Settore Giovanile |  Sergio RUOSI
 
La Match Analysis. Un nuovo supporto per la metodologia dell'allenamento nel calcio

Sergio RUOSI

 

A. Lo sviluppo ed il principio di funzionamento della match analysis

La match analysis è il massimo sviluppo dell’analisi notazionale della prestazione dello sportivo.

Chiunque si sia trovato, per passione o per lavoro, a dover seguire uno o più atleti di qualsivoglia disciplina si sarà trovato nella situazione di annotare su migliaia di fogli ciò che accadeva durante la gara, in modo da poterla successivamente analizzare senza nessuna influenza emotiva.

 

L’evoluzione di questa tecnica, che spesso non era adeguata ai tempi della gara, consiste nella nascita delle schede di valutazione, ovvero fogli prestampati che consentivano all’operatore di annotare attraverso semplici simboli standardizzati l’esito di varie situazioni predeterminate.

 

In seguito, l’utilizzo delle prime videocamere per registrare la prestazione ha offerto la possibilità di rivedere la gara più volte e, oltre ad essere riusciti ad eliminare l’errore di valutazione dell’osservatore, si sono moltiplicati i parametri rilevabili fornendo ai tecnici una immagine più completa della prestazione.

Arrivati a questo stadio dello sviluppo i problemi principali di questo tipo di tecnica di valutazione sono costituiti dai tempi di osservazione troppo lunghi e dal tipo di analisi da effettuare per arrivare a dei risultati concreti in breve periodo.

 

La soluzione riguardante l’analisi dei dati è stata superata con l’avvento dei PC e dei primi sistemi operativi: inserendo i dati in appositi programmi si ottenevano rapidamente quelle informazioni richieste dall’operatore. Al giorno d’oggi dove elettronica e informatica non sembrano avere più confini, è bastato unire la videoregistrazione della gara ad un sistema operativo adattato per diminuire anche i tempi di osservazione. Con i sistemi moderni bastano poche ore dopo la gara per fornire direttamente al tecnico interessato i parametri che si ritengono essenziali per l’interpretazione della performance, la match analysis appunto!

 

I sistemi di analisi rotazionale computerizzata automatica hanno portato notevoli vantaggi al mondo sportivo fornendo ai tecnici informazioni sempre più dettagliate riguardo la prestazione fisica, tecnica e tattica.

Tali sistemi di valutazione sono legati essenzialmente al riconoscimento della posizione e del movimento in campo del soggetto (velocità, distanze percorse, traiettorie) e al rilevamento del suo rapporto con i compagni, gli avversari e la palla (se presente nel gioco).

 

Tutti questi dati vengono ottenuti grazie ad un complesso sistema di telecamere poste attorno all’area di gioco interfacciate con sofisticati programmi informatici.

Tali sistemi, che sono ancora principalmente di ricerca e richiedono un interazione strutturata tra atleti e spazio in cui si muovono, possiedono caratteristiche generali comuni (come citato nell’articolo di Attilio Sacripanti SDS n° 72):

1. grandezza maggiore e particolarità dello spazio in cui vengono rappresentati i giocatori

2. esplicita capacità di ricerca di un oggetto

3. capacità di parziale descrizione dell’interazione multipla tra gli atleti

4. definizione delle primitive temporali

5. capacità di seguire l’intenzionalità 6. necessaria difficoltà dei modelli fisiomatematici di descrizione del fenomeno.

 

I problemi tecnici che principalmente si devono affrontare con l’utilizzo di tali sistemi sono:

1. posizionamento ottimale del sistema d'acquisizione: spesso in un sistema multivideo i campi focali di visione delle camere si sovrappongono in parti del campo e hanno zone d'ombra per altre parti del campo;

 

2. calibrazione: sono quei processi che hanno lo scopo di determinare in modo univoco le posizioni sul campo, attraverso l'identificazione dei parametri interni dell' hardware, correggendo in tal modo le distorsioni ottiche del sistema.

Sono questi i metodi che permettono di trasferire oggetti tridimensionali in uno spazio a due dimensioni;

 

3. registrazione delle immagini: la registrazione delle immagini per match di lunga durata ad esempio 90 min, rappresenta solo un problema di capienza per il sistema.

