Video Analysis |  Match Analysis  | Scout Report | Juventus.com
Come ha giocato il Bayern a Torino

Un’analisi tattica della partita di andata per meglio capire punti di forza e punti di debolezza della squadra di Guardiola

Terza parte


 

Il ruolo di Vidal

Certamente più dinamico e propulsivo rispetto a Xabi Alonso, il cileno è stato proposto nominalmente davanti alla difesa, anche se è stato portato a giocare tra i due centrali di difesa (Alaba e Kimmich) allo scopo di creare superiorità numerica in fase di manovra.

 

Con un giocatore dietro fisso (Vidal), quindi, Alaba e Kimmich sono diventate vere e proprie mezzali, mentre Lahm si è assunto la posizione di mediano aggiunto per garantire un’opzione in più in fase di passaggio, oltre che chiamare gli uno-due con Muller.

 

Giocando da ultimo uomo, alla Bonucci per intenderci, Vidal non ha quasi mai voluto arrischiare il passaggio, tanto è vero che ha giocato la maggior parte delle palle (39) in sicurezza verso Alaba, senza mai appoggiarla per esempio a Lewandowski.

 

Arturo è quello che ha giocato più palloni nel corso della partita di andata (131), cercando di mandarla in avanti più con i lanci (9 positivi) che con la sfera a terra. Il cileno ha inoltre intercettato 4 palle, recuperandone tre.

 

La touch map del cileno


 

In attacco

 

 

Il possesso palla medio per gara del Bayern è di ben 39 minuti. L’80% dei gol segnati è arrivato dopo una lunga azione manovrata con il coinvolgimento di un ampio numero di giocatori. È importante sottolineare come se sono ben 640 i passaggi medi a partita di cui l’80% riusciti, quelli utili per gara siano appena il 14% (115). Il 91% delle azioni manovrate vengono impostate “da dietro” nella propria metà campo.

 

Infatti la squadra bavarese realizza una media di oltre 350 passaggi corti nella propria metà campo. Interessante notare come la sconfitta contro il Mainz di Martin Schmidt (la seconda stagionale del Bayern) sia sopraggiunta contro una formazione schierata con il 5-2-3.

 

Anche la prima sconfitta è arrivata contro un Borussia Mönchengladbach schierato per l’occasione con il 3-5-2 da André Schubert, con cinque difensori in fase difensiva grazie alla scalata dei due esterni di centrocampo. Il campione è ancora piccolo, ma se due indizi fanno una prova – scrive il sito di approfondimenti calcistici “Ultimo Uomo” – il Bayern incontra difficoltà contro squadre che gli impongono di attaccare in parità numerica nell’ultima linea.

 


 

In attacco

Come difende il Bayern? A tutto campo. La caratteristica principale è quella dell’aggressione su portatore palla per riconquistare la sfera: è qui che Guardiola vince le partite.

 

Tanta è infatti la densità di giocatori in maglia rossa fin dal cerchio di centrocampo.

Giocare cercando il palleggio insistito, ‘specchiando’ quanto fa il Bayern, non paga: come si è visto nella partita di andata, i pericoli maggiori sono arrivati quando – intercettata la sfera – i bianconeri hanno rilanciato subito la manovra cambiando gioco o cercando con un lancio lungo di cogliere impreparata la difesa bavarese, come in quest’occasione.

Nello specifico, Marchisio ruba la sfera e manda in porta Mandzukic con un solo traversone

 


 

Cosa fare (e cosa evitare)

Sarà quindi importante non impostare il proprio gioco con passaggi ravvicinati a due o tre metri, che esaltano le doti di grande aggressività dei giocatori del Bayern, e cambiare rapidamente gioco dove la loro ampiezza in campo li porta ad essere molto scoperti.

Dall’analisi delle partite di Bundesliga si evince che se la squadra avversaria è particolarmente remissiva, i giocatori di Guardiola diventano imprendibili (elevatissima la percentuale di passaggi riusciti allo Stadium, 89.3%) con i continui cambi di gioco ed i movimenti atti a non dare punti di riferimento.

Aggressività, pressing alto e ripartenze veloci potrebbero essere ottime armi per metterli in difficoltà e colpirli, come mostrano queste immagini.

Vidal cerca di verticalizzare ma Pogba intercetta palla

 

Il francese si fa venire addosso Arturo ma, prima del contatto, scarica il gioco su Dybala, allargandolo in contropiede. Nel frattempo Mandzukic e Cuadrado, più veloce del proprio marcatore diretto, sono già involati verso la porta. 

 

Il traversone in mezzo avviene in condizione di superiorità numerica. L’occasione è ghiotta, nonostante la conclusione sbagliata del croato – il quale avrà modo di rifarsi in seguito, propiziando entrambe le azioni dei gol bianconeri nella ripresa.

 


 


Fonte: Juventus.com
Data inserimento nel sito: 14/03/2016