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Piccoli Amici: sviluppo di un’unità di apprendimento

Arnaldo ANTONELLI

 

Premessa

Nella pianificazione di un'attività di scuola calcio, indirizzata ai bambini dei piccoli amici, la principale finalità da perseguire sarà quella di svolgere un'attività motoria generale, poco incentrata sul calcio e più volta ad uno sviluppo globale dell'individuo.

 

Ricorrere ad un tecnicismo precoce è sicuramente sconsigliato poiché per apprendere in modo preciso un gesto motorio sono necessarie molte ripetizioni, per cui risulterebbe un lavoro noioso che porterebbe all'abbandono dell'attività.

Bisogna sempre ricordare che il bambino vuole innanzitutto divertirsi, quindi occorre usare come mezzo didattico il gioco. Dal momento in cui il nostro fine è insegnare a giocare al calcio, il gioco deve comprendere anche delle proposte mirate allo sviluppo delle capacità necessarie in questo sport.

 

L'apprendimento, però, deve essere progressivo, quindi occorre che ci sia collegamento tra una tappa e quella successiva. Un principio importante a mio avviso è quello di arricchire il bagaglio delle mappe motorie. Non bisogna quindi insistere sul perfezionamento di un gesto, ma è meglio proporre per ogni gesto molte varianti, in modo da formare una memoria motoria più ampia che favorisca l'apprendimento successivo.

Gli obiettivi della scuola calcio devono far innamorare i bambini, attraverso l'attività ludica, di uno sport unico ed entusiasmante attraverso il divertimento, la gioia, l'autostima che scaturisce quando si affrontano le prime difficoltà di tipo relazionale e sportivo.

 

Bisogna favorire questo obiettivo a scapito della tecnica ed è quindi importante saper stare con i bambini e divertire usando movimenti utili e finalizzati. È importante seguire il principio della "MULTILATERALITÀ" cioè proporre giochi diversi per colmare ed arricchire il deficit motorio, cercando di prediligere lo sviluppo degli schemi motori di base e delle capacità coordinative che serviranno come supporto per apprendimenti futuri. Esistono due metodologie di insegnamento: deduttiva che si basa sulle capacità dell'insegnante e induttiva che si basa sulla personalità dei bambini.

 

La scelta migliore potrebbe essere quella di usare alternativamente entrambe, privilegiando in maggior misura il metodo induttivo poiché ritengo istruttivo che i bambini giungano da soli alla risoluzione dei problemi (anche se ciò avviene grazie al programma dell'istruttore).

Quando è necessario correggere, conviene farlo sia verbalmente, sia attraverso nuove proposte. Ricordiamoci che la lezione non va condotta sulle proprie proposte, ma sulle risposte del gruppo.

Concludendo,l'attività della Scuola Calcio con i piccoli va programmata e attuata in forma ludica, in quanto occorre soprattutto far divertire, non si deve far leva su una motivazione tecnica, che ancora non interessa: apprendimento e divertimento devono coincidere.

 

Proposte Tecniche

Le indicazioni federali sono chiare: attività ludico motoria:

Le caratteristiche dei soggetti:

- Analizzando le tappe evolutive, il bimbo si trova ancora nel periodo dell’infanzia. Dal punto di vista fisico, presenta una scarsa tonicità muscolare, accentuata dal poco movimento cui è abituato, e un incremento staturale dovuto, alla fase auxologica della proceritas.

 

- Psicologicamente passa dalla fase di esplorazione dell’ambiente a quella creativa e organizzativa. In riferimento a ciò, è importante l’intervento dell’istruttore: deve sollecitare la fantasia e non “ingabbiarla” in esercitazioni analitiche chiuse.

Inoltre, pur rimanendo in un periodo di egocentrismo, tende ai primi comportamenti socializzanti.

 

Deve rapportarsi positivamente con i compagni e comprendere le regole della vita di gruppo. Ricerca sempre una gratificazione immediata: correzioni in positivo e rinforzi per ciò che esegue lo stimolano a compiere azioni sempre più complesse e creative.

