Recupero degli Infortunati

 

La RPG come aumento della performance di un Portiere di Calcio

Autore: Enrico SARLI

Fonte: Alleniamo.com

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PRIMA PARTE

Nel gioco del calcio l’apprendimento dei gesti tecnici è sempre più difficile e complesso, una buona riuscita richiede una mappa motoria molto elastica come nel caso del portiere di calcio che modifica la sua postura per cause esterne dettate dall’azione di gioco, dal pallone, dai suoi compagni di reparto o dagli avversari.

Oppure per cause interne legate probabilmente a problematiche muscolo scheletriche o muscolo tendinee.

Osserviamo attentamente queste particolari immagini di un portiere che esegue le sue gesta durante una partita di calcio.

L’osservazione ci fa convincere che per muoversi bene e meglio nel suo particolare gesto tecnico‐atletico esso necessita di un adeguato controllo muscolare?

Inoltre lo schema di esecuzione del gesto tecnico‐atletico è codificato grazie al flusso di informazioni visive e grazie al sistema posturale il nostro cervello pianifica, anticipa ed esegue poi il movimento voluto.

Questo è di estrema rilevanza perche il portiere è chiamato ad esprimere il suo gesto e quindi il suo movimento in una azione abbastanza veloce, in queste circostanze il sistema nervoso assimila delle strategie di movimento coordinato che utilizza al momento giusto.

Il gesto tecnico‐atletico del portiere è il risultato dell’interazione tra lo schema di movimento, l’ambiente e informazioni adeguate utili per decidere la strategia ed i mezzi a disposizione per attuarlo, il risultato finale sarà tanto più soddisfacente quanto più gli uni e gli altri saranno liberi da interazioni negative, informazioni falsate e contratture finalistiche che condizionano le capacità funzionali.

Detto questo ritengo che la Ginnastica Posturale possa aiutare a modificare le scarse capacità funzionali che sono state precedentemente acquisite e si aiuterà il portiere a riacquistarne altre che porteranno ad una maggiore flessibilità, coordinazione e incremento delle abilità cognitive e motorie favorendo anche una nuova percezione del suo corpo e delle sue infinite possibilità.

La metodica che propongo è il metodo SOCUCHARD dove gli esercizi sono mirati ad uno streching globale che parte dalle vertebre cervicali fino ai piedi per aiutare a sciogliere le tensioni muscolari e permette di correggere la postura riequilibrando le tensioni muscolari acquisendo una maggiore elasticità e flessibilità.

Gli esercizi proposti sono in grado di migliorare la forza muscolare, la mobilità, la stabilità articolare e la disfunzione sensoriale che si riflette nella diminuzione di propriocezione parte integrale deella proposta di lavoro.

Le tensioni muscolari possono essere responsabili del sovraccarico articolare, agendo sull’allungamento dei muscoli antigravitari contratti o retratti all’interno di differenti catene muscolari e i muscoli maggiormente interessati sono quelli di tipo I, molto importanti per le prestazioni del portiere che sono sempre in contrazione e vanno facilmente incontro a delle retrazioni ed accorciamenti e conseguente riduzione dell’elasticità muscolare, squilibri statici e dinamici persistenti.

La RPG è un approccio globale che ricerca la sua causa biomeccanica del problema e coinvolge il portiere attivamente nel cambiamento della sua postura e soprattutto del suo gesto di cui si parlava prima.

La proposta di lavoro ha anche una base preventiva sull’intervento tecnico secondo i principi della ginnastica segmentaria, per l’impostazione della seduta di atletica, per contrastare l’insorgenza di quei paramorfismi che sono legati ai gesti tecnici in qui è sottoposto il portiere.

In ambito di settore giovanile e quindi di giovani portieri, l’impostazione del lavoro è già diverso, oltre l’aspetto preventivo si entra in quello curativo.

Alcune realtà propongono solo uno streching approssimativo per risolvere dei vizi posturali con evidenti conseguenze cioè quello di non dare nessun beneficio al giovane atleta e al suo corpo.

Pertanto partirei da una buona e attenta valutazione funzionale nei settori giovanili, allargata a tutti i componenti e non solo ai portieri, valutare la sua struttura e composizione del corpo alla scoperta di vizi posturali.

Una attenta analisi scopre anche tensioni eccessive, si notano asimmetrie o retrazioni in toto o solo parziali che ci consigliano un quadro di lavoro educativo o in molti casi rieducativo del soggetto ancor prima di sottoporlo ai lavori specifici del ruolo che in alcuni casi non ci soddisfano per causa di questi atteggiamenti scoperti.

Quando non si conoscono questi tipi di problemi a cui il giovane portiere è purtroppo legato, erroneamente continuiamo a correggere il solo gesto tecnico con la pretesa di averlo svolto al meglio non sapendo che il gesto tecnico‐atletico che chiediamo è fortemente condizionato da questi atteggiamenti e vizi posturali.

Ritengo che dobbiamo conoscere profondamente questa materia perché prima di allenare un portiere o voler formare un giovane portiere dobbiamo convincerci che si sta allenando un corpo con tutte le sue problematiche.

Il preparatore dei portieri può e deve inserire nel suo piano di lavoro programmi dedicati alle metodiche posturali.

Oggi i lavori prevedono fin troppo l’incremento delle capacità condizionali mentre sarebbe opportuno che anche uno spazio venga dedicato ad esercitazioni di messa in tensione globale della muscolatura per migliorare la mobilità articolare indispensabile nella esecuzione di gesti specifici del ruolo di portiere, già in passato ho avuto modo di confermare che è l’equilibrio segmentario e non la forza a darci quella posizione corretta nella quale le tensioni si annullano e ritorna il benessere.

Non si può pretendere con questo di ottenere una vera e propria correzione del paraformismo rilevato, molti casi vengono rimandati giustamente all’attenzione di figure esperti nel settore, ma le esercitazioni sono utili in particolare a quell’atleta vittima dei paraformismi di origine sportiva che coinvolge le strutture muscolari.

Gli squilibri segmentari sono la più comune casistica algica e traumatica dell’attività sportiva, le statistiche ci dicono che i traumi muscolari sono principalmente localizzati nel quadricipite femorale con riferimento da L2‐L4, nel bicipite femorale con riferimento in L4‐S3 e negli adduttori con riferimento in L2‐S1, quindi tutti muscoli innervati da nervi con radici nella colonna vertebrale.

Le esercitazioni sono utili se si propongono alla fine della seduta di allenamento in modo tale che oltre ad essere utile per l’estensibilità muscolare diventa un momento di rilassamento.

Ma una seduta settimanale va sempre proposta, in genere dopo uno o due giorni dopo la gara della durata almeno di 40‐50 minuti, questa abitudine nel portiere significa che lui stesso diventa cosciente oltre che delle sue capacità, anche dei benefici che ottiene.

Si possono trovare difficoltà a proporlo ai giovani portieri vista la loro esuberanza sarà difficile trattenerli ad eseguire degli esercizi in maniera lenta, dolce e armoniosa ma prevalere è sempre la cultura sportiva.

Puoi richiedere il programma di lavoro a sarli_enrico@libero.it specificando l’interesse per Settore Giovanile o Prima Squadra

L'Autore

 Enrico SARLI

Enrico SARLI
Masso fisioterapista, Allenatore di Base, Preparatore Portieri di calcio - Fisioterapia sportiva.

 

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