiterare gli sprint).

 

Si inizia, in modo progressivo, lo sviluppo individuale della forza veloce e della resistenza alla velocità ed alla fatica, quella che Antoniades definisce come velocità complessa.

Questo lavoro si aggiunge ai tradizionali esercizi di accelerazione e agilità e ai movimenti motori sempre più complessi.

E’ giunto dunque il momento di indirizzare l’allenamento in modo deciso verso la competizione.

Se c’è la disponibilità di una palestra, l’utilizzo dei sovraccarichi è utile per il lavoro di tonificazione muscolare, in particolare del tronco e della parte superiore del corpo, e di prevenzione degli infortuni (lavoro sugli squilibri muscolari e lavoro preventivo generale).

Personalmente, sono contrario all’utilizzo dei sovraccarichi nel calcio al di fuori di questi obiettivi.

Il lavoro di velocità diviene sempre più specifico, nel senso che deve rispondere alle esigenze della competizione.

Quando possibile, si può cominciare a pensare ad un allenamento della velocità differenziato per ruolo di gioco.

 

Una parte considerevole degli esercizi prevede l’utilizzo della palla. Lavori particolarmente utili sono i 3c3 e 4c4, avendo cura di cambiare esercizio non appena la qualità del lavoro scende.

Il numero delle sedute specifiche è di due alla settimana più un’ulteriore seduta di pliometria a stagione ferma e durante la preparazione; due sedute di circa 30’ durante la stagione.

In prima squadra, durante la stagione, è difficile inserire più di una seduta, soprattutto se si giocano partite infrasettimanali.

E’ importante, comunque, inserire in ogni seduta stimoli di velocità, anche durante la preparazione, ad esclusione dei primissimi giorni.

Personalmente consiglio di modificare i protocolli di preparazione precampionato che prevedono una suddivisione in blocchi rigidi dell’allenamento delle diverse capacità, per cui all’allenamento della velocità si giunge solo dopo diverse settimane di lavoro di resistenza.

Si tratta di modelli superati e in disuso, che non soddisfano le esigenze di una moderna preparazione.

 

I pareri e le critiche di chiunque voglia esprimere il proprio punto di vista su questa mia serie di contributi saranno ben accetti.

 

Davide Fantini

(mail: eddy.fan@libero.it)