Normalmente la quantità d'immagini da immagazzinare per una partita di calcio è circa di 900000, per un sistema di cattura a 50 frames al secondo e per 624 x 328 pixel;

 

4. digitalizzazione delle immagini e compressione: la stessa quantità con la compressione M‐JPEG delle immagini e la loro digitalizzazione produce 108000 frames che possono occupare su un Hard disk solo 21,7 Gigabyte di spazio;

 

5. tracking: i sistemi di traccia mento degli spostamenti nel tempo, possono essere manuali (l'operatore può eseguire il tracking con il mouse) o automatizzati (i software di riconoscimento delle immagini eseguono automaticamente il compito, con l'uso di algoritmi matematici avanzati)

 

6. post processing dei dati di moto: il post processamento dei dati di traiettoria ottenuti, sia manualmente che automatica‐ mente risulta necessario, in quanto le traiettorie automatiche contengono un certo numero d'imprecisioni, mentre le manuali sono troppo drastiche nel cambiamento di direzione. Pertanto per ottenere traiettorie fisiche plausibili bisogna smussare le curve ottenute con un altro procedimento matematico automatico, quello dello smoothing;

 

7. analisi degli errori: vi sono diverse sorgenti d'errore che possono inficiare le traiettorie ottenute. Bisogna pertanto, per quanto possibile, individuarle e correggere gli errori derivati.

Gli errori possono essere generati da: movimenti delle estremità dell'atleta, errori introdotti dalla compressione delle immagini, errori di marginalizzazione nei pixel, imperfetta calibrazione degli strumenti, errori dell'operatore (se presente).

 


 

B. Novità introdotte nello sport e nel Calcio in particolare

Grazie alla match analysis gli addetti ai lavori si trovano a disposizione una nuova tipologia di dati su da elaborare.

In numerose discipline la conoscenza specifica dei tempi di gioco, della velocità d’azione e delle distanze percorse dai singoli atleti e principalmente la possibilità di correlare tra loro questi valori e di confrontarli tra le varie gare, ha riacceso il dibattito riguardante la metodologia di allenamento. Soprattutto gli sport di squadra, dove si ha un maggior sviluppo commerciale, stanno traendo molti vantaggi dall’analisi computerizzata delle prestazioni anche se con obiettivi differenti.

 

Nel tennis è già da alcuni anni che si studia la prestazione dell’atleta visualizzando le zone in cui ha tirato il maggior numero di volte, la durata degli scambi, il decremento della forza di battuta; nel baseball e nel basket, sport dove è regina la statistica, si tiene conto del rapporto tra minuti giocati e minuti in panchina, dell’incidenza del singolo giocatore sul punteggio, del numero di salti o corse.

 

Nel volley la match analysis è usata principalmente a supporto del gioco tecnico‐tattico, lo scout conosce i dati di tutte le avversarie relativi a come si sviluppa il gioco ad un determinato punteggio o in certe situazioni, questo permette di allenare la squadra ad adeguarsi nel minor tempo possibile.

Tutti questi sport stanno incrementando il livello della prestazione fornita dagli atleti e questo porta ad un seguito maggiore da parte del pubblico.

 

Questo feed back positivo stimola gli addetti ai lavori a sfruttare appieno le potenzialità della match analysis in quanto oltre ad un incremento degli introiti societari si trovano atleti che sopportano meglio lo sforzo, che migliorano tecnicamente e che tatticamente cono più disciplinati.

Nel mondo del calcio italiano la match analysis ha fatto il suo ingresso ma sembra avanzare con resistenza rispetto ad altre discipline.

 

I motivi possono essere dovuti al differente tipo di gioco (meno situazioni standardizzabili) e al diverso ambiente di gioco (molto più ampio rispetto un palazzotto dello sport) ma personalmente penso che la causa principale di questo lento sviluppo sia la rigidità dell’ambiente calcistico che si rispecchia in tre particolari situazioni.

 

‐ Chi lavora nell’ambito calcistico tende ad essere individualista, ognuno ha il suo “modo di lavorare” e cerca di tenerselo per se il più possibile.

Il lavoro di staff è limitato al mister ed al preparatore atletico (e non sempre), mentre l’utilizzo della match analysis implicherebbe la condivisione di informazioni, “trucchi del mestiere” e metodologie tra tecnici.

 

‐ Nel calcio le novità sono sempre accolte con riluttanza in quanto considerate eventuali fattori di alterazione dello status quo piuttosto che elementi di miglioramento della situazione, probabilmente per la paura di sbagliare.

 

‐ In questo ambiente viene data molta importanza alla tattica più che alla tecnica e alla preparazione fisica, un metodo di match analysis utilizzato solo a fini tattici sarebbe troppo oneroso e le società preferiscono dirottare le loro attenzioni su strategie diverse.

