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Come ha giocato il Bayern a Torino

Un’analisi tattica della partita di andata per meglio capire punti di forza e punti di debolezza della squadra di Guardiola

Seconda parte


 

L'allargamento del gioco sulle fasce

La statistica dice che il 25% dei gol realizzati dal Bayern si verifica con rifinitura da “cross laterale”, il che testimonia un importante utilizzo dell’ampiezza e una importante capacità nel vincere i duelli individuali, 47%, soprattutto nelle corsie esterne.

 

Partiamo da questo principio: in fase di possesso, Guardiola fa stazionare i giocatori delle corsie esterne molto larghi di modo da poter coprire una maggior fetta di campo in fase offensiva.

In fase di non possesso, la squadra invece si accorcia molto su sé stessa e si proietta in pressing sul portatore di palla.

Il palleggio fa muovere la sfera da una parte all’altra del campo alla ricerca del varco giusto, e mentre chi è in possesso del pallone avanza, i compagni si danno da fare con tagli ed inserimenti per portare via l’uomo e cercare di creare i corridoi giusti per affondare il colpo

Guardate come gioca largo ed avanzato Douglas Costa, per esempio

A sinistra, a Torino, Douglas Costa - che ha giocato addirittura più avanzato di Lewandowski in alcuni momenti del match - ha messo a verbale ben 9 cross ma anche perso un elevato numero di palloni (ben 24), tentando senza successo cinque dribbling.

Questo evidenzia come la mole di gioco creata dal Bayern faccia sì che ci sia anche un certo margine di errore quando i calciatori sono incoraggiati a tentare la giocata personale, quella cioè in grado di garantire imprevedibilità alla manovra. Come vediamo nei grafici sottostanti, inoltre, nel primo tempo gli attacchi sono stati per lo più sbilanciati a destra, ovvero dalla parte di Robben, mentre nel secondo tempo il Bayern ha trovato più equilibrio offensivo.

Dalle corsie laterali arrivano gli uno-due, i dribbling ed i cross che risultano decisivi per la manovra bavarese. Contro di noi, a Torino, ai ragazzi di Guardiola sono riusciti ben 26 cross su 27, rispetto ai 12 bianconeri.

La Juve però non ha impostato la sua manovra cercando di colpire il Bayern a difesa schierata, tuttavia, bensì verticalizzando o cambiando lato di manovra rapidamente per prendere in controtempo la retroguardia tedesca.

Gli attacchi nel primo tempo    

Nella ripresa, più equilibrio   

Giocare con esterni molto alti (Douglas Costa, Coman o Ribery), perfino lontani dal pallone a volte, rende possibile l’obiettivo ultimo del cambio di gioco e dell’uno contro uno: due filosofie di calcio di difficile applicazione in Italia.

Questo, però, espone anche il Bayern ai pericoli di una squadra più sfilacciata quando viene pressata alta e sorpresa scoperta, come vedremo in seguito.

 


 

Il movimento continuo

Le aree d'azione del loro pivot offensivo

Lewandowski si è mosso molto, come si vede da questo schema, ma non è stato il solo: tutti i giocatori di Guardiola sono chiamati al moto continuo, entrando negli spazi lasciati dai giocatori avversari che si ritrovano costretti a seguire i movimenti bavaresi.

Non esistono posizioni fisse, nell’idea di calcio del tecnico catalano, bensì tagli e inserimenti per ingannare le difese avversarie. Questo modo di giocare espone tuttavia il Bayern ad una certa debolezza tra le linee, qualora un pallone venga intercettato e la manovra fatta ripartire subito prima che un giocatore rosso possa tornare al proprio posto dopo il taglio [ read more ]

 


 

Fonte: Juventus.com
Data inserimento nel sito: 14/03/2016