Formazione TECNICA | Roberto MURGITA | Tesi Master All. Pro.| Settore Tecnico F.I.G.C.

Portieri e attaccanti. Anatomia di due ruoli importanti

Introduzione

Sono appoggiato al muretto che confina con il campetto dell’oratorio di fronte a casa mia e osservo dei bambini giocare a pallone: due squadre da sei compreso il portiere che si combattono con un entusiasmo che ti contagia. Ad un certo momento un bambino con i capelli neri e un ciuffo ribelle riceve palla, girato di schiena alla porta, e dopo una finta a sbilanciare il suo marcatore, si prepara, con uno stop a seguire, la palla per essere calciata. Il tiro è perfetto, incrociato, indirizzato sul palo più lontano, sembra fatta ma il bambino che sta in porta con uno spostamento di piedi repentino, accorcia le distanze verso la palla e con un balzo felino devia la palla sul fondo salvando la propria squadra da un possibile gol. Che meraviglia! Gesti che sarebbero applauditi anche a San Siro, all’Olimpico o al Ferraris e che mi fanno pensare alle qualità innate che devono avere giocatori come il portiere e l’attaccante, due ruoli così diversi ma nello stesso tempo così uguali, così unici. Due obbiettivi diversi; uno quello di non subire gol, l’altro quello di farli. Uno, quello di collegarsi con la squadra con la sua voce, con il suo atteggiamento, con la sua personalità. L’altro, quello di essere il punto di riferimento delle manovre offensive, il terminale, colui che è deputato a decidere con i suoi gol le sorti della propria squadra. Due ruoli in contrapposizione che hanno una serie di punti in comune, come ad esempio l’aspetto psicologico, condizionato fortemente dalle responsabilità nei confronti della squadra, del mister, della società, del pubblico e della stampa. Personalità forti, pronte a mettersi in gioco nei momenti decisivi della gara grazie al coraggio che permette loro di trovare nella fantasia lo spunto giusto, e nello stesso tempo dotate della forza interiore, dell’equilibrio per superare gli attimi difficili di una partita oppure i periodi neri di una stagione quando le cose non vanno per il verso giusto. In una squadra di calcio portiere e attaccante hanno diversi ruoli ma esercitano entrambi un grande fascino perché spesso vengono idealizzati nell’immaginario della gente, degli sportivi in quanto elementi carismatici dalle grandi responsabilità nei confronti della squadra, della società e della tifoseria.

1. Il Portiere.

Le prestazioni negative di un attaccante o di un centrocampista possono essere rimediate in qualche misura da altri compagni di squadra; per il portiere invece non esiste prova d’appello un suo errore può compromettere l’intero svolgimento della partita come d’altro canto un intervento”miracoloso”, un rigore neutralizzato possono salvarla.
Può dunque essere l’ultimo baluardo di una difesa maldisposta, ma può anche con un intervento errato, vanificare le prestazioni positive della propria formazione. E’ per questo che il portiere pur facendo parte della naturale conformazione della squadra vive la partita in un modo completamente diverso dagli altri componenti; egli deve necessariamente valutare in maniera fredda le diverse situazioni di gioco e deve quindi avere una lettura veloce del possibile andamento dell’azione. In virtù della propria posizione del campo che lo pone alle spalle dei compagni di gioco, il portiere è in grado di dirigere le manovre offensive e di intuire, prima degli altri l’approssimarsi di un pericolo dirigendo la difesa per scongiurarlo. Il portiere inoltre, soprattutto col gioco attuale non deve limitarsi ad intervenire sui palloni calciati dagli avversari ma deve essere parte attiva della manovra offensiva della propria squadra, utilizzando una lunga e ben dosata rimessa in gioco o intervenendo rapidamente nel giro-palla della difesa al fine di trovare spazio nella parte opposta del campo, oppure diventare se le circostanze lo richiedano, battitore “libero” e uscire coi piedi sull’avversario lanciato a rete.

Massimo Cacciatori, docente federale, a proposito dei nuovi compiti, pensa che il portiere oggi vada sempre più trattato come un giocatore normale e che debba partecipare alle esercitazioni tecnico tattiche in modo da consentirgli una maggiore integrazione ed una comprensione del progetto di gioco con una consapevolezza superiore. E’ chiaro che, oggi ancora più di ieri, il numero uno per fare la prestazione deve necessariamente non trascurare i fondamentali di tecnica della presa ,della deviazione con braccio omologo e con il braccio di richiamo, la presa di posizione, i tempi di attacco alla palla, il posizionamento dei piedi, così come i principali gesti tecnici con la palla come controllo orientato, conduzione , passaggio o lancio. I portieri di una squadra possono avere caratteristiche fisiche e tecniche differenti, quindi vanno allenati differentemente con programmi che vanno concordati sulla base di ciò che pensa l’allenatore e quindi su carichi da lui decisi insieme al preparatore fisico e a quello dei portieri. Il preparatore dei portieri non deve mai prendere il posto dell’allenatore anche se la quotidianità finisce col creare un rapporto speciale. L’allenatore deve conservare il canale privilegiato, quello che permette di far passare le proprie idee, quello degli stimoli delle motivazioni, dei suggerimenti comportamentali, quello del comando.
Il portiere ha un ruolo veramente complesso che richiede carisma, temperamento, velocità di lettura, fantasia , tempismo e una buona dose di coraggio, e durante la sua formazione che va dai 10 anni ai 18, deve trovare forza nel lavoro e nello sviluppo delle capacità coordinative che equivalgono una buona tecnica, senza mai dimenticare la crescita mentale. Deve essere sveglio, deve capire velocemente il gioco e nello stesso tempo deve imparare a far scivolare , errori e responsabilità che finirebbero col schiacciarlo.
Ho lavorato con alcuni maestri che reputo professionisti impeccabili e profondi conoscitori del mondo complesso dei portieri. Attraverso le loro parole si può osservare le loro diverse priorità, e i parametri in comune sulla preparazione di questi atleti dal ruolo così importante.

