Giocando Integra-MENTE (parte prima)
Una suddivisione dettagliata delle capacità condizionali e coordinative serve esclusivamente per un’organizzazione mentale di chi dovrà poi programmare, perché è chiaro ormai per tutti, che condizione e coordinazione, in realtà, rappresentano due aspetti profondamente interdipendenti e quindi inscindibili della capacità di prestazione sportiva, in sintonia profonda con tutte le altre componenti tecniche, tattiche quindi cognitive, emotivo – affettive e socio – relazionali.
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L’azione allenante dovrà sempre concentrarsi su TUTTI questi i fattori, anche se con impegno e incisività variabile, in relazione all’età, al livello motorio e alle esigenze dei campionati, degli incontri e dei calendari. Oltre a questi fattori, dovranno essere allenate anche la mobilità articolare, capacità di eseguire i movimenti alla massima ampiezza e l’elasticità, la flessibilità, capacità dei muscoli scheletrici di lasciarsi stirare recuperando successivamente la lunghezza fisiologica usuale senza subire traumi,qualità condizionate da fattori che non sono in stretta correlazione con i meccanismi di produzione energetica e tanto meno con l’evoluzione e la funzionalità nervosa, ma da componenti congenite e ormonali non stabili.
Il gioco del calcio richiede prestazioni complesse, sempre diverse (OPEN SKILL). Per questo motivo, anche l’insegnamento e l’apprendimento dei “fondamentali” tecnici e tattici dovrà effettuarsi in un regime di plasticità e massima adattabilità alle situazioni prevedibili e imprevedibili che il gioco stesso proporrà
Determinante sarà quindi possedere una base psicomotoria che doterà il giocatore di schemi di movimento che dovranno stabilizzarsi; lo faranno grazie alle CAPACITA’ COORDINATIVE GENERALI – APPRENDIMENTO, CONTROLLO, ADATTAMENTO, TRASFORMAZIONE, ORGANIZZAZIONE-, e alle CAPACITA’ COORDINATIVE SPECIALI, adeguate, quindi adatte, proprie della disciplina CALCIO. Diversi autori hanno affermato che le capacità coordinative determinano in modo decisivo la velocità e la qualità di acquisizione delle capacità tecniche e tattiche, nonché la loro stabilità.
Dalle varie classificazioni relative alle capacità coordinative, dovremmo individuare, in primis, percorsi di sviluppo di quelle coordinazioni strettamente collegate al “MODELLO PRESTATIVO-CALCIO” ed esercitarle nello “spazio-gioco”.
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Proporre e riproporre ai giocatori esercitazioni coordinative generiche, senza palla, senza pressione temporale, senza avversario, prive di variabili, non presenta, di fatto, controindicazioni, ma non è questa la via preferenziale verso lo sviluppo più efficace delle qualità del calciatore che durante una sola azione di gioco effettua un numero consistente di calcoli matematici e fisici per prendere diverse decisioni in funzione di tempo e spazio, per creare la migliore delle risposte.
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						Dovremmo 
						mettere in grado il giocatore di effettuare 
						esercitazioni costruite su stimoli
						percettivi spaziali temporali tecnici tattici 
						comunicativi assolutamente simili se non uguali a quelli 
						della partita per intensità, durata, volume densità e 
						complessità, che possano indurlo a sentire, percepire, 
						decidere, eseguire rapidamente i comandi cerebrali, e 
						creare giocate efficaci, attraverso il miglioramento 
						della capacità di coordinare
						le catene neuro-muscolari.
						
						Si lavorerà su tali parametri al fine di:
						-agevolare l’esecuzione del gesto tecnico-tattico, 
						acquisendo automatismi adattabili e utilizzabili in 
						situazioni variabili
						
						-favorire il processo neuro-decisionale(percezione, 
						anticipazione, attuazione) elaborando efficacemente e 
						nel minor tempo possibile le risposte mentali (timing)
						
						- ottimizzare le proprie capacità in funzione della 
						dinamica del gioco (allenamento funzionale a servizio 
						della strategia dell’allenatore), essere veloci nel 
						calcio non significa, ovviamente, solo arrivare prima, 
						ma sviluppare al meglio la propria intelligenza di 
						gioco,vagliare istantaneamente, partendo da ciò che si è 
						percepito, tutte le probabilità di ciò che sta per aver 
						luogo, e mettere in campo la migliore delle risposte 
						situazionali, quella vincente.
						
						Basilare sarà quindi, come detto, allenare e stimolare 
						le capacità in modo integrato e correlato all’aspetto 
						tecnico-tattico. La scansione temporale classica ( 
						cicli, micro e macrocicli, pre-season ) probabilmente 
						non corrisponde al paradigma calcio. Facilmente non ha 
						mai corrisposto, ma tempi addietro non si era a 
						conoscenza, come oggi, di tutto ciò che avviene in 
						partita (di quasi tutto).
						
						L’allenamento dovrà quindi essere funzionale da vari 
						punti di vista, basato su alcuni aspetti metodologici 
						tali da innalzare la prestazione.
						
						Esso dovrà:
						
						- allenare inscindibilmente, perlomeno da un punto di 
						vista concettuale capacita’ coordinative e condizionali;
						- allenare sempre il gesto calcio-specifico;
						- allenare la calciagility con particolare riferimento a 
						CDD, CDS accelerazioni e frenate. Nei giochi di squadra, 
						open skill, non è sufficiente godere di un ottimo stato 
						di forma, buon punto di partenza. Per il giocatore 
						risulterà essenziale raggiungere e mantenere un elevato 
						livello esecutivo che, come abbiamo visto, nasce da una 
						disposizione mentale, dall’anticipo e dalla lettura 
						certa della situazione;
						
						- allenare la variabilità;
						- allenare la multilateralità in ambito coordinativo con 
						infiniti esercizi e stimoli NON generici , variabili ma 
						non fuori tema, mirati cioè allo sviluppo delle qualità 
						in esame;
						- ideare esercitazioni per acquisire una netta coscienza 
						specifica nel senso di pensiero tattico del gioco del 
						calcio ( adegua talettura della situazione )
						
						- acquisire un adeguato timing
						
						Utilizzare una metodologia che preveda l’alternanza di 
						esercizi formativi e di SSG programmati sul focus della 
						sessione potrebbe essere una delle possibilità. 
						Focalizzando l’attenzione sul gioco oltre che sulla 
						pratica tecnica o “atletica”, i giocatori saranno 
						incoraggiati a diventare tatticamente più consapevoli e 
						sapranno prendere decisioni migliori, verranno indotti a 
						pensare strategicamente il gioco, a porre capacità 
						attentive e di lettura della situazione a servizio della 
						squadra, ad azzeccare sempre meglio ritmi e timing delle 
						azioni; inoltre lo sviluppo graduale delle competenze 
						avverrà all’interno di un contesto realistico, 
						divertente e sport-specifico
						
						Tarsi Marco
						
						BIBLIOGRAFIA
						
						ARTICOLI SITO http://www.alleniamo.com/
						
						- IL GIOCO NON VA MAI FUORI FORMA
						
						- INCREDIBILE EQUILIBRIO
						
						
									
									 
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Giocando Integra-MENTE (parte prima)
Autore: Marco TARSI
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— Alleniamo.com (@Alleniamocom) 1 Luglio 2015





























