Unità di lavoro. Seduta di allenamento

Data inserimento nel sito: 21/03/2018

Valutazione preliminare

Una corretta programmazione di un’unità di lavoro (singola seduta) deve tenere conto di criteri che la possano rendere performante e finalizzata all’apprendimento concreto da parte dei giocatori (bambini o adulti), ovviamente adattandosi al contesto generale in cui ci si trova sotto tutti i punti di vista.

Quindi importante sarà la categoria presa in considerazione e di conseguenza avvalersi di diversi ragionamenti come ad esempio la definizione degli obiettivi tecnici, di quelli tattici, il numero di giocatori a disposizione, il materiale a disposizione, oltre agli obiettivi programmati nel tempo da parte della Società di appartenenza.

Si ragionerà in seguito sulla struttura della seduta che dovrà essere caratterizzata da poche pause, evitando di conseguenza “code” lunghe, limitando i tempi d’attesa tra una ripetizione e l’altra e rendendo la seduta stessa fluida; prevedere delle varianti ed eventualmente esercitazioni multifunzionali (slide sotto riportata), stabilire lo spazio e dove eseguire le esercitazioni al fine di avvicinarci a un contesto realistico, in una sorta di “destrutturazione “ di una partita.

 


Fondamentale anche l’organizzazione finalizzata all’utilizzo di tutto il “gruppo squadra” oltre che del materiale a disposizione, ad esempio il recupero dei palloni che devono essere sempre messi a disposizione per evitare attese e ritardi, oppure un utilizzo limitato dei materiali e che possano corrispondere il più possibile tra una fase e l’altra al fine di perdere meno tempo nella sistemazione degli stessi.

Altra considerazione che ritengo fra le più importanti è la “Comunicazione” da parte dell’Allenatore sia nei confronti dei giocatori che dello Staff Tecnico.

Infatti, una metodologia, una seduta, un’esercitazione, devono essere ragionate e scelte con criteri corretti, ma rischierebbero di diventare fini a se stesse se poi mancasse una corretta comunicazione, poiché “Essere” Allenatore è fondamentale, per riuscire a trovare, oltre alla competenza, anche l’empatia con il proprio gruppo di lavoro, saper trasmettere emozioni ed entusiasmare incidendo sull’aspetto mentale ed emozionale, considerando la Persona ancor prima del giocatore.

Il tutto senza trascurare il rispetto reciproco dei ruoli ma al fine di motivare i giocatori esaltandone le loro abilità tecnico-tattiche, limitatamente alle possibilità individuali di ognuno.

Prendendo in considerazione i Settori Giovanili, l’Allenatore ha anche una missione che è quella di accompagnare e affiancare i ragazzi nei loro sogni e nelle loro ambizioni ma sempre in un contesto realistico e senza illuderli.

Semplicemente far credere a loro nella bellezza dello Sport, educarli alla lealtà Sportiva, al culto del sacrificio e del lavoro che uniti alla Passione potrebbero portare a traguardi insperati.

Le fasi di una seduta potrebbero essere così distribuite in ordine cronologico:

1) Nell’attività di Base, anche giochi iniziali d’introduzione all’allenamento.

2) Esercizi (“io e il pallone”, “io il pallone e il compagno/i”, senza avversari)

3) Situazioni (con l’avversario ad esempio dal 1vs1 al 3vs3)

4) Possessi (liberi o a schieramento posizionale di reparto o tutta la Squadra)

5) Giochi e partite a tema (quindi partite vincolate da obiettivi specifici)

6) Gioco, partita libera (partite che costituiscono una sorta di “test” per osservare se gli obiettivi e i principi di gioco che ho cercato di trasmettere sono stati raggiunti o meno)

La mia metodologia pre - corso UEFA B

Prima del presente Corso, ho maturato negli anni convinzioni che non sono da considerare verità assoluta, ma solo frutto d’informazione, osservazione, esperienze, errori commessi e che, con spirito autocritico e perfezionistico, continuo a modificare o integrare alla ricerca del costante miglioramento.

La struttura schematica, sotto riportata, rappresenta una base di partenza che ho formulato in seguito ad un continuo aggiornamento e perfezionamento negli anni, ovvio, in continua progressione al servizio dei Ragazzi.

Considerando tre allenamenti settimanali, in questa Stagione Sportiva 2016/17, ho deciso di proporre un ciclo di sei sedute nell’arco di due settimane.

Questa struttura consente ripetitività delle esercitazioni (ed esercizi) all’interno delle quali si possono modificare obiettivi e nello stesso tempo, variabilità poiché ogni esercitazione è ripetuta al massimo due volte al mese.