E’ vivace e pieno di entusiasmo, caratteristiche che l’istruttore deve canalizzare nell’allenamento.

La capacità di attenzione invece è molto ridotta; si distrae facilmente e talvolta, se non sollecitato, si estranea dal gruppo per giocare da solo, tipico comportamento dei bambini abituati ai videogiochi o televisione.

 

Gli obiettivi

- Schemi motori di base e capacità coordinative

Devono imparare a camminare, correre, saltare, strisciare, rotolarsi e lanciare un oggetto: tutto con e senza palla.

Con queste finalità si possono organizzare giochi liberi che stimolano la fantasia dei piccoli giocatori, percorsi motori e staffette sotto forma di gara per raggiungere quanto prefissato.

Contemporaneamente al lavoro sugli schemi motori di base, andranno esercitate le capacità coordinative. Equilibrio statico e dinamico, differenziazione cinestetica, reazione, orientamento spazio temporale, combinazione e fantasia motoria: queste le capacità su cui intervenire.

 

- L’aspetto tecnico deve essere introdotto con esercitazioni, da proporre prima con le mani e poi con i piedi. Tutto in progressione didattica: esercizi semplici e divertenti, di facile comprensione e mostrati con tanto entusiasmo.

Inoltre sono importantissime le mini partite in campo ridotto: i bambini sono in una fase egocentrica e richiedere una collaborazione complessa con i compagni è un problema irrisolvibile.

Invece piccole competizioni situazionali, 1>1 e 2>2, migliorano il dominio e il controllo della palla, stimolano l’agonismo e sviluppano la fantasia del bambino.

 


 

Unità didattica

Rappresenta la realizzazione pratica del programma didattico attraverso il quale vengono realizzati gli obiettivi generali e specifici (OSA) del piano di lavoro.

E’ uno strumento essenzialmente di programmazione e controllo del lavoro didattico

 

L'Unità di apprendimento

E’ l’insieme della progettazione di uno o più obiettivi, nonché delle attività, dei metodi, delle soluzioni organizzative e delle modalità di verifica necessarie per trasformarli in competenze dei bambini.

Ha prioritariamente una funzione formativa prima ancora che didattica in quanto il fine è la formazione integrale della persona.

 

Lezione funzionale

Caccia alla coda - Percorso motorio - Ti faccio gol - Supera la frontiera - Partita libera.

La seduta di allenamento che ho programmato per i piccoli amici a prima vista potrebbe risultare molto semplice e riduttiva, ma i contenuti dei singoli esercizi secondo me sono basilari e soprattutto non dobbiamo dimenticare che sono bambini di 6-7 anni.

 

Gli esercizi sono tutti strutturati sotto forma di gioco, anche se una limitata della seduta parte sarà dedicata ad esercitazioni analitiche: non dobbiamo dimenticarci che il bambino viene si per divertirsi ma anche per imparare a giocare a calcio.

Vi saranno spiegazioni e correzioni che saranno comunque essenziali, dirette e veloci al fine di non annoiare i bambini e nello stesso tempo farli apprendere i dati elementari dell’attività.

 

I concetti non saranno direttamente forniti dall’istruttore, ma attraverso quesiti e domande saranno i bambini stessi a trovare le soluzioni più giuste e sicuramente le apprenderanno in modo più semplice.

Importante è porre i bambini sempre davanti a problemi da affrontare e risolvere.

In questa seduta di allenamento attraverso la ”Caccia alla coda” vogliamo produrre l’incremento di alcune capacità coordinative (reazione, anticipazione, ecc.).

 

Il percorso coordinativo è molto importante perché troviamo nella sua realizzazione un insieme di movimenti utili soprattutto per lo sviluppo degli schemi motori di base.

Nel “Ti faccio gol” andiamo a migliorare un aspetto tecnico, nel nostro caso, il colpire la palla.