Ultimamente molti preparatori professionisti hanno iniziato ad utilizzare la match analysis nel tentativo di rilevare dei parametri di gara che possano portare ad un miglioramento della metodologia di allenamento.

 

I parametri che più spesso si prendono in considerazione sono la distanza percorsa nell’arco della gara e la sua distinzione in differenti range di velocità. Grazie a questi dati è possibile scomporre lo sforzo compiuto dall’atleta in partita, i risultati spesso sorprendenti, stanno modificando i carichi di allenamento.

In tabella vengono riassunti i principali risultati dell’analisi effettuata sui dati raccolti e le tecniche di metodologia di allenamento che si stanno inserendo nella pratica quotidiana.

 

Risultato dell'analisi

Differenze significative dei ruoli

Grande recupero tra uno scatto ed il successivo

Elevata percentuale di scatti attorno ai 20 mt

Modifica della definizione del modello prestativo

Maggiori espressioni di forza specifica rispetto la massima

 

Conseguenza in allenamento

Maggior individualizzazione e modulazione del carico di allenamento del singolo giocatore

Metodi di allenamento incentrati sulla RSA

Riduzione delle distanze di sprint (ax 15‐30mt)

Metodi di allenamento più simili alla gara (intermittente e CCVV); differenti tecniche di valutazione funzionale

Meno esercitazioni in palestra su macchine e più in campo (cambi di direzione, frenate ...)

 


 

C. Vantaggi e svantaggi dell’utilizzo della match analysis

C.1. Vantaggi

L’utilizzo della match analysis da parte del preparatore atletico ha sicuramente ampliato la definizione del modello prestativo del gioco del calcio. Si è passati dalla semplicistica concezione di “sport aerobico‐anaerobico alternato” a quella fornita dagli studiosi della proZone system “Il calcio è caratterizzato da una attività intermittente con gli sforzi anaerobici ad alta intensità sovrapposti ad una bassa attività aerobica”.

 

Si è quindi spostato l’obiettivo dal miglioramento di capacità aerobiche e lattacide verso un aumento della capacità di effettuare sprint ad alta intensità per tutta la durata della gara.

Essere a conoscenza del preciso modello di prestazione consente di ottimizzare al meglio il poco tempo che il preparatore atletico ha a disposizione durante la seduta di allenamento per migliorare e mantenere un buono stato di forma del calciatore.

 

Il secondo grande vantaggio potrebbe essere dato dalla possibilità di osservare direttamente, attraverso la gara, lo stato di forma del soggetto.

Con il monitoraggio di determinati parametri potremmo ricavare una precisa fotografia del livello di allenamento del giocatore senza dover ricorrere a test da campo che spesso si avvicinano solamente al tipo di sforzo che avviene durante la partita.

Questo permetterebbe ai tecnici di fornire metodi di allenamento adeguati per ottenere calciatori ad alto livello fisico per più tempo possibile.

 

C.2 Svantaggi

Il primo e basilare svantaggio è l’alto costo delle apparecchiature, basti pensare che non tutte le società di SERIE A si possono permettere questa nuova tecnologia.

Un altro punto a sfavore è dato dalla mancanza di letteratura riguardante i dati che si misurano con la match analysis.

 

Essendo una tecnica di recente introduzione non si hanno studi e ricerche che possano ipotizzare una qualsivoglia teoria e le poche che ci sono spesso sono incomplete (pochi soggetti, metodi di valutazione differenti) o non sono comparabili tra loro (gruppo di soggetti diversi).

Il problema principale, che riguarda la determinazione dello stato di forma del soggetto, è l’elevata variabilità del gioco e quindi la bassa possibilità di standardizzare determinate situazioni da analizzare.

 

Spesso la prestazione del giocatore non è solo dettata dal suo stato di forma fisico ma sul suo modo di giocare influiscono anche le disposizioni tattiche, la tecnica e l’avversario che si affronta.

Risulterebbe quindi difficile al termine di una gara, determinare se il giocatore analizzato è in forma o no semplicemente contando i suoi scatti o la distanza che ha percorso.

 


 

D. Sviluppi futuri per il preparatore atletico

Proprio in direzione della risoluzione dell’ultimo grande svantaggio elencato in precedenza, ovvero la valutazione funzionale dell’atleta applicata alla gara, dovrebbe muoversi lo sviluppo di questa tecnica di analisi a supporto del preparatore atletico.