Il risultato è un efficace apprendimento degli obiettivi e avanzando nella stagione, si garantisce velocità d’esecuzione delle strutture proposte perché già conosciute.

La struttura non è casuale ma ogni dettaglio è frutto di un ragionamento derivato da esperienze, osservazione, errori, efficacia, grado di soddisfazione dei giocatori.

Ogni seduta d’allenamento è costituita da sei fasi (fra cui una dedicata alla prevenzione) per un totale di 36 fasi nell’arco delle due settimane ed aggiungendo l’attivazione pre-partita che considero un quarto allenamento o una fase elaborata, si raggiunge un totale di 38 fasi.

 

La settimana “tipo A” rappresenta l’evoluzione della mia metodologia d’allenamento iniziata sette anni fa e parecchio modificata nel tempo mentre la seconda settimana “tipo B” è la scelta d’introdurre in prevalenza gli Small Sided Games (partite a tema in spazi e/o a numero di giocatori ridotto), perché li ritengo performanti e di grande efficacia per la crescita tecnico-tattico-condizionale sia a livello individuale che collettivo, al fine dell’apprendimento dei principi di gioco e delle abilità tecniche dei ragazzi (stesso riscontro l’hanno avuto allo Staff Tecnico del Settore Giovanile del F.C. Internazionale, dove hanno introdotto gli SSG, oltre al Futsal, nella loro programmazione – riunione con lo staff Inter presso Mantova Calcio nella Stagione Sportiva 2015/16).

 

Le fasi, le sedute d’allenamento e le due settimane sono fra loro complementari e permettono di allenare i ragazzi a 360° in qualsiasi aspetto.

I risultati delle ultime due stagioni sportive sono stati soddisfacenti, sia per la crescita del singolo individuo a livello tecnico-tattico e volendo scorporare, sia per una buona resa prestativa senza mai accusare cali “fisici”, soffermandoci sulle prestazioni in gara a livello condizionale.

Resta scontato e importante rilevare che il tutto va poi contestualizzato in merito a molteplici variabili, quindi la struttura schematica non deve rimanere tale ma potrebbe subire modifiche necessarie al fine di adattarsi alla situazione generale e soprattutto alle Persone verso le quali si ha la responsabilità di allenare in maniera finalizzata al loro miglioramento, dal punto di vista globale (tecnico, tattico, condizionale, educativo).

Resta quindi di fondamentale importanza il concetto di contestualizzazione e flessibilità incentivate da uno spirito perfezionistico in continuo aggiornamento.

Gli Small Sided Games

Come specificato nel paragrafo precedente, ho introdotto nella mia metodologia anche un utilizzo consistente degli Small Sided Games, non per inchinarmi alle mode del momento ma poiché ho costatato che l’obiettivo tecnico/tattico allenato è appreso in maniera concreta e riprodotto in campo durante le partite di campionato.

L’efficacia di queste esercitazioni, è sicuramente dovuta al fatto che ci si allena in un contesto situazionale, d’agonismo (incentivato dalla competizione e da personali tabelle meritocratiche) e che il numero ridotto dei giocatori impiegati, aumenta ovviamente la ripetitività dell’obiettivo sia per unità di giocatore sia di tempo (come dimostrato anche da uno studio personale sottoforma di statistiche).

Struttura schematica del ciclo standard di 2 settimane

Settimana “A”

1° Giorno

- traiettorie alte: tecnica, coordinazione, principi di gioco, divertimento

- 3vs3 4vs4 tre campi diversi: tecnica, tattica, condizionale forza/resistenza/situazionale, principi di gioco, competizione

- campi affiancati e/o 4 settori: tecnica, tattica, principi di gioco

- partita tema con 3 j minimo: tecnica,tattica, (possesso palla, pressing, costruzione, preparazione finalizzazione, tiro in porta e altro), principi di gioco

- partita finale: tecnica, tattica, squadra larga fp, stretta fnp, pressing, principi di gioco vari.

2° Giorno

- tecnica analitica non contestualizzata e coerver: tecnica (io e il pallone), coordinazione, ricezione e trasmissione, alta frequenza del gesto tecnico

- circuito integrato in situazione: 1vs1 al 3vs2, principi di gioco, coordinativo, condizionale forza/velocità/resistenza

- ssg 2/3 squadre: principi di gioco vari

- partita tema con 3 j minimo: tecnica,tattica, principi di gioco, (possesso palla, pressing, costruzione, preparazione finalizzazione, tiro in porta e altro)

- partita finale: tecnica, tattica, squadra larga fp, stretta fnp, pressing, principi di gioco vari.