Nel “Supera la frontiera” si induce a migliorare la rapidità e la capacità di reazione oltre all’elemento tecnico della finta e dribbling, guida della palla e colpire la palla.

L’ultima momento, ma non necessariamente, è quello della partita libera dove i bambini possono giocare liberamente esprimendo la propria creatività e spirito di iniziativa.


 

Sviluppo di un'unità di apprendimento

Piccoli Amici

1) ” Caccia alla coda”

Sollecita il bambino a prendere decisioni in relazione alla posizione dell’avversario e del proprio corpo nello spazio. Stimola la corsa veloce, la rapidità, la cap. di reazione e la cap. di anticipazione motoria.

I due giocatori che si affrontano in un quadrato di mt 5 x 5 devono avere una coda dietro di sé (per esempio una casacca) infilata nei pantaloni, in modo che risulti visibile e che sia possibile toglierla con facilità.

Ogni giocatore deve cercare di togliere all’avversario la sua coda, senza farsi togliere la propria. Il primo che riuscirà in questo avrà vinto lo “scontro”.

Varianti

• il gioco potrà essere effettuato, inizialmente, con tutti i bambini che partecipano al gioco contemporaneamente in uno spazio più grande(tutti contro tutti).

• formare delle squadre

• formare delle coppie

• un bambino contro tutti: quante code riesci a prendere in … secondi?.


 

2) Percorso motorio


 

3) “ Ti faccio gol”

L’istruttore propone e stimola la proposta dell’allievo (metodo induttivo) attraverso le diverse modalità di contatto del piede con la palla. Colpire la palla con le varie parti del piede.

Varianti:

• guida della palla in avanti e tiro con una parte del piede a piacere.

• auto-passaggio (con le mani o con i piedi) e tiro con una parte del piede a piacere.

• utilizzo di un percorso laterale prima del tiro

• utilizzo di porte di diverse dimensioni e forme

• utilizzo di palloni di peso e dimensioni diverse


 

4) “Lancia in zona e tira”

Questo esercizio oltre a sviluppare ulteriormente la coordinazione oculo-manuale, favorisce nel bambino lo sviluppo della capacità di differenziazione nel lanciare la palla (precisione e forza del tiro) generando grande entusiasmo per la realizzazione dei goal.

I bambini partono da una distanza di circa 13 mt. dalla porta, lanciano la palla con le mani dentro l’area delimitata (a circa 5 mt dalla zona di partenza) e da lì effettuano il tiro in porta.

Si contano il numero di goal realizzati.

Varianti:

• il gioco potrà essere effettuato, inizialmente, senza il portiere

• auto-passaggio con i piedi nell’area delimitata

• utilizzo di un percorso prima della zona di tiro

• utilizzo di porte di diverse dimensioni e forme

• utilizzo di palloni di peso e dimensioni diverse


 

4) "Supera la frontiera”

Questo tipo di gioco dà al bambino la possibilità di esplorare le abilità da esercitare in presenza di un avversario, determinando scelte in relazione allo spazio a disposizione per superare, allo spazio da percorrere, alla velocità di percorrenza, al lato preferito, alla modalità di superamento dell’avversario, ecc., in una situazione estremamente facilitata.

I bambini partono, uno per volta, con una palla ciascuno, tentando di superare l’avversario, che si muove solo lungo la linea di frontiera, e poi fare gol nella porta difesa dal portiere.

Si contano il numero di goal realizzati.

Varianti:

• creare un’area delimitata al posto della linea di dogana (es. un quadrato)

• variare il numero degli attaccanti che partono contemporaneamente

• variare il numero dei difensori (es. 2 difensori su due linee poste ad una distanza di 5 mt)

• variare le dimensioni della palla


 

5) Partite libere

Da 3 contro 3 a max 5 contro 5


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Autore: Arnaldo ANTONELLI
Data inserimento e aggiornamento nel sito: 02/09/2011 - 03/12/2016

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