2. Il portiere: considerazioni su un ruolo illustre
Qualità fisiche del portiere
Il portiere nel calcio odierno necessita di una buona altezza (1,85 cm-1,92 cm) per coprire più porta sui tiri degli avversari, per contrastare in uscita le palle alte degli attaccanti alti fisicamente, anche se ci sono ottime eccezioni come Gillet e Casillas. Inoltre deve avere forza, velocità, flessibilità, coordinazione e una buona resistenza agli sforzi fatti in allenamento. La prestazione del portiere in partita è basata su azioni che si realizzano con sforzi brevi e di alta intensità (forza esplosiva, elastica) e velocità di esecuzione abbinata ad una coordinazione e flessibilità ottimale di tutto il corpo. Quindi un patrimonio genetico di fibre muscolari qualitative unito ad un allenamento di qualità eseguito sempre in forma massimale, rende il portiere ancora più rapido e reattivo.
Qualità psicologiche del portiere
Nella prestazione del portiere la componente psicologica è estremamente importante. Sentire la fiducia dei compagni, dell’allenatore e dell’ambiente esterno sommato a tutto una serie di fattori personali, permettono al portiere di essere concentrato in allenamento e in partita, rendendolo più attento e pronto a interpretare ogni situazione di gioco. Tranquillità, sicurezza, volontà, spirito di sacrificio, continuità di attenzione e concentrazione, personalità (leader del reparto difensivo), coraggio sono tutte qualità necessarie per destreggiarsi al meglio nel ruolo del portiere.

I principali gesti tecnici
I gesti tecnici sono tutti importanti: presa, deviazione e respinta, posture, spostamenti, posizione sulla porta in funzione della palla, uscite alte e basse, tuffo, trasmissione palla, mani e piedi. Quelli che reputo più importanti nel portiere moderno sono: la presa perché se si interrompe un azione di gioco il portiere può far ripartire l’azione della squadra come primo attaccante, la posizione sulla porta in funzione della palla degli avversari e compagni, la ricezione e i rilanci con i piedi verso i propri compagni dove il portiere diventa il primo attaccante, le uscite alte e basse dove oggi le squadre hanno attaccanti con struttura elevata (1,90 cm) e difese che stanno alte sulla linea difensiva. Settimanalmente curo tutti i gesti ma specialmente quelli dove i portieri sono carenti.
La settimana tipo
Lunedì : Riposo Martedì: Riscaldamento con corsa lenta per smaltire la gara e rimettersi in moto, oppure tecnica podalica in forma dinamica o blanda. Mobilità arti inferiori e superiori. Esercizi di coordinazione e preparazione alla forza generale e preventiva con l’ausilio di tavolette e tappetini elastici. Potenziamento arti inferiori, superiori e tronco con macchine isotoniche (versapulley – rematore – yo-yo ecc.). Sviluppo in rapidità su percorsi coordinativi + gesto tecnico. Lavoro con squadra (tattica – partita). Scarico colonna vertebrale e addominali. Mercoledì mattina: Riscaldamento con esercitazioni di destrezza con le mani o per la tecnica di presa alla figura o tecnica podalica. Adattamento a terra. Sviluppo forza esplosiva, elastica, eccentrica e reattiva con balzi e multi balzi su over e ostacolini bassi e dal plinto (40 – 50 cm) + gesto tecnico. Lavoro con squadra (tattica, partitine e tiri) Mercoledì pomeriggio : Riscaldamento con esercitazioni di tecnica podalica abbinate a situazioni di gioco con i piedi. Esercitazioni tecniche di adattamento a terra. Lavoro sulla porta con parate combinate (max 3 – 4) eseguiti alla massima rapidità con tempo di recupero totale. Obiettivo la posizione e la copertura della porta, il gesto tecnico (presa o deviazione). Situazioni tattiche, tiri in porta e partita con la squadra. Giovedì: Riscaldamento con i piedi, esercizi di destrezza e tecnica fine. Esercitazioni di tecnica di spostamento e coordinazione in approccio alle palle alte. Cross da tutte le posizioni per le uscite alte con o senza avversari con vari tipi di traiettorie (corta, lunga, tesa e parabola) inserendo talvolta anche combinazioni che prevedono tiri verso la porta prima o dopo l’intervento all’uscita. Un tempo della partita amichevole. Venerdì : Riscaldamento tecnico in destrezza con uno o più palloni sia con le mani che con i piedi
 
[ read more ]

Per leggere e analizzare tutta la relazione vi consigliamo di scaricarla da questo link

 

Correlazioni