3° Giorno

- rondos, gdp e/o occupazione dello spazio: tecnica, tattica situazionale e semi-situazionale

- partita tema con 3 settori semi-situazionale: tecnica,tattica, principi di gioco (possesso palla, pressing, costruzione, preparazione finalizzazione, tiro in porta e altro).

- gruppo a preparatore coordinativo atletico: esercitazioni integrate o secco

- gruppo b 1vs1 2vs2 3vs2 + ssg 3vs3 4vs4 o tiri in porta analitico o situazioni tattiche (calci d’angolo, palle inattive, pressing e contrapposizione tattica analitica / situazionale): tecnica, tattica, principi di gioco.

- partita tema con 3 j minimo: tecnica,tattica, principi di gioco (possesso palla, pressing, costruzione, preparazione finalizzazione, tiro in porta e altro)

- partita finale e/o situazioni tattiche (calci d’angolo, palle inattive, pressing e contrapposizione tattica): tecnica, tattica, squadra larga fp, stretta fnp, pressing, principi di gioco vari.

-------------------------------------------

Settimana “B”

1° Giorno

- tecnica analitica contestualizzata specifica e/o correttiva: tecnica, tattica.

- ssg 2/3 squadre senza sponde: principi di gioco (es triangolo, squadra corta, etc.)

- ssg 3 squadre con sponde: principi di gioco (es cambio gioco/ampiezza)

- ssg 3 squadre con sponde: principi di gioco (es verticalizzazione)

- partita finale: tecnica, tattica, squadra larga fp, stretta fnp, pressing, principi di gioco vari.

2° Giorno

- tecnica analitica contestualizzata costruzione dal basso: tecnica ricezione trasmissione, tattica, principi di gioco.

- ssg 2/3 squadre con o senza sponde: principi di gioco (es triangolo, squadra corta, etc.)

- ssg 3 squadre con sponde: principi di gioco (es tiro in porta)

- partita tema con 3 j minimo: tecnica,tattica, principi di gioco (possesso palla, pressing, costruzione, preparazione finalizzazione, tiro in porta e altro)

- partita finale: tecnica, tattica, squadra larga fp, stretta fnp, pressing, principi di gioco vari.

3° Giorno

- tecnica analitica contestualizzata affondo: tecnica ricezione trasmissione, tattica, principi di gioco.

- ssg 2/3 squadre con o senza sponde: principi di gioco (es triangolo, squadra corta, etc.)

- gruppo a preparatore coordinativo atletico: esercitazioni integrate o secco

- gruppo b 1vs1 2vs2 3vs2 + ssg 3vs3 4vs4 o situazioni difesa vs attacco (e viceversa) o tiri in porta analitico: tecnica, tattica, principi di gioco.

- partita tema con 3 j minimo: tecnica,tattica, principi di gioco (possesso palla, pressing, costruzione, preparazione finalizzazione, tiro in porta e altro)

- partita finale: tecnica, tattica, squadra larga fp, stretta fnp, pressing, principi di gioco vari.

4° Giorno. Attivazione pre-partita (25 mt) Settimana A - B

- psicocinetico e possesso: risveglio psico-fisico progressivo, tecnica, tattica, principi di gioco (uno/due, muro, terzo uomo). (mobilità articolare alta, scivolamenti laterali, cdd e cds, occupazione dello spazio, orientamento spazio/temporale, smarcamento in zona luce, comunicazione uomo solo)

- prevenzione (autogestito dai giocatori in un contesto di ordine ed organizzazione)

- tecnica analitica non contestualizzata: trasmissione e ricezione (ripetitività e rapidità in brevi scatti/sprint con cambio passo nel “dai e segui”)

- allunghi in situazione di gioco: trasmissione e ricezione traiettorie paraboliche, accorcio in avanti, verticalizzo veloce.

- possesso generico: obiettivo triangolazione _ gdp: obiettivi mantenimento, costruzione, verticalizzazione e transizioni (pressing e consolidamento)

- tiri in porta uno/due

N.b.: riserve - rondo in 10x10 o 8x8

-------------------------------------------

Descrizione unità di lavoro

Descrizione unità di lavoro Categoria: giovanissimi regionali “A” (di buon livello)

Staff tecnico: Allenatore, Collaboratore, Preparatore Atletico Coordinativo

Periodo della stagione e giorno della settimana

Mese: novembre

Settimana: 10^ dall’inizio della stagione sportiva

Seduta allenamento: 30^ dall’inizio della stagione sportiva

Ipotizzo di trovarmi nella settimana “tipo a” al secondo allenamento settimanale (su tre complessivi).