 

La determinazione dello stato di forma del calciatore tramite la correlazione dei parametri fisiologici che si possono misurare durante la gara (FC, lattato, valori ematici ed in futuro magari segnale EMG) con i parametri fisici rilevati con la match analysis (velocità di corsa, distanze percorse…) potrebbe essere determinante per modulare al meglio i carichi di allenamento a cui sottoporre gli atleti.

Si potrebbe confrontare per esempio l’andamento della FC con la velocità di corsa per sottolineare la capacità di recupero; la media di un determinato valore rilevate ad intervalli regolari per notare eventuali decrementi.

 

Un primo tentativo di approccio che potrebbe essere effettuato, nel limite delle possibilità tecnologiche, è quello di applicare alla gara le basi fisiologiche ed i protocolli su cui si fondano i principali test da campo.

Un esempio per la determinazione della resistenza allo sforzo specifico di gara, potrebbe consistere nel misurare la velocità di corsa e la FC ogni 5 minuti per tutta la durata della partita al termine della quale otterremo un determinato numero di dati che graficamente potrebbero indicarci un eventuale decremento dei parametri rilevati.

Un po’ quello che si cerca di visualizzare attraverso il test di Coverciano o con il test navetta classico non incrementale.

 


 

E. Sviluppi alternativi

E. 1 match analysis e allenatore

Le informazioni che il mister potrebbe trarre dall’analisi computerizzata della partita sono ovviamente di origine tecnico‐tattiche. Nell’ambito della singola gara sarebbe utile:

 

‐ notare se la squadra ha risposto, o ancor meglio sta rispondendo, adeguatamente alle direttive del tecnico (lunghezza della squadra, disposizione dei giocatori in determinate situazioni),

 

‐ analizzare quali potrebbero essere le modifiche tattiche da applicare (da dove arrivano i maggiori pericoli, dove si mette in difficoltà l’avversario),

 

‐ sottolineare errori (mancata diagonale, troppa distanza tra i reparti, scarsa copertura).

 

Quando poi si avrà la possibilità di confrontare tra loro più partite potremo fare delle considerazioni tattiche di squadra generali (simili a quelle citate prima) ma soprattutto potremo stabilire un profilo tecnico‐tattico per ogni singolo giocatore.

Questo ci consentirebbe di adattare gli schemi di gioco e la tattica di squadra alle attitudini degli atleti mettendoli nelle migliori condizioni possibili per fare ciò che gli riesce facilmente.

 

In questo modo i giocatori conoscono meglio se stessi ma soprattutto le caratteristiche dei compagni, quindi si potrebbe agevolare quell’affinità che si nota spesso nelle squadre dove gli atleti giocano insieme da tanto tempo.

 

E. 2 match analysis e settore giovanile

All’interno del settore giovanile l’obiettivo che si potrebbe perseguire grazie alle apparecchiature della match analysis è lo sviluppo tecnico dei giocatori.

Analizzando la quantità e la qualità dei singoli gesti tecnici (passaggi, tiri, dribbling, stop, colpi di testa) durante la gara si potrebbe notare una carenza tecnica di un determinato fondamentale sul quale si dovrebbe poi lavorare nel tentativo di recuperarlo.

 

Correlando i dati di squadra con quelli del singolo calciatore riusciremmo a determinare se il problema è di squadra, quindi tutti lavorano insieme, oppure se è del singolo, portandoci a dover individualizzare il lavoro tecnico per far sì che tutti siano allo stesso livello tecnico.

È ovvio che un settore giovanile non potrebbe permettersi di acquistare queste tecnologie e quindi lo utilizzerebbe solo se già in possesso della prima squadra.

Il settore giovanile resta comunque un’area di sviluppo e di vendita molto ampia per i sistemi meno articolati ma di pari efficacia.

 


 

F. Conclusioni

Con l’introduzione della match analysis la figura del preparatore atletico non verrebbe certo sminuita anzi, come avvento in ambito medico, il tecnico addetto a questa tecnologia innovativa avrebbe maggior risalto professionale, sarebbe in grado di raggiungere risultati migliori ottimizzando i tempi di lavoro a disposizione ed affrontando con sempre più facilità i problemi che gli si porranno di fronte.

Il preparatore atletico del futuro dovrà essere in grado di analizzare i dati forniti dagli strumenti elettronici e di adattare le metodologie di allenamento in base alle informazioni ottenute.

 

 


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Autore:  Sergio RUOSI

Data inserimento e aggiornamento nel sito: 20/04/2013 - 01/12/2016