Numero giocatori a disposizione: rosa di 20 giocatori. 18 di movimento più 2 portieri.

Spazio e materiale a disposizione: metàcampo di dimensioni circa 65 x 55

Materiale: palloni (possibilmente uno a testa), paline (o paletti), cinesini (delimitatori), conetti, speed ladder, materassino, over, ostacoli, casacche (10 arancio + 10 gialle).

Obiettivo principale

Premessa:

i ragazzi ad inizio stagione sono stati allenati ed istruiti sul 1vs1 in forma specifica, partendo da una sorta di “ripasso” dal più semplice al più complesso, in particolare dal punto di vista didattico è stato spiegato a loro:

- Come eseguire una corretta “pressione” suddividendo i casi in cui l’attaccante si trovi in condizione di “palla coperta” o “palla scoperta”, la corretta postura con divaricata antero-posteriore, balzelli rapidi sull’avanpiede, le scivolate difensive ad arretrare con finta d’intervento.

 

- Sono state eseguite esercitazioni in situazioni semplici, in diverse parti del campo simulando la pressione in metà campo offensiva in zona laterale nei confronti di un “terzino” avversario in fase di possesso, in metà campo difensiva in zona laterale nei confronti di un “esterno alto” (o attaccante) avversario, pressione in zona centrale del campo a livello della mediana di centrocampo o in prossimità dell’area di rigore.

Valutazione della scelta dell'obiettivo. 

L’unità d’allenamento è incentivata sul 1vs1 prevalentemente in Fase di Non Possesso (FNP) e unitamente, sulla marcatura individuale (a “uomo”).
La scelta è dovuta a due valutazioni:
 - Ho riscontrato nelle prime partite di campionato che il 40% delle reti subite sono arrivate da “palle inattive”ed un altrettanto 40% da incursioni sulla fascia laterale (soprattutto alla nostra sinistra) da parte degli attaccanti avversari che vincendo l’1vs1 laterale nei confronti dei nostri difensori esterni (terzini) potevano servire cross in centro area, in particolare “arretrati”, a servire attaccanti spesso smarcati.
 - Se parlassimo esplicitamente di prime squadre, in seguito a parecchio calcio osservato negli ultimi anni, ma senza entrare nello specifico, sono attualmente orientato a prediligere dal punto di vista tattico a un modulo di marcatura individuale (“a uomo”) dalla trequarti difensiva in giù ed alla marcatura a zona dalla trequarti difensiva in su.
Nei settori giovanili, a maggior ragione, insistere sulla marcatura individuale per quanto mi riguarda, esula da una considerazione puramente tattica ma credo sia determinante per crescere, a livello di personalità, giocatori più abili dal punto di vista del duello difensivo, più “combattivi” e più responsabili senza contare sulla copertura sistematica offerta da un compagno di squadra.

Sono della convinzione che sia più semplice adattare la personalità di un difensore cresciuto nella marcatura individuale alla marcatura a Zona o di letture delle traiettorie del pallone, garantendo maggior efficacia che viceversa.
Di certo gli estremismi sono poco edificanti e specialmente nel calcio, non valuto idee migliori di altre ma semplicemente alternative e talvolta complementari, per cui grazie ad uno spirito autocritico, favorito da un atteggiamento portato al perfezionismo, le mie convinzioni sono in costante discussione e rivoluzione.

-------------------------------------------

Contestualizzazione

Sabato 10/12/2016, ho proposto alla Squadra un’esercitazione multifunzionale che nella sua complessità, alla prima volta in cui la si esegue, meriterebbe più tempo a disposizione per la spiegazione in merito alla struttura e ai particolari tecnici e tattici specifici.

Un Allenatore deve sapere contestualizzarsi in merito alle diverse problematiche e situazioni, di conseguenza ho modificato la struttura riducendo in parte il “carico cognitivo”,
determinato dalla multifunzionalità e dalla complessità organizzativa.
La struttura che avrei proposta e che sarebbe già stata ben assimilata da una squadra alla sua 10^ settimana di “lavoro”, la presento di seguito, schematizzata e spiegata nei dettagli mentre nella “Scheda dell'Allenamento” espongo la variante semplificata che sarà eseguita sul campo
 ... [ continua ]


 

 

 

[ Scarica la relazione ]